Linea d'ombra - anno XII - n. 96 - settembre 1994

POST-MODERNI USA 3S HYPER,CYBERECHIMERE GLISCRITTORI DELFUTURO? a curadi DanielaDanielee Filippo La Porta LETTERATURA E NUOVETECNOLOGIE IDENTIFICAZIONE CON LAGGRESSORE? Filippo La Porta La letteratura è insieme affascinata e respinta dalle nuove tecnologie multimediali. Fondamentalmente sono tre le sue modalità di approccio alt' universo del computer edel video. 1) Unaossessione mimetica, la smania di competere sul suo stesso terreno (insomma quella narrativa, affetta da senso di inferiorità, che cerca di imitare, sul piano della scrittura, i ritmi convulsi del telecomando). 2) La presenza delle nuove tecnologie come tema della narrazione (soprattutto, ma non solo,fantascienza e cyberpunk), tra adesione ingenua e visioni apocalittiche. 3) Una vera "fusione" (già dentro il processo compositivo, creativo): il cosiddetto romanzo interattivo o ipertesto, che dovrebbe sfruttare le potenzialità ipertestuali del computer, ma che con lo spazio della letteratura intrattiene un rapporto ambiguq, complicato. Su questi temi esiste una vasta bibliografia, ma, per limitarci all'Italia, segnalo almeno L'autorità dell'autore di Mario Barenghi (Edizioni Mi/ella) e ilsaggio di Italo Calvino su Cibernetica e fantasmi incluso in Una pietra sopra. Già nel 1967 Calvino, riaffermando il (discutibile) concetto di letteratura come gioco combinatorio ( ''far stare una parola dietro l'altra seguendo certe regole"), auspicando la sparizione dell'autore e parlando di iper-romanzi, mostrava una straordinaria sintonia con tendenze che si sarebbero espresse compiutamente solo più tardi. È inoltre uscita recentemente una utile guida pratica all'uso delle tecnologie ipertestuali: Che cos'è un ipertesto (Caste/vecchi) di Alessandra Pandolfi e Walter Vannini. Nel mese di aprile sono venuti in Italia, per un giro di conferenze promosse dal!' USIS (su Tecnologia e immaginazione negli USA), due serittori ame rieani che hanno a chef are con tutto questo: J oseph Me Elroy (di cui è tradotto un solo romanzo, Plus, da Sugar-Co ), che ha spesso trattato nella sua opera materie come la cibernetica e la teoria dell'informazione, le ibridazioni genetiche e le esplorazioni spaziali (e il loro riflesso sulla percezione), e Bruce Sterling, uno dei più autorevoli esponenti della narrativa cyberpunk. Curata da Sterling è appena uscita in Italia la ormai celebre antologia di racconti Mirrorshades (Bompiani) con una introduzione di Daniele Brolli e Antonio Caronia che si sofferma, esaustivamente, su radici e caratteristiche del movimento cyberpunk, tra street culture, underground, punk,f antascienza colta, sensibilità giovani lee strategie oppositive. Mente le edizioni Theoria hanno proposto un'altra raccoltadi racconti cyberpunk (Cavalieri elettrici), quasi con gli stessi autori della antologia più "ufficiale". Sia la narrativa cyberpunk che tutta la sperimentazione legata agli ipertesti o romanzi interattivi rinvia, al di là della qualità letteraria (spesso scadente o deludente), a importanti questioni "filosofiche" che costituiscono un po' l'inevitabile sfondo culturale del nostro tempo. Personalmente mi sento più scettico di Daniela Daniele (vedi intervento qui pubblicato) di fronte alle possibilità di "liberazione libidica" insite nella "mostruosità" del cyborg postumanistico o di fronte al "soggetto non più razionale ma postanalitico" dello splatter punk. E, a proposito della narrativa ipermedia/e e degli ipertesti, di cui l'editore Castelvecchihaprodotto da noi i primi esemplari, mi sembra ragionevole condividere i dubbi che lo stesso Sterling espone nella sua intervista (limitandone drasticamente, e provocatoriamente, l'utilità a strumenti di consultazione bibliotecaria ...). Ma credo che l'universo dei rapporti tra letteratura e nuove tecnologie vada esplorato con attenzione (paziente, anche drammatica) e senza pregiudizi. Certo i due scrittori americani, con esiti e modi diversi (ad es. McElroy è molto più fiducioso sul ruolo attuale della letteratura, della parola scritta) si mostrano assai sensibili a quelli che da noi sarebbero considerati ingombranti interrogativi etici ed evocano entrambi una temperie culturale estremamente ricca e non omogenea, in cui convivono culto ingenuo della tecnologia e visione tragico-moralistica, ottimismo informatico e sguardo malinconico, mito del computer e Thoreau. Alcune di quelle questioni cui prima accennavo sono confluite nelle domande che abbiamo rivolto ai due scrittori. Voglio qui solo accennare alle principali: il cambiamento del concetto di esperienza e l'assunzione del "limite", all'internodegli ipertesti, come negatività (e non come qualcosa che invece permette l'esperienza stessa); la distruzione-sparizione della realtà (sostituita da realtà virtuali assai più eccitanti e seducenti); la crescente indistinzione tra realtà esterna e proiezioni dell'io (che è poi, secondo Christopher Lasch, precisamente la cifra del narcisismo contemporaneo); l'idea di una libertà illimitata, indiscriminata (appunto il lettore di ipertesti che si inventa da solo la storia), di scelte reversibili, irresponsabili e prive di conseguenze, di identità e affetti indossabiliapiacùnento, insomma una utopia di esistenza "sperimentale", che nello stesso tempo si richiama alle avanguardie storiche e assomiglia molto al bel vivere proposto dalla pubblicità; il concetto di una possibile e illimitata manipolazione della natura umana (una prospettiva emancipativa per alcuni, apocalittica per altri); l'enfasi sulle nuove, meravigliose possibilità di comunicazione e,parallelamente, la registrazione di un indebolimento delle passioni, di un inaridimento della sfera emotiva (in uno dei racconti di Mirrorshades il protagonista, Stone, non ha mai pianto: avremo così un futuro tecnologico in cui esseri umani incapaci di piangere potrano però comunicare tra loro informe e modi inediti...); la inaspettatapossibilità che si schiudeper l'individuo, proprio nel momento in cui l'eccesso di informazione sfugge al Potere stesso, di difendersi da ciò che lo pervade (ambivalenza delle nuove tecnologie: da una parte come invasione - della mente, del corpo-dall'altra come possibilità di comunicazione interpersonale al di fuori di un centro unificatore). ·

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