Linea d'ombra - anno XII - n. 97 - ottobre 1994

stati "in confino" è stata una sorta d'attacco. Questa può essere una delle radici storiche della oggettiva presenza di un desiderio estremo di libertà nei miei romanzi.D'altro canto è proprio della stessa indole umana l'anelito alla libertà, alla liberazione, ad una vita priva di condizionamenti. Le pressioni sociali nei confronti dell'individuo (nell'esercito ma anche nella scuola, nella vita di tutti i giorni) portano inevitabilmente al desiderio di libertà, di sconfinatezza. Il nonno e la nonna in Sorgo rosso hanno saputo realizzare questo desiderio. Inoltre, riguardo la vita militare, c'è anche da dire che tra il 1949 e gli inizi degli anni Ottanta, la vita a livello materiale in Cina è stata sempre molto dura: si è sofferta la fame, il freddo. Spesso entrare nell'esercito era semplicemente un modo per risolvere problemi di pura sussistenza e allo stesso tempo acquisire una posizione politica più elevata. I figli dei proprietari terrieri e dei contadini ricchi non potevano entrare nell'esercito. Era necessario essere di buona estrazione contadina medio-povera o figli di quadri rivoluzionari. Fare il soldato era per molti giovani delle campagne un metodo per provvedere al proprio sostentamento economico, era una strada aperta per il futuro. Era la cosa più normale; tutti i giovani volevano entrare nell'Armata di Liberazione per migliorare la propria posizione socio-politico-economica. Anch'io non ho fatto eccezione. La mia famiglia apparteneva alla classe dei contadini medi: anche se non veniva considerata nemica, era comunque una forza avversaria non affidabile. Sono stato ammesso nell'esercito solo dopo sette anni consecutivi di richieste e sottoscrizioni, quattro anni di controlli fisici. Il problema della libera scelta, quindi, non sussiste.Dall'Armata di Liberazione ebbi cibo, abiti e una istruzione, la mia famiglia fu insignita del titolo di "famiglia onorabile". Cosa pensa delle guerre che devastano il mondo? Sono una tragedia per l'umanità; tuttavia se da un lato hanno un indubbio potere devastante, d'altro canto sono anche uno sprono per il progresso sociale. Sicuramente vi è una contraddizione insita in questo. Abominevole e condannabile da un punto di vista umano, espressione di bestialità, di crudeltà, di degenerazione dell'umanità, la guerra assume significato e valore diverso se giudicata a posteriori da un punto di vista meramente storicosociale. L'esercito nemico che bisogna annientare è composto da uomini, da padri di famiglia, da mariti che soffrono e amano i loro figli proprio come noi. Al tempo stesso, la guerra è la brutta versione della saggezza, dell'intelligenza, della creatività umana a livello tecnologico. Sostanzialmente le guerre sono espressione di profonda ignoranza proprio perché rappresentano il momento culmine del l'estrema arroganza e fiducia del l'umanità nella propria verità che, unica e sola, è giusta. Quali classici cinesi ha letto? Più o meno tutti i più importanti e famosi: Hong lou meng (Il Sogno della camera rossa), Sanguozhi yanyi (Il romanzo dei tre regni), Shanhai Jing (Il classico dei monti e dei mari), Xi Youji (Viaggio in occidente), Xi Xiangji (La storia del padiglione occidentale), Shui Hu Chuan (Sul bordo dell'acqua) 1 • Dei generi fondamentali della letteratura classica cinese: le poesie Tang, gli ci di periodo Song, i qu2 della dinastia Yuan, i romanzi Ming ma anche gran parte delle opere scritte in cinese classico, ho letto un po' tutto. E per quanto riguarda le opere cinesi moderne e contemporanee? Bisogna fare una distinzione. Da ragazzino ho letto molti romanzi che allora andavano per la maggiore; avevano un forte INCONTRI/ MO YAN 39 intento didattico-educativo, anzi propagandistico: Hong Yan (Dirupo rosso), Linhai xueyuan (Pianure innevate, immense foreste), Qingchunzhi ge (Il canto della verde Primavera), Hong qi pu (Sventolando la bandiera rossa)3. In due articoli scritti da Chen Sihe, un noto critico cinese, professore di letteratura all'Università Fudan di Shanghai, ho letto di una influenza tematica dei romanzi di Feng Deyin4 sulla sua opera. Ero molto piccolo quando ho letto Ku caihua (Fiori ed erbe amare) e Yingchunhua (Gelsomini Invernali)5. Quando mi sono laureato ho scritto una tesi sul la tematica del sesso nei romanzi di Feng De yin intitolata Lun "Ku caihua" zhong de aiqing miaoxie (Discussione sulla descrizione dell'amore in "Fiori ed erbe amare"). Le sue opere sono piuttosto buone, considerato anche il periodo in cui le compose: sicuramente l'apertura mentale e l'inconvenzionalità con cui affrontò la tematica-tabù del sesso erano un'eccezione a quei tempi. I contenuti furono portati avanti con una insolita maturità considerata la giovanissima età dell'autore: al tempo in cui scrisse il suo primo romanzo, Feng Deyin aveva solo ventidue anni. Dai suoi romanzi ho tratto qualche spunto: la guerra di resistenza al Giappone, imaltrattamenti dei giapponesi sulle donne cinesi ... Un tempo questo genere di romanzi non mi piaceva molto, preferivo quelli che cantavano le gesta degli eroi rivoluzionari; solo dopo aver iniziato le scuole ne ho letti parecchi, ma non credo abbiano avuto qualche influenza stilistica. Di letteratura cinese contemporanea cosa ha letto? Anche di letteratura contemporanea ho letto un po' di tutto: i romanzi di Wang Anyi, di Zhang Chengzhi, di Acheng e di Han Shaogong 6 • Chi preferisce tra questi autori? Non ne farei una questione di autori quanto piuttosto di romanzi. La prima produzione di Zhang Chengzhi ad esempio è molto commovente; anche di Su Tong ci sono due, tre opere che mi piacciono molto e hanno suscitato la mia ammirazione. Di Wang Anyi ad esempio mi piace molto quel suo tono riflessivo, quel forte taglio filosofico con cui guarda alla vita da un punto di vista pienamente femminile, ad esempio in Jishi yu xugou (Reale ed immaginario). Dei romanzi di Yu Hua7 , ad esempio in Shibasui chumen yuanxing (Andarsene a diciotto anni per un lungo viaggio), mi piace quell'atmosfera onirica, un po' kafkiana, in cui realtà e sogno si confondono. In Qi Wang (Il Re degli scacchi) e in Haizi Wang (Il Re dei bambini), Acheng riesce a sfruttare a pieno la lingua cinese riproponendo lo stile semplice, diretto e immediato dei romanzi tradizionali cinesi conosciuto con il nome di baimiao . ,f'. 8 xte 1a. Si è mai interessato alla pittura eallafilosofia antica, moderna e contemporanea cinese? La filosofia di Zhuangzi mi ha sempre affascinato: ne apprezzo i contenuti ma anche la coloritura romantica dello stile e una certa forza immaginaria che osa varcare i confini della realtà. Ci tengo a precisare che non ho mai condotto studi approfonditi nel campo della filosofia e che le mie conoscenze sono limitate. Tra i pittori, Badashanren 9 della dinastia Ming è il mio preferito: i suoi quadri non si risolvono mai in pura esercitazione artistica e ostentazione di abilità tecnica ma sono fortemente legati alle sue vicissitudini di aristocratico caduto in disgrazia all'imperatore e costretto a vivere tra il popolino.

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