68 PRAGA/ HRABAL Bohumil Hrabal IN BIRRERIA traduzionedi L. Antilla Grazie alla cortesia delle edizioni e/o, ecco un brano inedito in Italia di un'intervista fatta a Hrabal dieci anni fa, il 24 marzo dell '84, in occasione del suo 70° compleanno, ma pubblicata solo nella primavera di quest'anno a Praga dalla Prazska lmaginace, che ringraziamo, con il titolo Beseda v restauraci Hajenka (Incontro al ristorante Hajenka). Di Hrabal sono disponibili in italiano presso e/o Treni strettamente sorvegliati, Ho servito il re d' Inghilterra,la tonsura, lacittadinadove il tempo si èfermato; presso Longanesi Vuol vederePragad'oro?; presso Einaudi Inserzioneper una casa incui non vogliopiùabitare,Unasolitudinetropporumorosa, Le nozzeincasa. Di Hrabal e/o ha dato recentissimamente alle stampe Un tenero barbaro, un romanzomemoria uscito in samizdat nel 1973 e poi in edizione ufficiale nel '90, che rievoca per l'appunto la "bohème" praghese e l'amicizia dei tre capofila di essa, nei duri anni del comunismo reale, e cioè lo stesso Hrabal, Bondy e Boudnik, tre "teneri barbari", tre "vagabondi del Dharma" figli bensì di Svejk. Di Bohumil Hrabal "Linea d'ombra" ha già pubblicato un'intervista nel n. 24, un saggio nel n. 27 e un racconto nel n. 40. Inalto: IvoVodsed61ekIn. bosso:VlodimirBoudnik. Le è mai capitato di trovarsi in una bella rissa di birreria, visto che in birreria ci capita spesso? Beh, una volta c'erano degli zingari che facevano a botte e sembrava che ci fossero quattro morti mentre invece c'era solo uno a cui avevano tagliato un pezzettino di mano, e si trattava in generale solo di coltellate. Le risse ... Ogni volta che ho voluto fare a botte ho finito sempre per prenderne un sacco. Una volta volevo fare a botte dai Vocilek e una volta dagli Smelhauz, cioè al Narcis, ma ancora prima di capire cosa succedeva ho preso un pugno, e la signora della toilette ha dovuto tenermi aperto il rubinetto finché il naso non ho smesso di buttar sangue ... Anche giocando a calcio finiva male, e mi sono rotto un braccio addirittura due volte, ero tutto una frattura. Ero sempre un po' fra le nuvole - effetto del le letture di Schopenhauer -e, come adesso, ero un po' sedentario, perviadelfisico. Lavoravo volentieri, sa, per esempio nei giardini, e il lavoro mi piaceva, mi faceva bene. Era bellissimo, anche quando uno era a Kladno (alle acciaierie dove un periodo ho lavorato) e stava lì a caricare il minerale, e ci sono magari altri due cretini come te, da una parte e dall'altra ... allora era come avere Hegel nell'aria, e voi eravate lì che caricavate. E si raccontava ... Lo sapete, no, come è andata dopo il 1948, com'è andata che le fondamenta sono volate in aria e i soffitti se ne sono caduti giù ... Quelli che erano stati ricchi venivano mandati a lavorare a Kladno, e quelli che erano stati poveri, beh, erano loro a mettere i timbri e le firme, adesso, ed erano loro a decidere se potevate muovervi e viaggiare oppure no. Questo è il destino, no?, un processo sociale che attraversa l'Europa non so da quanti secoli, sempre con il suo ritmo, e ha finito per beccare pure noi. Che tipo di amicizia è la sua amicizia con Bondy? Ci sono stati tempi in cui eravamo come due fratelli di sangue. Abbiamo addirittura ripristinato una specie di ... è stata una trovata di Bondy, voleva rifare una specie di struttura sociale come nel primo feudalesimo, nel rinascimento ottoniano, con Ottone primo, secondo, terzo ... e io ero l'imperatore e loro erano i principi feudatari, non so se potete capire, ci siamo divisi i ruoli e ci siamo ... io, Yladimir Boudnik, il pittore Medek e Egon Bondy ... Eravamo una specie di casa feudale ... e io ero il più vecchio, sicché potevano permettersi di darmi addosso. Ero una specie di loro imperatore, ma si faceva però quello che volevano loro. A quel tempo abitavamo a Liben. lo e Vladimir rientravamo dal lavoro e Egon Bondy era già lì seduto che si guardava le scarpette. A lui piacevano le scarpe piccole. Quando aveva ventun anni aveva tradotto Morgenstern perché gli serviva; era daMorgenstern che prendeva le mosse, la sua poesia aveva la stessa struttura - la sorpresa, la tensione, le assurdità ...Lui era così... Tutti surrealisti, a ventidue anni ...Insomma, ci teneva lezione sul superamento del surrealismo. Quando ho cominciato a scrivere il racconto Jarmilka è lui che ha inventato per esso la definizione di "realismo totale". Allora si pensava che il realismo totale avesse molto di più delrealismoautomatico ... di quel modo di serivere che era andato leggermente degenerandosi, perché il surrealismo si era già esaurito da tempo anche se nel nostro paese lo si coltivava ancora. E così Bondy, in quei due anni ... Beh, beveva anche lui! Solo quando era arrivato alla dodicesima birra diceva: "Adesso sì che il cervello mi funziona, puttana madonna!". Ed era sempre preoccupato che ci fosse da bere abbastanza. Prendeva in prestito due secchi e delle catinelle e via, andavamo, e il signor Yanista, poveraccio, aveva già chiuso, e allora Bondy prendeva a calci la porta e urlava dal buco: "Porca puttana, alzati, arrivano i poeti!". "Gesù e Maria, disgraziati, mi avete rotto la porta a calci, dovete pagarmi i danni!" "Paghiamo, paghiamo, ma i poeti hanno bisogno di bere!" E Pepin con noi! Egon Bondy lo adorava, lo zio
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