Lo Stato - anno II - n. 2 - 20 gennaio 1961

20 dordi ~, cioè non depurati dalle duplicazioni; il che non accade invece, solitamente, nei paesi occidentali: comunque non negli Stati Uniti. Ciò significa che per avere l'indica– zione dello sviluppo produttivo reale, occorre applicare a quegli indici lordi un coefficiente di depurazione. Un coef-. ficiente del genere di quello calcolato dall'americano Seaton, il quale ha stimato che l'indice lordo russo di 330 corrispon– de ad un indice netto, per il 1972, pari a 250. La produ– zione russa, in sostanza, dovrebbe raggiungere nel 1972 un livello pari a due volte e mezzo quello che aveva nel 1956 Di nuovo, dobbiamo dire che si tratta di uno sviluppo for– midabile, senza precedenti. Ma noi vogliamo concedere agli esperti sovietici l'attendibilità delle loro previsioni. Ai fini della comparazione che ci siamo proposti, dob- biamo riportare ancora due ele– menti: lo sviluppo previsto della produzione complessiva americana dal 1956 al 1972 ed il rapporto percentuale in cui le produzioni generali russa ed americana stava– no nel 1956. Con riferimento al primo ele– mento, varie sono le stime fatte da esperti statunitensi; tra di esse, una particolarmente attendibile, è quella del Roos, il quale ritiene che nel 1972, fatto il 1956= 100, l'in– dice generale della produzione sta– tunitense raggiungerà il livello di 165 (uno sviluppo, come si vede, notevolmente inferiore a quello della produzione russa). Con riferimento al secondo ele– mento, gli esperti sia orientali che occidentali, sono concordi nel rite– nere che la produzione russa rap– presentasse nel 1956, all'incirca, il 50% di quella americana. Tenendo allora presenti questo ultimo dato e i due incrementi globali previsti per la produzione dei due paesi si calcola facilmente che nel 1972, nonostante le ipotesi tanto favorevoli accolte per la Russia, il rapporto tra l'indice ge– nerale della produzione industriale russa e quello americano risulterà pari al 75%. Al termine del se– condo piano settennale, cioè, la produzione russa raggiungerà, se tutto andrà secondo le previsioni, un volume pari ai 3/4 di quella degli Stati Uniti. Se si inserisce un'altra considera- zione, cioè quella secondo cui il benessere di un popolo si misura non in base al reddito nazionale, ma a quello pro capite, lavorazione russa del 1972 risulta ancora peggiore di quella sopra illustrata. Data, infatti, la differenza nel numero degli abitanti dei due paesi, e tenendo presenti i relativi previsti ritmi di sviluppo demografico, si deduce che nel 1972 la produzione indu– striale pro capite russa raggiungerà all'incirca il 60% di bibliotecaginob1anco LO STATO quella americana; a quella data, quindi, ogni cittadino rus– so, avrà a sua disposizione poco più della metà dei beni industriali di cui potrà disporre il cittadino medio americano. Pertanto, ancora molto ma molto cammino dovrà percor– rc:re la Russia per raggiungere il suo obiettivo più ambito. Punto b). Quanto all'efficienza dei due sistesi econo– mici, riteniamo che, in linea teorica, essa sia la stessa. Infat– ti tanto in un regime di concorrenza perfetta, quanto in un regime di pianificazione perfetta, è possibile raggiungere l'optimum nella distribuzione delle risorse tra i diversi usi possibili. Nella realtà, il sistema economico americano non rag– giunge l'optimum suddetto a causa delle distorsioni al co– strutto teorico cui si ispira: il sistema, come è noto, non di concorrenza perfetta, bensì imperfetta. Lo stesso dicasi di quello russo: il quale non rappresenta affatto la realiz– zazione concreta del sistema pianificato allo stato puro. Resta tuttavia il fatto che l'economia russa si sta svilup– pando ad un tasso superiore a quello dell'economia ameri– cana; ed è logico chiedersene il perché. Questo perché ha una facile spiegazione: e per due motivi essenziali. Il primo risiede nel fatto che è caratte– ristica comune di tutti i sistemi economici a minor grado di evoluzione, di svilupparsi ad un ritmo superiore a quello dei sistemi più evoluti. Se ne ha una riprova in Italia, ove, come è noto, la produzione industriale segna da anni tassi di sviluppo ben superiori non solo a quelli degli Stati Uniti ma anche a quelli della Russia (nel 1960 la nostra pro– duzione industriale ha segnato un incremento del 17% ri– spetto all'anno precedente). Il secondo e più importante motivo risiede nel fatto che in Russia il sistema economico è nelle mani del potere politico. E quel potere decide non solo gli obbiettivi econo– mici da raggiungere al termine dei piani, ma anche i mezzi necessari per conseguire quegli obbiettivi: decide, in so– st::mza,quanto si deve investire e quanto si deve consumare. E' noto a tutti come, entro certi limiti, a maggiori ritmi di inve~timento corrispondano maggiori ritmi di sviluppo gene– rale della produzione. Ma è altrettanto noto come tanto più alti sono i tassi di investimento, tanto più bassi debbono ine– vitabilmente essere i tassi dei consumi. Ecco dunque il gioco. Le autorità russe, sacrificando e continuando a sacrificare i consumatori, fanno sì che una dose notevolissima del reddito nazionale annuo venga destinata ad investimento: da ciò derivano i loro progressi, talvolta davvero incredibili. Incre– dibili specie per noi occidentali, abituati anche ad inorgo– glirci delle conquiste dei nostri scienziati e dei progressi della nostra tecnica, ma inclini, soprattutto, a desiderare for– temente che il nostro livello di vita cresca rapidamente tra– mite aumenti nel livello medio dei nostri redditi, e la messa a nostra disposizione da parte del sistema economico di quantità sempre crescenti di beni di consumo. Saranno disposti i cittadini russi a sopportare ancora a lungo le privazioni a cui sono sottoposti dall'egocentrismo e dalle mire egemoniche dei loro governanti, i quali conti– nuano a preferire la costruzione di missili intercontinentali a quella di scarpe e di spazzolini da denti? E' questo l'in- terrogativo che incombe sull'economia russa, e che, a seconda di come andranno le cose, potrebbe sconvolgere tutti i piani ambiziosi di sviluppo in cui Krusciov sembra continuarsi a crogiolare.

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