Lo Stato - anno I - n. 1 - 20 dicembre 1960
22 '53 e nel '58, sta riprendendo rapidamente piede grazie alla politica di aperture. I sardisti siedono nel Governo regionale ed ora a Sassari partecipano al governo del comune e della provincia. Il partito sardo d'azione ha un'ideologia fortemente lai- . cista ed è un termine che facilita la politica della sinistra in Sardegna. Nonostante ciò, esso è il preferito dei fanfa– niani dell'isola, i quali amano ricorrere all'ex partito di Lus– so anche quando potrebbero governare sulla base delle pro– prie forze. Ci troviamo qui nel classico caso della serpe in seno.– La Gerarchia Cattolica isolana è però fortemente preoccu– pata della situazoine ed è ben conscia della responsabilità e dei poteri che le competono. Non è escluso il caso ihe l'oggettivo rapporto di cooperazione al _comunismo cui La idelogia e la politica del sardismo è necessariamente vin– colata, venga esaminato dai VescQvi dell'Isola agli stessi fini dell'alleanza amministrativa tra d.c. e sardisti, in pro– gramma anche a Cagliari e a Nuoro. La musa capovolta Chi avrà mai capovolto Ja facile Musa di Pier Paolo Pa– solini inducendo la « rozza Unità» a pubblicare alcuni versi apocrifi del poeta di vita, in cui si condanna l'aper– tura a sinistra e la seduzione che la democrazia cristiana esercita su !vT enni? Sarà un maschiaccio abituato a capo– volgere lo stesso Pasolini, condividendo la « passione ideo– logica» di qualche sua << giornata balorda», di qualche « notte brava »? Sarà il « gobbo >> del Quarticciolo o un fra– tello di Rocco? Non sappiamo. Noi seguiamo la dolce vita degli intelettuali di sinistra molto _alla distanza, attraverso qualche loro scritto, attraverso qualche vistoso titolo della cronaca nera, sopratutto attraverso la loro frenetica. attività di firmaioli di mani/ esti politici per la pace, per il sociali– smo, per la m-oralizzazione della cosa pubblica, contro la censura e contrò i francesi d'Algeri. La falsa poesia di Pasolini che l'Unità ha pubblicato ri– calca il modulo moralizzatore consueto a questo ambiente. ed ha quindi unq parvenza di autenticità che ha facilmente tratto in inganno i redattori del giornale comunista. Essi non hanno nemmeno sospettato quale. perfido e indecente doppio senso si nascondesse sotto la patina politica dei versi incautamente attribuiti a Pasolini. La poesia apocrifa comincia: Il Socialismo muove a connubio con l'impura Democrazia Cristiana? Era questa la meta? No. La protesta del popolo è più ardente ... e termina col verso: Il ricordo di Luglio ancora in tutti scotta. Ebbene: i ricordi di lu<zlio sono tanti. C'è il luglio di Reggio Emilia, il luglio di Tambroni, il luglio di certe sordid;: manovre contro un Governo resosi sgradito, per la sua energia ed efficienza, ai comunisti; e poi c'è il lu- bibliotecagino . 1anco Lo Stato glio. per ben altri versi scottante, di Pier Paolo Pasolini. E' un luglio i cui connubi impuri non sono politici, un luglio ardente di disavventure personali. Ricordate il fermo di Pù:r Paolo Pasolini per aver tratto in salvo con Ja tua lussuosa macchina un teppista ricercato dalla polizia per– ché aveva picchiato per strada una ragazza rubandole il braccialetto? Ricordate l'altra vicenda di Pier Paolo Paso– lini, pubblicamente svergognato perché sulla spiaggia ten"– tava di circuire due bambini? Ecco i ricordi di luglio ·a cui malignamente fa riferimento l'anonimo burlone. E noi vogliamo -continuare a dare credito ad un am.– biente politico-letterario appesantito da questi doppi sensi? Buona parte della stampa italiana considera importante che i Pasolini stiano da una parte o dall'altra. Tutto lo schiermenlo intellettuale che va dai radicali ai socialisti ha tirato un sospiro di sollievo quando ha saputo che la poesia dell'Unità era falsa, che Pasolini non ha parlato male del PSI e del suo « impuro connubio» con la democrazia cri– stiana, che il vate dalla Nl usa capovolta non è aprioristica– mente contrario alI'apertura. Dopo un istante di disorienta– mento, gli intellettuali. di sinistra, col solito sussiego, col so– lito atteggiamento <<impegnato>>, riprendono a parlare di apertura, citando, sia pure come apocrifi, ma attribuendo loro un serio significato ideologico e politico, alcuni versi) carichi di rif èrimenti canaglieschi e oscéni. E' forse vero che << l'intelligenza va a sinistra ~? Può . . darsi. Ma è anc1e certo che, se l'intelligenza è qut:sta, ì: la stupidità che le 'dà retta. . L'aviatore matto La stampa di sinistra è scesa in campo per difenderr. r.Zaude Eatherly il pilota americano che sganciò la bomba atomica sulla, popola:àone di Hiroshima. Straziato da umt terribile crisi di coscienza il maggiore americano è finito in una casa di salute per malattie mentali, da dove è fufl– gito ~ell'ottobre scorso dichiarandosi guarito e trattenuta a forza in manicomio da una ,ubdola crmgiura militare. che vorrebbe impedirgli di dare in pasto al pubblico le espres– sioni del suo pentimento e della sua avversione per l' im-.. piego delle armi nucleari. Il dramma dell'aviatore matto o, se non è proprio matto, d'ella SU(!, coscienza inquieta e attanagliata dal ri– morso, merita il rirpetto dell'umanità: una persona la cut mente si schianta sotto il peso troppo grosso della ragion di Stato e s'apre agli echi del dolore seminato per obbe– dire a un ordine tremendo, esce dalla prosa rigida e sf'Ìt'· tata della storia, della politica, dai fatti collettivi, e si tra– sforma in uno spunto di poesia al più semplice livello in– dividuale. Accoglierlo così, fuori da ogni considerazione a carattere politico, come una delle tante creature ferite da– gli orrori della guerra, dalle inevitabili tristezze _della vita, è compito umano, occasione di bontà, motivo di meditazione sul nostro vano affannarci per ottenere risultati roondam,
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