offerte né preghiere, neppure lacrime, una donna a occhi chiusi si lasciava ravviare i capelli da una più anziana, un'altra con il seno scoperto allattava il suo bambino, un giovane aveva in mano l'edizione straordinaria del giornle già tutta spiegazzata e annunciava ammirato: "Grandioso, dicono che dei 350 aerei che ci hanno attaccato, ne abbiamo abbattuto il 60 per cento" e Seita calcolò che il 60 per cento di 350 equivale a 21Oaerei, un calcolo che aveva ben poco a che fare con la morte della madre. Decise di affidare per qualche tempo Setsuko a una lontana parente di Nishinomiya, esisteva una promessa fra le due famiglie di aiutarsi a vicenda se le loro case fossero state incendiate, era una vedova che viveva con una figlia, un figlio che frequentava l'istituto navale e un pensionante, impiegato alla dogana di K6be. Il corpo del la madre fu cremato i I sette giugno, verso mezzogiorno, alle falde del monte Ichi6, le tolsero le bende per metterle al polso una targhetta legata da un filo di metallo, la sua pelle che finalmente Seita poteva vedere era nera e non sembrava appartenere a un essere umano, quando la deposero sulla barella alcuni vermi rotolarono al suolo, a guardar bene erano centinaia, forse migliaia e strisciavano per la stanza, calpestati con indifferenza dagli inservienti che portavano fuori i cadaveri, i corpi delle vittime dell'incendio, simili a lunghi cilindri bruni avvolti nelle stuoie, veni vano ammassati su un camion, coloro che erano morti soffocati o per via delle ferite erano allineati in un autobus privo di sedili. Nello spiazzo ai piedi del monte si apriva una fossa di circa dieci metri di larghezza, riempita alla rinfusa da pezzi di legno, travi, pilastri, porte scorrevoli, resti di baracche, in cima vennero stesi i cadaveri, le guardie buttarono secchi di olio pesante come se stessero facendo un'esercitazione, poi diedero fuoco a uno strofinaccio e non appena lo gettarono sul rogo si alzò un fumo nero seguito dalle fiamme, i corpi che rotolavano al suolo venivano ributtati nel mezzo con un'asta, accanto su un tavolo coperto da un telo bianco centinaia di nude scatole di legno per raccogliere le ossa. Fu allontanato con la scusa che la presenza dei parenti intralciava il lavoro e a notte, finita la cremazione alla quale non aveva assistito neppure un monaco mendicante, gli consegnarono la scatola che portava il nome tracciato con il carbone, c'era da chiedersi quanto erano state utili le targhette, le ossa delle dita che conteneva erano bianchissime in confronto al fumo nero. A notte fonda rientrò nella casa di Nishinomiya "La mamma sta ancora male?" "Beh sì, è stata ferita durante il bombardamento" "Forse non vuole più mettere l'anello e me lo ha regalato?", aveva nascosto l'urna nell'angolo di uno scaffale, il pensiero dell'anello infilato su quelle ossa bianche gli passò per la mente e si affrettò a scacciarlo, "È prezioso, mettilo via" disse a Setsuko che seduta sul materasso stava giocando con l'anello e le sue biglie. Seita non ne era al c01Tente, ma la madre aveva mandato alla casa della parente di Nishinomiya kimono, lenzuola, una zanzariera, la vedova mostrandogli un fagotto di stoffa arabescata in un angolo del corridoio gli disse senza particolari intenzioni: "Sono fortunati gli ufficiali di marina, possono usare un camion", il fagotto conteneva parecchie cose, dalla biancheria di Setsuko e Seita ai vestiti della mamma e, in una scatola per abiti occidentali, anche un kimono da cerimonia con le maniche lunghe, avvolto dall'odore familiare della naftalina. A loro fu assegnata una stanzetta di soli tre tatami accanto all'ingresso, in quanto vittime di una calamità potevano ricevere STORIE/ NOSAKA 31 aveva messo in salvo nel braciere di terracotta, prese in affitto un carretto e passando per Ishiya, Sumiyoshi, Ashiya e Shukugawa trasportò le sue masserizie alla nuova casa, quando le ammassò nell'ingresso la vedova commentò acida: "Solo le famiglie dei militari se la passano bene" ma poi, come fossero cose sue, arrivò a distribuire ai vicini le prugne sotto sale, la fornitura idrica era stata interrotta e le giovani braccia di Seita erano l'ideale per attingere l'acqua al pozzo distante circa trecento metri, per qualche tempo la figlia della vedova che frequentava il quarto anno di una scuola femminile ed era stata reclutata nella fabbrica Nakajima, restò a casa dal lavoro per badare a Setsuko. La moglie di un vicino di casa, partito per il fronte, si fece vedere al pozzo tenendo per mano senza pudore uno studente dell'università D6shisha, mezzo nudo con il berretto quadrato dell'uniforme scolastica calzato in testa, e diventò oggetto delle chiacchiere di tutto il vicinato, Setsuko e Seita, figli di un tenente della marina, furono guardati con simpatia ora che la vedova raccontava a destra e a manca quanto fossero sfortunati ad aver perso la madre nei bombardamenti. A notte, nella vicina riserva d'acqua le ranocchie gracidavano senza posa, fra i cespugli rigogliosi ai lati del rivolo che scorreva abbondante, le lucciole brillavano e bastò che Seita tendesse le mani perché la luce continuasse a splendere fra le sue dita "Prendila", porse la lucciola a Setsuko e la bimba afferrò l'insetto con tutte le forze fino a schiacciarlo fra le mani, dove rimase un odore pungente, nelle tenebre dense di quel mese di giugno erano a Nishinomiya, a un passo dalla montagna, e i bombardamenti sembravano appartenere a un altro mondo. Ronan Bennett La seconda . . png1one Il romanzo della "guerra sporca" in Irlanda del Nord pp. 270 • Lire 28.000 Gerry Adams Strade di Belfast Storie di vita quotidiana sullo sfondo della lotta di liberazione irlandese Prefazione di Ronan Bennett pp. 160 • Lire 25.000 razioni speciali di scatole di riso, salmone, manzo, fagioli bolliti Gamberetti Editrice· Via Faà di Bruno, 28 · 00195 Roma DISTRIBUZIONE POE e inoltre fra le rovine della loro vecchia casa, un fazzoletto di terra, ma davvero avevano vissuto lì un tempo?, scavando nel luogo dove aveva seppellito le provviste, Seita trovò intatto il cibo che Gamberetti Editrice
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