Linea d'ombra - anno XII - n. 96 - settembre 1994

di qualità a prezzi bassissimi, assistenza medica completa e gratuita, generi alimentari a prezzi stracciati ecc. e nessuno _vivevasottoposto a pressioni materiali o comunque tali da pregiudicarne un'esistenza decente. La gente voleva rimuovere una classe dirigente chiaramente incapace e porre fine ad un modo di gestionedell 'economia rivelatosi troppo conservatore, ma pensava di ottenere questo andando "in avanti", verso un rinnovamento del socialismo originariamente promesso nel 1948 (e che allora non è stato realizzato) e non tornando "indietro", pagando, nota bene, il prezzo di un peggioramento delle condizioni di vita così drastico come quello verificatosi negli ultimi quattro anni. La storia della truffa compiuta ai danni degli abitanti dell'intera Europa centro-orientale è una pagina molto buia e io non sono l'unico a dirlo, solo che non tutti lo hanno fatto fin da subito e così ad alta voce. Per quanto riguarda la mia "dura" condanna degli intellettuali e dell'intellighenzia in Fratelli invalidi: come gruppo sociale l'intellighenzia è stata priva di difese fin dal medioevo. Temo che la caratteristica di essere pronta a servire chiunque (imprecando poi il più delle volte a casa al caldo della stufa) sia veramente, almeno in determinati paesi, in una certa misura intrinseca ad essa. Ma d'altra parte non si può certo pretendere che tutti quelli che, per fare un esempio, possiedono il diploma di maturità, abbandonino il proprio posto di lavoro quando il sistema diventa antiumano. Con gli intellettuali le cose sono un po' diverse. Nell'ambito dell'underground vi sono state ripetute discussioni su, per esempio, la accettabilità da un punto di vista morale, in un regime totalitario, di fare il direttore della filarmonica o altri simili casi. Chi, come Magor Jirous, aveva delle posizioni totalmente radicali, lo riteneva una vergogna sia dal punto di vista morale, che da quello sociale e PRAGA/ BONDY 73 politico. Non si trattava per noi solo di questioni astratte. Il regime usava convocare gli artisti e gli intellettuali per far loro "approvare" e firmare ogni tipo di dichiarazione contro il dissenso e a difesa della politica degli stalinisti. Si serviva inoltre di questi artisti e intellettuali per presentarli all'estero come una dimostrazione della libertà artistica e spirituale e dell'alto livello culturale esistenti nel nostro paese. Ma lo stesso valeva per gli sportivi e, dopo tutto, la questione della "copertura del regime" non riguardava anche tutti coloro che lavoravano nelle fabbriche? L'unica soluzione adeguata sarebbe in simili casi uno sciopero generale - ma dove sono finiti i tempi in cui ei-a ancora possibile pensarvi seriamente? Era una questione comunque così scottante che ne ho fatto addirittura il tema centrale di un mio romanzo della metà degli anni Ottanta dal titolo/ fratelli Ramazov (ho preso spunto dal romanzo di Dostoevskij per dimostrare come e in che direzione negli ultimi cento anni si è spostata la problematica etica fondamentale che grava su di noi e che dobbiamo risolvere). In Fratelli invalidi viene tuttavia rappresentata anche la classe degli intellettuali underground, che riesce a vivere e a creare ad un alto livello professionale e intellettuale, pur non avendo alcun collegamento con l'establishment e mantenendo come proprio retroterra la comunità dei fratelli invalidi. Nel suo romanzo il socialismo reale ha un'esistenza ormai di secoli. Perché, a suo parere, nellarealtàèfinitodopoquarant'anni? Nel romanzo Hafiz dice che ai tempi dell'impero asburgico c'era la vera libertà: è anche la sua opinione? Come vede ilfuturo del suo paese dopo la divisione tra Repubblica Ceca e Slovacchia? Praga. Fotodi Dino Fracchia/Grozia Neri.

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