Lo Stato - anno I - n. 2 - 31 dicembre 1960
14 . '1A __ ............. ,,,,_,,,., o :, affatto preteso di risolver<.: in modo radicale tutti i problemi della nostra agricoltura. Egli si (! semvlicemente proposto di favorirne un più rapido, ra– zionale ed equilibrato sviluppo econo– mico e sociale, perseguendo una « in– tensificazione della produttività e del reddito agricolo, attraverso una azione adeguata alle molteplici esigenze della economia agricola nazionale». E' quan– to dire, a nostro avviso, che si intende con i provvedimenti proposti avviare .intanto la nostra agricoltura verso una condizione migloiore, che renda meno preoccupanti le incerte prospettive del bibliotecaginobianco I • 0 • • ~ ...... e>- - momento e più facili le . . . mnovaz1om che potranno decidersi ed attuarsi nel domani. Ora, il « P•iano Verde » è un com– plesso di ~nterventi che, indubbiamente. può contribuire ad esaltare la produt– tività agricola, incrementando la pro– duzione quantitativamente, miglioran– dola quaEtativamente e riducendone i costi. Secondo noi, è bene che il comples– so delle disposizioni della_ legge in questione non presenti la rigidità pro– pria di un « piano». A parte ogni altra cons•iderazione sui piani, certo il pro- LO STATO g,ramma m esame può essere di prepa– razione. Tanto è .vero che prevedP: d1 facilitare le indagini di mercato, di po– tenziare l'informazione degli operatori agricol•i, di aiutare ogni forma di sp~– rimentazione agraria,. di incrementare l'attività di dimost["azione e di ~ss1 .. stenza tecnica. Il « Piano Verde» mo-– stra d'essere un programma prelim1- nare a qualcosa di più, e magari o.n– che di meglio, quando prevede incrn– tivi per ampliare l'area delle trasfor– mazioni fondiarie ed agrarie, pe,r i.vi– luppare l'irrigazione, per perfezionare e tutelare le prod~zioni di pregio e la zootecnia, per spingere al massimo il processo di r_neccanizzazione, per otte– nere che divengano più ragionevoli i costi d'esercizio. Mostra d'esserlo quan– do dispone interventi per salvaguardare la produzione, consentendone la con– servazione, la lavorazione e la vendita nei modi e nei momenti giusti, sì che il mercato, in un suo miglior funzio– namento, garantisca all'impresa agrico– la anche una remunerazione migliore. La norma che è un po' il corona– mento di tali criteri è quell'art. 38 che consente, in ddinitiva, di mantenere la massima elas~icità, permettendo di modificare ogni anno, con la legge di approvazione del bilancio - son pa– role della relazione stessa - la ripar– tizione della spesa pe,r le diverse spe– cie di intervento. Questa possibilità di non ipotecare nulla è il mezzo più idoneo, in effetti, di « garantire l'ade– renza degli interventi ai concreti biso– gni dell'economia agricola italiana ». Lasciando, per un momento, gli am– bienti di maggior livello dell'agricol– tura itaEana, e scendendo nelle campa– gne, a contatto diretto con la gente che da esse trae le proprie fonti di vita, i problem-i si semplificano, si spogliano delle montature d'un lingua_ggio quasi accademico e_ diventano: il desiderio di capire quale direzione si deve pren– dere in concreto riguardo alle colture, al trattamento delle produzioni, al mer– cato; la necessità grandissima di poter disporre di mezzi, vuoi attraverso con– tributi ed aiuti, vuoi, soprattutto, at-
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