Linea d'ombra - anno XII - n. 95 - lug./ago. 1994

90 STORIE/TAIBO Il Lui non si alterò. Abbastanza annoiato, era preso dal fatto che le mani gli puzzavano di morto e di merda e di tatemadas assieme. Se ne stava sempre con un inalatore attaccato alle fosse nasali, dicendo che era per via dell'asma. 2. La strega Se nella sua casa la televisione era permanentemente accesa, era per scacciare la solitudine, non perché esorcizzasse gli spaventi. Lei non credeva a quelle cose. Non consumava molta luce. Da quel che le avevano detto in banca, consumava più luce un ferro da stiro elettrico, un frigorifero che non fosse ben sigillato, uno scaldino elettrico. Non le importava il canale. Quando passavano i mesi e si stancava delle facce dei commentatori dei notiziari, dei serial· ripetuti, dei cartoni animati, delle telenovelas, semplicemente passava a un altro, il successivo. Non le importava neppure quel che dicevano. Teneva la televisione accesa a basso volume per non dare fastidio ai vicini, soprattutto di notte. E allora si domandava, se la voglio per scacciare la solitudine, perché la lascio accesa quando sono fuori di casa? Per questo, per scacciare la solitudine quando non ci sono e perché ce ne sia meno quando arrivo, si rispondeva. Però non era per fare scongiuri che la televisione si manteneva permanentemente accesa in casa. Per fare magia c'era bisogno di immagini irruJobili: disegni, dipinti, fotografie, ritagli di giornale, certificati di nascita, certificati di scuola superiore. Perlomeno lei aveva bisogno di tanro, · non poteva agire con cose che si muovevano. Helena lavorava in una banca come cassiera e si prendeva cura Veracruz,1985. Fatodi MarkCohenIda México, Norton & Company). di bambini americani in un hotel i sabati e le domeniche affinché i genitori potessero uscire a divertirsi. Con ciò tirava avanti in mezzo alla crisi e ai disamori. La magia era, come dire?, un passatempo, una distrazione. E non poteva fare molta magia allo stesso tempo, doveva concentrarsi, curarla, fissarla. Ultimamente, nonostante ne sapesse fare solo quattro, una non le stava riuscendo bene. Aveva quella di far diventare muto il cane, quella della seduzione del direttore, quella del "giudiziale" a cui le mani dovevano puzzare di morto, e quella di Donna Elisa, del negozio all'angolo, che doveva guadagnare molto denaro. Forse l'ultima falliva perché era astratta, ambigua, perché come si fa a guadagnare molto denaro? Stava pensando di mutarla in qualche altra cosa, per esempio che tutti quelli che entravano nella botte.ga pagassero la vecchia con biglietti da diecimila pensando che fossero biglietti da cinquemila, però si correva sempre il rischio che Donna Elisa li correggesse e gli desse il resto. Poi c'era il problema della precisione. Il cane era ammutolito per un po', però poi aveva cominciato a belare come una pecora, e una volta il fratello del direttore aveva abbassato lo zip della cerniera di fronte a lei, e era costata una fatica del demonio convincerlo che non era possibile scoparsi la cassiera di una istituzione bancaria decente alle 11 del mattino nella succursale Reforma del Banco Internacional de Chihuahua, con una cinquantina di possibili guardoni come pubblico. Quella del poliziotto sembrava andare bene, perché il tipo andava in banca con i guanti e si tastava continuamente le mani e si grattava. Se andava bene, perché il nano voleva cambiarla? 3. I propositi del nano "Puoi fare in modo che gli altri sentano l'odore che sente lui?

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