PRAGAALTEMPODI STALIN 67 IN BIRRERIACON I TENERIBARBARI I FIGLIDISVEJK a curadi DarioMassimi I testi che presentiamo in queste pagine sono, per una serie di ragioni, alquanto eterogenei. Anzitutto per il genere eper i tempi in cui sono stati scritti: si va dalle poesie di Egon Bondy dei primi anni Cinquanta alle trascrizioni di una conversazione di Bohumil H rabal del 1984. Altra particolarità è che gli autori nella loro vita si sono dedicati anche, o soprattutto, a gene rilette rari diversi da quelli con cui li rappresentiamo qui, oppure, addirittura, ad altre forme di espressione artistica. Egon Bondy (1930), di cui oltre a una lunga intervista offriamo una scelta cronologicamente abbastanza ampia di poesie, si occupa anche di.filosofia. Con il suo vero nome, Zbynek Fiser, ha scritto di ontologia e ha pubblicato tra l'altro una storia universale della filosofia. Inoltre è autore anche di racconti e romanzi, tra i quali il più importante, Fratelli invalidi, ritenuto il libro dei libri dell'underground ceco, è stato pubblicato anche in italiano dalla Elèuthera. Ivo Vodsedalek (1931) nella vita si occupa di viaggi in mongolfiera. Compagno di studi di Bondy ha, come lui, iniziato a scrivere sul.finire degli anni Quaranta. Si è dedicato essenzialmente alla poesia, ma è anche autore di circa una decina di racconti di particolare originalità. Fino al 1992, quando le edizioni Prazskdlmaginace hanno pubblicato in cinque volumetti tutta la sua opera, i suoi versi e le sue prose non erano mai usciti al di fuori di un ristrettissimo gruppo di amici. Soltanto in questi ultimi anni si stanno valutando con il giusto rilievo le connessioni esistenti tra la sua opera e quella di Bondy, e il ruolo che egli ha svolto negli anni Cinquanta come curatore delle edizioni Pulnoc ("mezzanotte"), archetipo del "samizdat", che però a quell' epoca erano.finalizzate alla semplice conservazione dei testi, trascritti in non più di quttro copie. Bohumil Hrabal (1914) non ha bisogno di lunghe presentazioni. Anche lui ha iniziato scrivendo in versi, ma è nella prosa che ha trovato il modo più congeniale per esprimere la grande carica lirica che gli conosciamo. Al clima e ai personaggi della cultura praghese non ufficiale degli anni Cinquanta ha dedicato i racconti di Un tenero barbaro, pubblicato di recente in traduzione italiana dalle edizioni e/o. Vladimir Boudn{k (1924-1968) è il "tenero barbaro" protagonista, con Egon Bondy, del libro di Hrabal appena ricordato. Morto tragicamente nel 1968, è stato soprattutto un artista grafico. Nella storia dell'arte contemporanea ceca occupa un posto signijìcativo con le sue teorizzazioni dell'esplosionalismo e della "grafica attiva" e per avere dato vito a una forma originalissima di astrattismo. La produzione letteraria rappresenta un evento quantitativamente marginale in confronto al resto della sua attività artistica, ciò non di meno il suo valore è innegabile e si colloca coerentemente nella sperimentazione di quegli anni. Nel dattiloscritto originale del testo che qui pubblichiamo con le frasi numerate come nell'edizione Prazskd Imaginace, ogni frase occupa unfoglio. Le singolefrasi acquistano così una rilevanza propria, quasi si trattasse di versi; ma nello stesso tempo nell'insieme del racconto creano un effetto di frammentarietà che, unito alla natura visionaria del soggetto, rimanda immediatamente alle opere grafiche di Boudnfk. Ma questa eterogeneità è in qualche modo voluta, per dare anzitutto testimonianza della varietà e della complessità di quel fenomeno culturale che va sotto il nome di underground ceco o underground praghese, e di cui questi quattro autori sono stati tra i primi interpreti. Attraverso variefrasi, la cultura underground ceca è sopravvissuta fino a oggi. Qualcuno, come Egon Bondy, continua a esserne parte, altri hanno percorso strade diverse e non sta a noi, qui, dare giudizi sulle scelte dell'uno o dell'altro. Del resto, ne hanno dato conto loro stessi inpiù di una occasione. Ci sembra invece di gran lunga più importante promuovere una maggiore conoscenza di questa cultura partendo proprio dai testi di quegli anni. Poi, semmai, si potrà discutere di analogie e differenze con l'underground americano, di come la letteratura riesce a scavarsi delle nicchie pure all'interno delle società più rigidamente controllate, sul se e sul come la letteratura può avere avuto un ruolo nell'erosione di unsistema che appariva monolitico, e di quant'altro la lettura di questi testi potrà suggerirci. (D.M.) Bohumil Hrabal. Foto di Giovanni Giovannetti.
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