mentre la luna nella finestra sopra la culla le disegna davanti una nuvola. li bambino è intatto, grazie a Dio, grazie alle stelle, grazie al deserto, ma il suono ricomincia, perché non era un sogno dell'uomo zigzagante fra i pini bassi e i ginepri rachitici, vecchi e contorti come il telefono che sembra suonare quando ti svegli sullo spreco di futuro e di passato che sono i sogni. Ma da dove vengono questi suoni se suo figlio non stava salutando un predatore o dando il nome a un intruso? Ebbene, sono solo suoni che il bambino sta esercitandosi a emettere, che il padre sente come se il suo bene dipendesse da loro e a cui cercherà di rispondere. E così avviene che egli sta imparando questi suoni, lascia che essi colpiscano la parte di lui che non si è ancora svegliata bene: gli ah, gli ih. Spremuti dal palato o tossiti e spezzati, per niente rauchi nel buio, ma attutiti, sicuri e soli. L'uomo non è un intruso malintenzionato, ma il padre, un testimone; pronto a tutto - a essere uguale a suo figlio, che è solo ed emette questi suoni, uno che va lontano, solo nelle intenzioni, mentre il successivo, si direbbe, è sicuramente rivolto a qualcosa di vicino. Ascoltare è come rispondergli, anche se non sono fatti l'uno per l'altro. Bisogna rispondergli. L'uomo, in piena notte, ne è convinto. È ciò che gli dirà un giorno: Rispondigli - non fare quello che dicono, ma non fare finta di niente. Se hai la lingua legata, almeno fai un rumore. Come agh, come aii. Rispondigli con un sussurro. Ma non fare finta di niente. L'ha appena imparato, questo, l'uomo, che lo sente così fresco? Un seme piantato in lui in piena notte. Perché le vocali sono coraggiose. Sono cose più giuste delle parole; ma, come l'uomo le ha sentite, là e qui è quello che sembrano dire-ah e ih, un messaggio e una risposta; mentre la successiva, ah, come in "mamma", accetta ciò che appartiene a te, a questa persona fondamentale, misura solo questo. Così per l'uomo essa significava Che cosa hai trovato: mentre la successiva, oh come in "ancora", POST-MODERNI/ McELROY 41 blocca quello che hai trovato e lo costringe a essere ciò che è; gli si rivolge; si rivolge a cosa? alla luna che si muove? a una lama di luce riflessa ·dalla lampada appesa al soffitto? o a un ricordo che da solo non puoi avere? Bello come un gufo che fischia sul ruscello, sentire queste cose, o un idiota - che sente là, qui, trovato, rivolge. Il bambino sussurrava come se sussurrasse dentro di sé pensieri, vecchie cose.L'ora è giunta, le vocali che stanno per giungere ancora, che l'uomo nudo in piedi in piena notte sta imparando, non sono rivolte a lui, sono solo ciò che l'ha svegliato. Questa creatura nella culla parla ad alta voce e con qualcosa da dire: ma in un ordine più rigido e fisso - uh, ah, eh, ih, oh. Lui sa che cosa sta facendo - e all'orecchio di suo padre è trovato, là, rivolge, qui, solo fra loro due un andirivieni comunicativo più loro, adesso, che fa meno paura. Benché sentisse il suono oh duro e penetrante come il verso di un uccello in cerca di cibo e inconsapevolmente all'erta, l'uomo ci capì poco o nulla e si sentì libero di non capire. Fece quindi un passo indietro per non svegliare il bambino con il suo corpo o la sua vicinanza; perché se il bambino dopo tutto è addormentato, poteva anche aprire gli occhi che sembrano nascosti dalle loro palpebre, dall'oscurità e dal respiro dell'uomo e vedere l'uomo, che adesso pensa con orgoglio a dove tutto ciò avviene, a dove vivono - uno stato deserto, vasto o addirittura magico - "predi letto", ama pensare lui che, svegliandosi allo spacco nell'imposta evidenziato dalla-luce lunare, si è dimenticato che sapeva già come si era rotta. Svegliandosi a questi suoni terribili e alla finestra danneggiata che i suoi occhi dicevano al suo cervello era collegata ad essi, pensò animale, un animale era sbucato dal deserto. Ma nessuna lince dalle alte anche lontano dalla sua roccia o cucciolo d'orso disperso o coati nasuto, goloso di frutti notturni e saltato fuori dall'auto di qualcuno NewYork1991. Fotodi RobertoKoch/Controsto.
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