Linea d'ombra - anno XII - n. 97 - ottobre 1994

DAL MESSICO 21 avvenuto subito dopo la chiusura delle urne. Quanto ai settori minoritari della sinistra cattolica si negozierà una qualche politica di difesa sociale e si propaganderà una apertura al pluripartitismo che è ancora meno probabile. Diventa sempre più forte invece la ipotesi di un in-igidimento del potere presidenziale e il tentativo di mettere a tacere qualsiasi voce critica, proprio in nome di quella stessa legittimazione popolare del voto del 21 agosto. Quanta parte hanno avuto i mezzi di comunicazione nella configurazione del risultato elettorale? La stampa, da gennaio in avanti, si è mostrata più libera e indipendente di quanto non sia mai stata. Diverso il discorso per quello che riguarda la televisione e in particolare Televisa, che per dirla sempljcemente si è occupata principalmente di disinformare nel modo più completo, non dando il benché minimo peso alle elezioni. In un paese dove si leggono pochi giornali e si vede moltissima televisione, ciò ha avuto un peso fortissimo, riducendo la politica a una condizione di invisibilità e inesistenza. Tu sei stato e sei un osservatore attento della cronaca sociale messicana da molto tempo. Che tipo di cambiamento è occorso nelle forme della convivenza civile? Ci sono stati grandi cambiamenti promossi dalle rrunoranze e in paite, anche se paradossalmente, accettati dallo Stato; chj invece mostra di non avere alcuna attitudine al cambiamento è la Chiesa cattolica. Se per un lato il nunzio apostolico incontra pacificamente i narcotrafficanti, per un altro dichiara che il preservativo è uno strumento del demonio e che I' Aids è una puruzione divina. Direi che continua ad essere un territorio fortemente intollerante rispetto alle dinarruche della società. Al contrario nella società c'è una accettazione anche se problematica e un assorbimento tanto del1' omosessualità che del femrrunismo che di altri movimenti minoritari. Sei d'accordo con chi definisce lasocietàmessicana una società fondamentalmente matriarcale? Assolutamente no, questa è una società fortemente patriarcale e lo si vede dalla condizione della donna, dal suo stipendio, dagli atti di violenza sessuale, da tutto l'assieme delle abitudini quotidiane della gente, probabilmente riassumibile col motto secondo cui "l'uomo è il capo della casa". Siamo ancora lontaru da una eguaglianza tra sessi, anche se ci sono tentativi di avvicinamento. L'integrazione Messico-Stati Uniti sta modificando molti degli abiti tradizionali della gente. Siamo già in piena epoca consumistica? Perlomeno da vent'anni abbiamo adottato il modello consumista ed ora ci stiamo "americanizzando". La grande forma tradizionalista che sopravvive è la farruglia, la solidarietà familiare che al tempo stesso è oppressione farruliare. Tutto il resto è cambiato drasticamente, dai centri commerciali alle celebrazioni religiose, alla città stessa. Rimangono ancora alcuni quartieri di un certo tipo, tutto il resto si è "americanizzato". Ed anche gli individui hanno rinunciato una a una a tutte le loro pratiche comunitarie. È una società di individui soli, con la sub-cultura della televisione, delle videocassette e dei centri commerciali. Messico come esempio per l'America Latina, dopo queste elezioni? Sì, ma nel senso dell'incremento delle politiche neo-liberali, della manipolazione brutale della società, della concentrazione della ricchezza e dell'aumento della povertà. L'esempio sta tutto qui.

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