che si sputavano in faccia la verità, una scena da Libertad Lamarque e Arturo de Cordova, classica, il nonno uscì con passo militare dalla sala, io lo rincorsi, lo presi per un braccio, mio padre ci guardò esterrefatto, dissi al nonno: "Ha denaro con sé?". Il generale Vergara mi guardo fisso e si accarezzò la cintura. Era la sua guaina piena di monete d'oro. "Bene, venga con me." Ce ne andammo, io abbracciato al vecchio, mentre mio padre ci gridava dalla sala: "Non darò a nessuno la soddisfazione di vedermi sconfitto!". Il generale diede uno spintone ali' enorme vaso di vetro molato dell'ingresso che cadde e si ruppe in mille pezzi. Lasciammo dietro di noi un rigagnolo di pellicani di plastica e partimmo con la Thunderbird rossa, io con il mio pigiama e i miei calzini, il generale molto composto col suo abito di gabardine chiaro, con la cravatta marrone e una perla a spilla infilata sotto il nodo, che continuava ad accarezzare la cintura piena d'oro: adesso sì era tutto piacevole, correre lungo la tangenziale all'una della mattina, senza traffico, senza paesaggio, via libera all'eternità, questo dissi al nonno, si tenga forte, mio generale, schiaccio l'acceleratore fino a centoventi, ho su delle gomme della madonna, il nonno rise, vediamo a chi raccontare i suoi ricordi, se troviamo qualcuno che li ascolti, ci facciamo fuori tutti i soldi, ricominciamo da capo, nonno, ragazzo, sicuro, da zero un'altra volta. In Piazza Garibaldi, all'una e un quarto del mattino, per prima cosa, ragazzo, ci vogliono dei suonatori di chitarra, dei mariachis, che stiano con noi tutta la notte, non chiedere quanto vogliono, solo se sanno suonare La Valentina e Camino de Guanajuato, vediamo ragazzi come accordate le chitarre, il nonno lanciò un urlo da coyote, Valentina, Valentina, io ti vorrei dire, venite con noi al Tenampa, ci facciamo qualche tequila, io faccio colazione, ragazzi, vediamo chi regge di più, mi sono preparato così per lo scontro di Celaya, quando noi, quelli di Villa, scagliammo addosso a Obreg6n la cavalleria, una passione mi possiede, ed è quella che sento per te, davanti a noi vedevamo solo la pianura sterminata e in fondo le artiglierie e la cavalleria immobile del nemico e qui i vassoi ammaccati pieni di birre, e ci lanciammo al galoppo sfrenato, certi della vittoria, con lo slancio di tigri selvagge, e allora i mariachis ci guardano con i loro occhi di pietra, come se io e mio nonno non esistessimo, e allora dalle tane dei lupi invisibili nella pianura uscirono di colpo mille baionette, ragazzi, in quelle buche erano nascosti gli indios yaquis fedeli a Obreg6n, attenzione, non fatevela addosso, tanto ci guardavano male, un vecchietto chiacchierone e un ragazzo in pigiama, cosa vogliono?, presero ad infilzare le pance dei nostri cavalli con le baionette, tenedole ferme fino ad affettargli le budella, quegl'indios con i pendagli alle orecchie e in testa fazzoletti rossi bagnati di sangue, budella e palle di cavallo, un altro giro, d'accordo, la notte è giovane, ci spaventammo, come non avremmo potuto, chi si sarebbe mai immaginato quella tattica così tremenda del mio generale Obreg6n, lì cominciai a rispettarlo, giuro di sì a che ora cantiamo? non ci ha preso perché cantassimo per lei, signore? ci guardavano dicendo questi non hanno neanche gli spiccioli, ci ritirammo, attaccammo con i cannoni, ma ormai eravamo già vinti dalla sorpresa, Celaya era un campo di fumo, di sangue e di cavalli agonizzanti, fumo di sigarette "Delicados", un suonatore annoiato mise del sale e spremette del limone sul pugno chiuso di mio nonno, gli abbiamo fatto saltare un braccio al generale Obreg6n, fu veramente dura, lì mi dissi, contro questo non si può nulla, alzò le spalle e mise del sale sull'imboccatura della tromba e cominciò a giocarci, a tirare fuori note tristi. Villa è pura forza scatenata, priva di direzione, Obreg6n è forza intelligente, è il più MESSICO/FUENTES19 figlio di puttana di tutti, ero già disposto a buttarmi in quel campo di battaglia come chi entra in un mattatoio, a cercare il braccio che avevamo fatto saltare al generale Obreg6n, per restituirglielo dicendogli: mio generale lei è un autentico figlio di puttana, ecco qua il suo braccio e scusi, ah che cavolo, ma voi sapete già cosa è successo, no? non lo sa nessuno?, non vi interessa saperlo? bene, lo stesso generale Obreg6n lanciò in aria una moneta d'oro, così, e il braccio mutilato si alzò volando da terra, il pugno insanguinato prese al volo la moneta, così, ah cavolo, ti ho battuto, suonatore, adesso sì che ti interessa la mia storia? ti ho battuto, come ci ha battuto Obreg6n e recuperò così il suo braccio a Celaya, se mi devono uccidere domani, che mi uccidano subito, voglio solo che mi vogliate bene, ragazzi, nient'altro, voglio che mi siate fedeli, anche solo per questa notte e basta. Alle due della mattina, nel Club degli Aztecas dipintod' argento, la sensazionale Ricky Rota la regina del cha-cha-cha, cuba libre per tutti, i ragazzi qui sono amici miei, come sarebbe a dire che non possono sedersi, lei non è altro che un miserabile cameriere senza sangue, guardi solo che occhiaie verdi ha, stupido sguattero da bottega, chiudi la bocca o ti concio per le feste, cosa?, mio nipote in pigiama no, maè il suo unico vestitino, vive solo di notte, passa tutto il giorno a letto con tua madre ed è molto stanco, cosa vuol dire che i musicisti poi si lamentano, anche i miei mariachis sono del Comitato Lavoratori Messicani, sedetevi ragazzi, ve lo ordina il generale Vergara, cosa dici miserabile assistente, ai suoi ordini generale, impara, faccia di limone, vai a pisciare sulle ortiche, luci gialle, rosa, azzurre, la sempiterna Azucena regina GIUNTI
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