Linea d'ombra - anno XII - n. 97 - ottobre 1994

DALLACINA •~------------------- MoYan STRANIRACCONTIDI VINO EDI SANGUE Incontrocon LaraMaconi Mo Yan è nato nel 1956 in un villaggio di campagna della provincia di Shandong, nella Cina settentrionale. Ha vissuto l'adolescenza nel travagliato periodo della Rivoluzione Culturale, ricordato dalla storiografia cinese come "i dieci anni bui" della Repubblica Popolare Cinese. Nel 1976entra nell'Armata di Liberazione Nazionale. Nel 1981 comincia a pubblicare i suoi primi racconti e solo nel 1984 sarà ammesso al Dipartimento dell'Accademia Artistica dell'Armata di Liberazione Nazionale. Deve la propria notorietà al romanzo Il Clan del Sorgo Rosso, la cui versione cinematografica ha ottenuto l'Orso d'oro al Festival del Film di Berlino nel 1988. La traduzione italiana di Sorgo rosso (pp. 530, Lire 38.000) è appena uscita da Theoria, con la traduzione di Rosa Lombardi, nel progetto di letteratura cinese contemporanea curato da Maria Rita Masci. Di Mo Yan "Linea d'ombra" ha già pubblicato il racconto Il fiume inaridito nel gennaio 1990. Quali sono le condizioni fisico-spirituali ideali in cui si sente meglio disposto alla creatività letteraria? Difficile rispondere in poche parole, forse a stomaco pieno e dopo aver bevuto un bel bicchiere di vino, ecco come riesco a scrivere un buon romanzo. Nella mente improvvisamente appare un quadro estremamente vivido che io cerco di riprodurre a parole. Spesso quell'immagine non nasce unicamente da qualcosa che io ho visto ma è piuttosto un collage di suoni, colori, racconti, voci, musiche, sensazioni che chissà quando e chissà dove ho sentito e visto: improvvisamente assumono una forma chiara e io cerco di esprimere tutto questo a parole. Scrivo soprattutto di sera dopo le nove quando c'è quiete. Come ha cominciato a scrivere? Solo dopo aver lasciato il villaggio per entrare nell'Armata di Liberazione Nazionale, ho cominciato a scrivere. A quel tempo in caserma la vita non era un gran che interessante, tutto mi pareva insapore, mai nulla da fare, solo parlare, parlare, parlare ... Ero molto depresso. Scrivere era anche una grande seduzione per noi giovani. Allora ritenevate d'avere del talento? È difficile esprimere un giudizio, mi piaceva scrivere ne ero entusiasta, ma non ci davo troppa importanza. Cosa emerge della sua personalità, della cultura e delle tradizioni di Gaomi, del villaggio in cui è nato, nei suoi romanzi? Della mia personalità? Difficile, difficile, non so neppure io che personalità ho! Ècompitodellacriticascoprirlo! Il riferimento al villaggio natale è sostanziale. Nei miei romanzi tutti i personaggi e i racconti sono legatissimi a Gaomi, alle condizioni ecologiconaturafi, alle abitudini e al sentire, alla cultura della nostra gente. Un albero, un fiume, un ponte, un animale, una persona, tutto ha una importanza e un significato evocativo enorme nei miei romanzi, tutto mi è assolutamente familiare. Ho vissuto in campagna per più di vent'anni ed è l'influenza di questo periodo della mia vita che ancora oggi, dopo varie vicende, si fa sentire con maggior forza. È il periodo del l'adolescenza, sofferta, turbolenta, irrequieta che ha lasciato e per sempre lascerà una impronta enorme in me. Nel 1976 è entrato nell'Armata di Liberazione Nazionale. Che rapporto esiste tra il mondo libero amorale e anticonvenzionale dipinto in molti suoi romanzi (Sorgo rosso ad esempio) e il tipo di vita disciplinata richiesta rigorosamente negli ambienti militari delle caserme? Devo dire di non aver mai avvertito questa "rigidezza" e "severità" della disciplina militare. Nell'Armata di Liberazione cinese non si comanda con la ferrea rigidità degli eserciti giapponesi o tedeschi. Da noi il sapore della sensibilità umana è comunque molto forte. Inoltre io non sono mai entrato nelle truppe che svolgevano effettiva attività militare, facevo solo parte dell 'organizzazione e non ho risentito del peso della disciplina. Ho sofferto molto invece durante il periodo della Rivoluzione Culturale: le costrizioni a livello di personalità individuale, soprattutto nel campo della moralità, dei rapporti tra i due sessi. Il controllo delle persone era alienante. I desideri fondamentali dell'uomo erano tutti cosa nociva. Poi siamo giunti alla liberalizzazione del pensiero agli inizi degli anni Ottanta: per noi che per molti anni siamo

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