Così il salario è lei solo lei che trionfa cattolico mercato la vita come senso depredato che riesce a avvinghiarsi tenace rampicante persino al desiderio d'un imberbe a far persino di Renato Curcio ex terrorista non pentito ex bandito dal mondo nel gesto di soddisfare anche se controvoglia un desiderio infante a far di lui - dicevo - un editore Sensibile alle foglie una firma tra i pampini forse una nuova star Ma lo sguardo come di Jean Valjean è febbrile è di sfida Eretto dietro il banco editoriale se ne sta il corpo in impaccio il naso è paonazzo ma l'occhio vigile scuro ipnotizza la scena con tracce di giornate tremende di vita di fuggiasco tracce di paglia qua e là di dormite all'addiaccio prima di quella fine Non certo Humphrey Bogart tristissimo pur dento il virilissimo acciaio americano d'una armatura invisibile piuttosto monaco eretico nostrano fortunosamente scampato al rogo o al pentimento Ma quello sguardo che riconosce e sfida la falsa libertà brandendo esitazione impaccio di galera lunga mortificazione sembra non riconoscere la falsa celebrazione che per lui è quella richiesta infante sirena di antico mare O chissà illusione di trovare sotto quel che il ragazzo chiede ciò che non ha avuto prima da masse così avare la simpatia popolare che pure è data al brigante l'avallo alla violenza - sacra quando è giustizia - del bandito adorato dal popolo di Benjamin del Passator Cortese re della strada re della foresta o chissà? di Giuliano Acconsente così concede l'autografo ammonendo eh' è firma Ma il Mercato del Libro trangugia la richiesta come un trituratore ne espelle ingenuità ogni vano pudore ne fa seduta stante una straniata cosa forse solo una pietra proprio su quella Soglia omonima del libro in versi e prosa che Curcio ha pubblicato e se ne sta verde tra i verdi e blu in vendita insieme alla lotta armata in uno stesso banchetto cui - enorme leggerezza distrazione o follia - è stato anche invitato come la statua del Commendatore un adirato Signore •10spettro di Treviri il Gran Pietrificato • Ma è forse poi quello Spettro quella pietra di fuoco malamente evocata che muta sotto i suoi fulmini e sotto gli occhi miei la res in buffonata? POESIA 73 Torino, maggio /994 Giancarlo Consonni è nato a Merate nel 1943 da padre lombardo e madre pistoiese. Insegna urbanistica al Politecnico di Milano. Scrive in italianoe neldialettodi Verderio Inferiore.Ha pubblicatoLumbardia (I Dispari, Milano 1983) e Viridarium (Scheiwiller, Milano 1987). Sono in corso di pubblicazione le raccolte Quadri liguri (Scheiwiller) e Vus (Einaudi). Le poesie qui pubblicate sono tratte da quest'ultima. Giuseppe Goffredo (Alberobello 1956), autore di Fra muri e sogni (Einaudi 1981) e di Elegie empiriche (Guerini e Associati 1992), porta avanti dal 1983 un progetto di letteratura e arte mediterranea. In autunno uscirà presso Stampa alternativa il suo romanzo Tutto a posto. Livia Livi è scultrice e ha tenuto la su·aprima mostra personale a Milano nel 1968. Sue poesie sono apparse in "Nuovi Argomenti", "Poesia", "Paragone", "Tam-Tam". Ha pubblicato inoltre la raccolta La mano ladra (Campanotto, Udine 1993). Fiorentina di nascita, vive a Roma. Di Marina Mariani (Napoli 1928) "Linea d'ombra" ha già pubblicato alcune poesie nei nn. 2, 18 e 37. Unapoesiadi NicolaMiglinoè apparsanel n. 88 di "Linead'ombra". Maria Schiavo, nata a Palermo, vive e lavora a Torino dal 1971. Ha pubblicato, fra l'altro, Macellum (La Tartaruga 1979), Discorso eretico allafatalità (Giunti 1990) e molti interventi sulla nostra rivista. Poesie di Giovanna Sicari (Taranto 1954) sono già uscite nei nn. 9 e 74 di "Linea d'ombra".
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