Linea d'ombra - anno XII - n. 96 - settembre 1994

66 VEDERE,LEGGERE,ASCOLTARE L'ITAUADI FIORELLO, L'ITALIADI BERLUSCONI MarisaCaramella .Tutti sanno che i giapponesi sono maestri nelle tecniche di relax. L'antica cultura della geisha, del tatami e del rito del tè, però, ha dovuto subire qualche aggiustamento. Inevitabile. Un tempo il guerriero, deve aver grugnito, saltato, menato fendenti e digrignato i denti, come ci hanno insegnato tutti quei bei film da cineteca, si aspettava di venir lavato, massaggiato, intrattenutoeccetera, da docili ed esperte professioniste.Cosa può aspettarsi oggi, invece, dato l'aumento del costo della vita e delle geishe, il guerriero del business, dopo aver mercanteggiato, faxato e intrallazzato in nome del medesimo ideale nazionale? È stato un altro fùm, quasi da cineteca, BlackRain di Ridley Scott, a darci qualche anno fa i primi indizi sui nuovi passatempi del guerriero nipponico. Il regista, con un geniaccio tutto britannico per evidenziare il lato folcloristico di ogni costume straniero, ci mostrava un Michael Douglas poliziotto scelto, incaricato di seguire dagli USA fino in Giappone una pista di trafficanti di droga, alle prese con un collaboratore locale, che alla fine di una frenetica giornata-tipo si esibiva in una cantatina al microfono, coinvolgendo nell'inedito show il collega americano. In un karaokebar. Lussuoso, quello del film. Meno attraenti, quelli dei documentari realistici sul Giappone moderno trasmessi qualche tempo dopo dai tanti notiziari giramondo delle nostre reti televisive. Che tristezza, quei giapponesini che dopo l'ufficio si cimentavano con microfono e strofe senza smettere l'aria rassegnata del condannato a vita. E che vita: di recente la vedova del manager di un grande gruppo ha intentato causa all'azienda colpevole di aver spremuto il disgraziato come un limone, impedendogli di superare la soglia dei quarant'anni. E ha vinto. Come tutti i prodotti giapponesi, anche il karaoke viaggia bene, si esporta senza problemi. Non si può che prenderne atto, visto il successo del giochetto sulle piazze della Fininvest-Italia. Ma cos'hanno in comune le migliaia di giovani disoccupati che si arrampicano su torri e campanili e cascano dalle mura medievali delle nostre città di provincia per vedere Fiorello, con gli stressati superlavoratori dell'industria e del commeric0 nipponico?Forse lo stato di disoccupato garantito è ansiogeno quanto quello di superoccupato. Forse anche da noi il release, lo sfogo, ha sostituito il relax: la cantatina pilotata equivale alla pisciatina da birra o all'orgasrnino da manipolazione. Chissà. Unacosaècerta, però: Berlusconi, l'importatore del karaoke, non ha in comune con i giapponesi soltanto la bassa statura, le ambizioni imperiali e il cerone da geisha, ma anche una visione del lavoro che si allarga a visione del mondo. Possiamo esser certi della sua sincerità, quando sostiene di voler creare posti di lavoro: il suo sogno, quello vero, è di vedere masse di giovani felici di far parte del Grande Progetto della Nazione Azienda, tutti a cantare l'inno di Forza Italia all'inizio di un'operosa giornata, tutti al microfono inpiazza alla fine della medesima. Il karaokeè un fine, non un mezzo. Le geishe della Fininvest, Ambra, la Marini, la Parietti, sono tutte belle e impossibili, appetitose e intoccabili, abbondanti ma virtuali: Fiorello invece il microfono te lo mette in mano, te lo fa toccare. Ed è più dolce di una geisha: mai una parola sgarbata, mai una risatina davanti ai fallimenti, mai un commento salace sull'incapacità del cliente, sull'inadeguatezza degli acuti, sulla povertà dell'estensione vocale. Sempre e solo seducenti sorrisi, sulla maschera impenetrabile incorniciata dalla chioma androgina e corvina: Biancaneve e il Principe Azzurro in un colpo solo, nel Reame del Grande Concentrato di Nani, il Berlusconi capace di trasformarsi a comando da Dotto in Gongolo in Brontolo in Mammolo in Eolo in Cucciolo. Solo Pisolo gli riesce male, ma non per colpa sua, sono i giudici a non farlo dormire. Ma ora il Mago Gianni Pilo, consultando il suo Specchio Magico, ha scoperto che i ragazzi preferiscono la Pivetti a Fiorello, come Biancaneve; che Rosy Bindi si è messa un vestito di Valentino per somigliare anche lei alla Bella Principessa; che la Jervolino ha preso lezioni di canto e che tra poco quando aprirà bocca le colombe bianche andranno a posarsi sulla sua spalla; che Veltroni ha imparato a trasformarsi da Gongolo in Cucciolo; e che D' Alema insidia il primato di Fiorello come Principe Azzurro (l'idea gliel'hanno data la Sattanino, la Turco e la Palombelli). E poi un provocatore ha aperto le segrete del castello, ha fatto uscire un paio di mostri, e i ragazzi si sono spaventati. Per questo il Grande Nano Virtuale ha indossato i panni di Dotto e ha deciso di mandare in piazza "l'altro karaoke", quello a cinque voci finora limitato agli schermi televisivi. Da stasera, sarà Sgarbi ad apparire sul palco, nelle nostre città turrite, e a intonare la canzoncina del grande Nano. È stato lo Specchio Magico a suggerire Sgarbi per primo: Ferrara conosce meglio la canzone e non esce mai dal tracciato musicale, ma spventa i ragazzi; Mentana e Liguori non ce la fanno a passare per Principi Azzurri, somigliano troppo ai nani; su Fede mancano i dati, lo Specchio si rifiuta di sondarlo, gli viene la nausea. Tre mesi dopo. Berlusconi ce l'ha fatta: comè promesso, ha risolto in un colpo solo alcuni tra i problemi più scottanti della nazione. Da anni, psicologi e sociologi si interrogavano sul disagio giovanile e la disoccupazione. Ora non più: da quando le cinque voci della Fininvest si alternano al microfono nelle piazze più remote d'Italia, grappoli di adolescenti si lanciano a capofitto dai campanili; altri adolescenti armati di sassi danno l'assalto ai palchi del karaoke giornalistico, dimenticando viadotti e autostrade; altri ancora, più equilibrati, hanno preso il mare a bordo di mercantili, disposti a lavare i ponti pur di sfuggire ai posti di lavoro promessi dalla canzoncina a cinque voci; una minoranza coraggiosa ha organizzato concerti di musica rap nelle stesse, remote piazze d'Italia infestate dal1"'altro karaoke"; le opposizioni cercano di cavalcare il fenomeno, ma ogni tentativo di D' Alema o Bertinotti di prendere la parola in un punto qualsiasi della penisola viene sommerso da una valanga di pomodori; i giovani più decisi a integrarsi emigrano in massa in Giappone, stanchi di surrogati, desiderosi di sperimentare brividi autentici; lo Specchio Magico, colpito da un sasso a Matera, ha smesso di parlare; Gianni Pilo sopravvive svendendo il guardaroba; il Grande Concentrato di Nani è tornato a scavare nella sua miniera di diamanti; Biancaneve e il Principe Azzurro si sono sposati, ma non vogliono figli; il Papa è volato à Washington per intavolare una trattativa sul controllo demografico. Con Mrs. Clinton.

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