Linea d'ombra - anno XII - n. 96 - settembre 1994

40 POST·MODERNI/ McELROY racconti non si perde mai laprospettiva interiore sull'umanità. Però proprio il romanza modernista ci ha abituati a considerare l'individualità in antitesi con lo sviluppo tecnologico. Credo che oggi siamo fortunatamente lontani dal!' atteggiamento paranoico che caratterizzava il nostro approccio alla macchina. Non a caso si parla addirittura di forme di neo-trascendentalismo e del recupero di una spiritualità che è proprio lo sviluppo dell'elettronica a favorire. Io non sono un credente, ma immagino che i modi di comunicazione elettronica possano produrre uno spirito di partecipazione al cosmo, una nuova versione dell'esperienza animistica di Thoreau di fronte alla natura. Anni fa ho assistito assieme a Kurt Vonnegut al lancio dell'Apollo nello spazio. Il lancio ebbe l'impatto di un'esplosione e produsse in me un forte sentimento religioso. Senza questo sentimento di trascendenza non può esserci immaginazione. Mal' incantamento prodotto dalla tecnologia non deve farci smettere di pensare. Women and Men sembra la versione digitale di Le onde di Virginia Woolf Questa profondità psicologica non si trova negli autori della sua generazione. In Thomas Pynchon i personaggi sono più schematici e caricaturali. L'energia dei racconti di Tom Pynchon appartiene alla loro struttura e non ai personaggi. In genere lui è più interessato al modo in cui le persone reagiscono che a quello che pensano. Non a caso ha studiato chimica. Io tendo invece a raggiungere il senso intimo della vita quale si può ricevere in una grande metropoli dove spesso ci si incontra per non ritrovarsi mai più. In Women and Men c'è questo senso di disintegrazione ma anche di coesione, una contiguità che è anche vicinanza. A volte mi sento una presenza invisibile che entra nelle altre vite per capire in che modo destini diversi siano collegati fra loro, che cosa ci tiene insieme in un'alternanza di continue unioni e di disgiunzioni. Sono veramente impressionato dai collegamenti che esistono fra le persone. Per me, la vita è un collage di queste relazioni. Ma per entrare in un collage di relazioni si rende necessaria un 'interpretazione, una selezione. Lo scrittore è dentro o fuori di questa rete? In Women and Men uno dei protagonisti dice che non si può al tempo stesso avere il potere e comprenderlo. Intanto, è solo un personaggio che dice questo. Personalmente non credo che il potere corrompa necessariamente: a volte è la gente a corrompere il potere. Ci sono momenti in cui auspico che siano dei tecnici a governare. Ma alla fine chi li elegge i tecnici? Temo che vada deposta l'utopia tecnocratica de La Repubblica di Platone. La problematica morale non è centrale nel raccontopostmoderno, rispetto per esempio alla istanza catalogato ria. Calvino sembra dare meno peso alla coscienza che alla costruzione di mappe del mondo. Non sono un moralista. Penso che la cosa che conta di più per ognuno di noi è scegliere liberamente. Gli scrittori che più arnrniroProust, Woolf, Joyce, Tolstoi-non danno mai consigli: 1iescono a rendere la realtà, ma in loro non c'è alcuna volontà di manipolare le persone. Sono aperti all'esperienza e la loro morale sta nel non semplificarla. Lei scrive per la gente comune, per un pubblico ampio, anche servendosi dei "generi" (dei loro codici e delle loro regole), come quello fantascientifico. Eppure oggi la cultura di massa ha un maggiore impatto sulla gente della letteratura ... Non credo che la cultura di massa sia sempre demagogica. Non penso che sia giusto usare il cinema o la televisione per influenzare la gente. Un film come quello di Oliver Stone sull'assassinio di Kennedy è tendenzioso. Sono certo che oggi chi fa film stia nella stessa posizione che Dickens aveva nell'Ottocento: è in grado di creare miti collettivi. Ma la cultura di massa non riesce a plasmare tutto. Quando entro nella metropolitana di New York e vedo tante persone che leggono sono contento. Sempre meglio che vederli dormire o litigare. Sapete cosa leggono? Stephen King. Ma King evoca dei miti che sono nell'immaginario collettivo e non provengono da Hollywood. Da qualche anno Robert Coover ha creato una scuola di scrittura creativa eleuronica alla Brown University. Come giudica gli ipertesti letterari? È questo il futuro del romanza? Sono in contatto con Coovere mi interessa il suo gruppo di lavoro. L'idea di un racconto interattivo, di una forma aperta integrabile ali' infinito è una nuova oppo1tunità che ci viene data dalla tecnologia, ma le sue implicazioni non mi sono ancora chiare. Vedo il rischio che l'attuale entusiasmo verso l'ipertesto si esaurisca nell'apoteosi del racconto infinito di Shahrazad. Sarebbe invece più interessante ideare un ipertesto capace di mettere in luce i limiti narrativi del mezzo elettronico rispetto alla pagina scritta. Joseph McElroy ANIMA NOTTURNA traduzionedi Alberto Cristofori La prima notte, l'uomo si svegliò a una successione di suoni, espulsi come terribili colpi di voce roca, deliberati, provenienti dalla culla dall'altra parte della stanza. Cosicché per una volta pensò che colui che vi si trovava era suo eguale ed ebbe paura per lui. ln difficoltà laggiù, in maniera piccola e accurata, il bambino è in crisi e solo, e forse l'uomo non può aiutare suo figlio, forse non può farci niente. È perfino una parte di sé fuori dal suo controllo. Padre di famiglia dal sonno leggero che si sveglierà in piena notte comunque, si svegliò alla donna che gli respirava al fianco e alla stanza in mezzo al deserto, aprendo gli occhi sulla finestra ai piedi del letto, dove l'imposta era rotta, a pezzi, dentellata come un'onda, con una sottilissima luminosità- come di acciaio o di carne - che gli diceva che lì era entrato qualcosa, un animale, una mano. Mentre i suoni terribili provenienti dalla culla dall'altra parte della stanza - ah, ih, uh, eh, tossiti, spezzati, che non chiedevano nulla, erano vocali, comprese. Come se questo fosse ciò che fai quando sei sveglio e solo: parli, anche se non stai ancora dicendo nulla; perché comunque la stanza è sveglia. Cosicché uscendo dal letto di fianco al respiro della moglie avrebbe fatto un rumore che il bambino poteva sentire - e avrebbe desiderato la sua compagnia, o quel la di lei.Ma queste vocali impotenti, il bambino sta tossendo o lo stanno portando via o si rivolge a chissà cosa, che cosa fa dunque suo padre a letto? Che cosa aspetta? Come un commilitone si mosse sulle mattonelle fredde, in un attimo è con suo figlio -si è riversato lì da lui e sta in piedi di fianco alla culla nelle cui immateriali profondità l'aprirsi della bocca permette di individuare la faccia. Dove sono gli occhi? Al buio, fissano forse qualcosa dietro le palpebre? Sono addormentati in un certo senso e distinti dal bambino che è suo, la cui bocca si muove

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