Voce Nuova Il linguaggio non è altro che pallidi scarabocchi che si tracciano da soli sotto la lingua dei leqni di pietra. La luce che si spegne ci ricopre di polvere impercettibile e invisibile. Muovi appena le labbra secche. A vuoto. Tace con te anche la donna calva e impietrita. E anche quella dalla chioma di piombo che incontri sempre nel tunnel mentre lenta viaggia nella direzione opposta, verso l'altra sponda. lvanLaucik Sull'incomprensione Mio caro amico, con lè giunture irrigidite dal sonno, sei pronto? Ti stiamo guardando a occhi chiusi. Perfino la macchina da presa evita il tuo sguardo! All'imbrunire il morto prende il volo di paese in paese; non t'appartiene già più, si dona agli altri. È strisciato tranquillo nel deserto attonito. Ora è già da qualche altra parte, in Irlanda al sorgere dell'alba, nell'Antartico che si scioglie. Le lancette dell'orologio tremano e il freddo ci ricorda che ci nevica sul collo come un impacco gelido. Mio caro amico, oggi t'abbiamo visto con una vitrea domanda, col vetro in gola come il segno di una lingua che si spande dal primo all'ultimo piano in quelle fragili città che crescono sul calcare! Dove melodie leggere ci rianimano al mattino. Solo in Italia si trasmette Felix Mendelssohn-Bartholdy e i giornalisti cominciano ogni frase con "Perché?" Oh lingue così profondamente incomprensibili per un morto! Brano Hochel Proprio nel giorno in cui abbiamo deciso di vivere insieme tornando a casa ho incontrato un sacco di bellissime ragazze. Tutta la notte Ora mia moglie è contenta: finalmente mi sono rimesso a lavorare. Ma cosa faccio? Penso a te e ti scrivo poesie tutta la notte. Sei sorpresa POESIASLOVACCA57 Ce ne stiamo seduti nella penombra di un bar a bere caffè. Anche qui si vede benissimo che sei innamorata di me. Vedo anche che sei sorpresa che io sia contento di passare tanto tempo con te. Intuisci che tutto quello che deve esserci e c'è tra un uomo e una donna non è fondamentale tra noi né lo sarà mai. Ancora non sai che son contento di stare con te soprattutto per potermi ascoltare meglio. Quando arriverai a capirlo, è semplice: cambierò bar. Certi giorni non mi sveglio per niente Di Liverpool ricordo le cattedrali; il poeta che sulle rive del Mersey scrisse: "La Morte è l'unico punto fermo grammaticalmente corretto." Non ho la più pallida idea di cos'altro dire. Jan Buzassy, nato nel 1935, affianca all'attività di poeta quella di editore e di traduttore. Tra le sue raccolte: Skola kynickd (Scuola di cinici) 1966, Nausikad 1970, Krdsa vedie kamen (La bellezza guida la pietra) 1972, Rozprdvka (Storia) 1975, Rok (Anno) 1976, Znelec (Fonolite) 1976, L'ubovnfk (Iperico) I979. Stefan Strazay, nato nel 1940, ha diretto la casa editrice Slovensky spisovatel'. Ha pubblicato: Veciam na stole (Agli oggetti sul tavolo) 1966, Usvit, aie neurcity(Alba, ma incerta) 1971,lgram 1975, Podhorany 1977, Bdsne (Poesie) 1978, Dvor (Cortile) 1981, Malinovského, 96 (Via Malinovski, 96) 1985 e Sestra (Sorella) 1985. Ivan Strpka, nato nel 1944, è tra i fondatori del gruppo dei "Maratoneti solitari" e ha diretto l'importante settimanale letterario Kulturny zivot prima dell'ennesima chiusura decretata dall'alto. Ha pubblicato numerosi libri di poesie: Krdtke detstvo kopijnfkov (La breve infanzia dei Lancieri) I969, Tristan tara (Tristan tartaglia) 1971, Pred premenou (Prima di un mutamento) 1982, Sprdvy z)ablka (Notizie dalla Mela) 1985, Vsetko )e v skrupine (Tutto viene in un guscio) 1989, Krdsny nahy svet (Bel mondo nudo) 1990 e una raccolta di canzoni, Modry vrch (La collina azzurra) 1988. Ivan Laucik, nato nel 1944, è anche lui uno dei "Maratoneti solitari". Tra le sue raccolte: Pohyblivy v pohyblivom (Mobile all'interno della mobilità) 1968, Sme pr{buzn{ na zaciatku (Siamo affini dall'inizio) 1970, Na prahu pocutel'nosti (Sulla soglia dell'udito) 1988 e Vzdusnou ciarou (Rotta di volo) 1991. Brano Hochel, nato nel 1951, insegna all'Università Comenius di Bratislava, svolge attività giornalistica e ha tradotto poeti inglesi e americani. Le sue raccolte di poesia comprendono Uryvky z krfza (Frammenti di croce) 1970, Predvceromsme sakrdsne mi/ovali (L'altroieri abbiamo fatto l'amore divinamente) 1987 e Va stvrtoka iné predbezne (Di giovedì e altre predizioni) 1992.
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