Carlos Monsivais CAMBIAMENTIGRANDI EPICCOLI IncontroconMarcoNifantani Carlos Monsivais (1939), cronista per eccellenzadella società messicana, ha partecipatoe promossole principalirivistedi opposizioneculturale, da "Proceso" a "Naxos" a "La Jomada". Giornalista e sociologo ma soprattutto narratore, Monsivais ha calato nelle sue narrazioni non un mondo inventatoma unmondo in carne e ossadove si muovono personaggi leggendari, ripugnanti,amati, odiati di cui rimangonoritratti in cui l'autore proietta le proprie simpatie, il proprio punto di vista ma soprattutto coglie l'essenza socialedei personaggi,il loro rappo1tocon gli umori della società, la loro ricezione e ricreazione dentro il tessuto sociale del Messico contemporaneo. Ecco così apparire le figure storiche del cinema messicano da Maria Felix a Pedro Infante a Cantinflas o del mondo dello spettacolo come Agustin Lara, i politici e i politicanti che si muovono sulla scena delle disgrazie del paese aumentandone i flagelli, come il caso dell'ultranovantenne Fidel Velasquéz, leader unico del principale sindacato ufficiale del paese da almeno 50 anni ed ancora altri personaggidi questo tenore, narrati nelle pagine di Amor Perdido ( 1980). Con molta attenzione a quei fatti microsociologici attorno ai quali si crea il clima culturale di una società, dalle sue vedette fino all'ultima spogliarellista, dalle frasi di Siqueiros ricordate in occasione dei suoi funerali "La mia vita è come un treno che corre spaurito" a quelle di una transitoria vedette dei caffè musicali "Che importa una macchia in più in una reputazionecome la mia?". Alta società e bassifondi,luci della ribaltae desolazione sono gli aspetti speculari delle narrazioni di Monsivais, in cui la vena decadente, il senso della morte, il rito delle fiestas, la magniloquenzadei presidenti, la corruzione dei costumi e dei valori, si accompagnano sempre a una attenzione particolare per i momenti nodali in cui una società nei suoi riti collettivi stabilisce nuovi valorie nuovidisvalori su cui basare la propria convivenza. Se inmolti casi li subiscee li patisce fino a lasciaretraccia nellestradee nelle piazze insanguinatedella capitale, come è il caso della strage di Tlatelolco, verosimbolodi untempostroncatosul nascere,nellenarrazionidiMonsivais (Giornida ricordare, 1970)c'è spazio per la rievocazionedella vocedi uno scrittore coma fu José Revueltas, più volte incarcerato dal governo ed espulsodai partitidellasinistraneiquali tentòdi militare,mamai rassegnato ad accettare l'ipocrisia o l'indifferenza come motivo del proprio atteggiamento vitale e politico. Costantemente vicino alle rivendicazioni dei movimenti minoritari in Messico, dal movimento degli omosessuali a quello delle donne, fino alla società civile inquesti ultimi anni ( Cronachedellasocietà chesi organizza, 1987),con lasuaoperae la partecipazioneattivaha segnato tappe importanti della progressiva liberazionedella società messicanadai molti tentacolari tabù che l'hanno plasmata. Polemico e provocatorio fino ad arrivare a una polemica aperta con Octavio Paz nel momentodi massima notorietàdel poeta poi insignito col premio Nobel, dalle pagine della rivista "Proceso" ha marcato il distanziamento e il conflitto con l'altra rivista, "Vuelta", legata a posizioni di destra moderata e vicina all'establishement culturalee politico, contribuendopoi a formare la rivista"Naxos" assieme a HelenaPoniatovskae HectorAguilar Camfn. Nel suo ultimo libro, I mille e uno rosari, cui appartiene il brano che qui di seguito traduciamo,Monsivaisè tornatosul temadella mortenellasocietà messicana, analizzando i modelli del crimine come espressione del quotidiano e dell'eccezionale nel Messico di questo secolo fino ai giorni nostri. DALMESSICO19 Qual è il tuo giudizio sulle elezioni del 21 agosto? Penso che le recenti elezioni abbiano mostrato l'abilità del governo nel preparare molto bene un trionfo in parte annunciato, a differenza di quanto successe nell' 88 quando la macchina elettorale del Pri fu probabilmente vinta da Cuauhtémoc e solo attraverso una serie di formidabili brogli poté essere dichiarato vincente l'attuale presidente uscente Salinas de Gortari. Una serie di misure preventive come il Pronasol, una specie di Welfare State sui gene1is per cui il governo fornisce denaro e le comunità interessate il lavoro necessario a costruire i servizi indispensabili come scuole, fognature e servizi pubblici, o Procampo, che s'i è incaricato della acquisizione di voti direttamente o indirettamente soprattutto nelle campagne, quella che qui noi chiamiamo "compra de votos", hanno dimostrato tutta la loro efficacia in questi sei anni. Se aggiungiamo la campagna dei mezzi di informazione, tutti apertamente schierati con il Pri, e la debolezza strutturale tanto della opposizione di destra rappresentata dal Partito Azione Nazionale, con un prograrnma conservatore di stampo ottocentesco, quanto della opposizione di sinistra rappresentata dal Partito della Rivoluzione Democratica di Cuauhtémoc Ca.rdenas, percorso da settarismi e lotte interne, senza una struttura forte e un radicamento nazionale, legato a una ottica solo elettoralistica e a vecchie posizioni teoriche, senza vincoli forti con la società, la vittoria del Pri appare nella sua dimensione reale. Se consideriamo poi l'intimidazione diretta esercitata in molti casi dalle corporazioni sindacali e il timore suscitato in molti settori dall'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale, abbiamo la misura del trionfo del Pri. Il movimento zapatista in Chiapas ha costituito un elemento di novità all'interno della scena politica messicana. In che senso possiamo parlare di un evento eccezionale? L'EsercitoZapatistadiLiberazioneNazionalehadatounimpulso eccezionale alla coscienza politica di questo paese, mettendo a fuoco una questione razzista che rimane aperta e obbligando la politica e i politici a ripensare questioni fondamentali di morale e giustizia sociale. Inoltre ha permesso l'esistenza di un personaggio
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==