Linea d'ombra - anno XII - n. 95 - lug./ago. 1994

svegliata di buon umore, come al solito. Non c'era in lei nessuna traccia di quanto era avvenuto. Anche la notte seguente si è svolta allo stesso modo, senza progressi. Probabilmente Rei non sapeva che la sua testa di notte si separava dal corpo e se ne volava chissà dove. Se solo avesse saputo di questa sua malattia, non avrebbe forse trovato un sistema per legare la testa in modo da tenerla con sé?" "Se qualcuno le avesse fatto del male mentre la testa non c'era, non l'avrebbe saputo?" "Naturalmente la testa non l'avrebbe saputo, ma il corpo sì. Alla fine, un notte, mentre la testa non c'era, ho preso Rei tra le braccia. Da allora ho continuato ad unirmi a lei ogni notte. Il corpo senza testa somigliava proprio ad un corpo addormentato, ma quando mi accoglieva aveva una leggera reazione. Ben presto, forse perché aveva gustato il sapore del piacere, siamo diventati proprio una vera coppia felice. Però una notte, mentre mi accorgevo che per la prima volta tutto il corpo di Rei tremava, le sue braccia e le sue gambe si sono avvinghiate a me e mi hanno stretto con una forza terribile. Per un attimo ho pensato che la testa fosse tornata e che Rei rispondesse con gioia, oppure che un mostro impazzito e assetato di sesso cercasse di uccidermi con la sua morsa. Non riuscivo a capire. Ero terrorizzato. Stavo per urlare, ma mi sono controllato e ho guardato: la testa non c'era. L'apertura del collo dava, come al solito, la sensazione di labbra umide. Ho provato a solleticare quella parte con la lingua e, quando il corpo senza testa si è messo a vibrare, ho capito che gli piaceva ... Ma tutto ciò sembrava non avere nulla a che fare con la vera Rei. Vedi, il tronco non aveva modo di rendere note alla testa le esperienze notturne." "A proposito," non ce la facevo più, e volsi il discorso in un'altra direzione, "dove volava la testa ogni notte?". K cominciò a dire: "È proprio questo il punto!" e sogghignò. Certo che il modo di ridere di un malato di mente non è proprio piacevole. "Non mi dirai che ogni notte se ne andava dal suo innamorato, volando per la strada dei sogni!" "È buffo, ma ungiorno Rei, o meglio la sua testa, mi ha confessato tutta seria: 'Papà, amo un uomo. Ogni sera sogno di andare da lui in segreto.' Naturalmente, quell'amante non aveva nulla a che fare con me." "E tu eri pazzo di gelosia ..." "No, non è così semplice. Provavo un po' quella profonda emozione che sentono i padri, era forse lo stato d'animo di Genji quando Tamakazura gli viene portata via da Higeguro6 . Ad essere sincero, avrei voluto dirle: 'Ormai sei grande, sposalo allora, ma solo con la testa, il corpo lascialo qui!"' "Che bel tipo!" "Non gliel'ho detto espressamente, ma la 'testa' piangendo ha continuato: 'Non posso sposarlo, perché ha già una moglie."' Ero in uno stato d'animo tale da non riuscire più a sopportare quella situazione. Cercai quindi di affrettare la fine del racconto. "Tu hai parlato di gelosia. Hai ragione, dopo tutto anch'io, come altri, ero geloso. Accecato dalla gelosia, ho fatto una stupidaggine. Un giorno, ali' alba, ho visto la testa che tornava dall'incontro segreto. Era la prima volta che la vedevo. Batteva le orecchie come se fossero ali ed il suono era simile a quello di una mosca gigantesca. Chissà se anche i barbari dalle teste volanti fanno così?! Ma la testa era eccitata ed aveva quel fascino che deriva da una felicità straripante, e io impazzivo dalla rabbia. Allora, in un attimo, ho messo un lenzuolo sul collo in modo che alla testa fosse impossibile riunirsi al corpo. Continuava a volare intorno senza sapere cosa fare, ma non sembrava chiedere perdono. Era in agonia. La sua era la STORIE/KURAHASHI S 1 sofferenza di una mosca che impazzisce e muore a causa dell'insetticida di cui si è impregnata. Mentre la guardavo, pensavo: 'Ti sta bene!'. È morta subito dopo." "Ma hai fatto una cosa terribile!" "Lo so, ma ormai è troppo tardi! La testa ha perso ogni vitalità in un attimo, si è ricoperta di rughe e si è raggrinzita in modo indescrivibile. Eccola." Dicendo ciò, K aprì lo strano bauletto che non si addiceva al suo abbigliamento e ne trasse fuori qualcosa. Stavo per gridare, ma ormai non c'era più tempo per fermarlo. Sembrava la testa di un manichino. Era impossibile distogliere lo sguardo, almeno per me, perché significava la fine di un'esperienza indimenticabile. Quello era il viso della fanciulla che era venuta a trovarmi ogni sera, volando. Ciò che dirò ora naturalmente papà non lo ha mai raccontato a K. È la storia della testa di una bella fanciulla di nome Rei, che ogni notte volava da mio padre. Prima, qualcosa di simile ad un uccello tamburellava contro il vetro della sua finestra e si sentiva la voce di un gattino che faceva le fusa. Poi, a notte fonda, papà faceva entrare la testa. Non mi disse molto delle dolci parole che si scambiavano mentre accarezzava i suoi freddi capelli sul tavolo, ma posso immaginarle. Ad essere sincera, l'espressione del viso di mio padre quando me ne parlò non mi piacque. "La mamma, che è morta, non ne sapeva niente. Però penso che sia nece95ario parlartene, almeno una volta. Il motivo ...", papà esitò un po'. "Ritorno un attimo al discorso di K. Ha ucciso la testa, certo, ma il corpo ha continuato a vivere per diversi giorni. Alla fine anch'esso ha perso ogni forza ed è morto, ma prima ha dato alla luce una bambina. K fu arrestato per questo avvenimento ma è stato poi liberato per infermità mentale e il caso è stato lasciato cadere. Io mi sono occupato della bambina come se fosse stata mia figlia. Ti dico solo questo. Non ho ancora avuto il coraggio di accertarmi se hai ereditato quella malattia." Dopo la morte di mio padre ho continuato a riflettere sulle sue parole. Penso che la mia testa non abbia ancora cominciato a volare, però sono sicura che solo se non mi innamorerò la mia testa non volerà. Copyright Kurahashi Yumiko 1984. Note I) Uchida Hyakkien (1889-1971), scrittore e discepolo di Natsume Sòseki (1867- I 9 I 6), è ricordato soprattutto per i suoi haiku, poesie di 17 sillabe s~llo schema 5.7.5. 2) Shokusanjin o Ota Nanpo (1749-1823), letterato e studioso del periodo Edo ( 1603-1868), importante in particolar modo per i suoi kyoka, waka (poesia giapponese) con inflessioni comiche o nel contenuto o nella terminologia, scrisse anche dei kibyoshi hyobanki (critiche dei kibyoshi - I kibyoshi, fascicoli dalla copertina gialla, offrono storie popolari per un pubblico adulto, con illustrazioni a volteacolori)esharebon(libri alla moda, ambientati nei quartieri di piacere). 3) Lo Shéìn-haijing (Libro dei monti e dei mari) è uno dei primi racconti della letteratura cinese. Testo pre-Tang (periodo Tang: 618-906), espone alcune leggende della Cina antica. 4) Il Shou shénjì (Ricordi di ricerche nel campo del soprannaturale), scritto da Kan Pao (IV sec. d.C.), in venti capitoli, deve essere considerato il prototipo di una lunga serie di racconti di magia edi casi misteriosi e strani. 5) Murasaki no Ue (Dama Murasaki), personaggio del Genji Monogatari (Storia di Genji, I00 Ica). È la figlia abbandonata di un principe che viene allevata da Genji, di cui diverrà la seconda moglie. 6) Personaggi del Genji Monogatari. Tamakazura è adottata da Genji e poi sposata da Higeguro.

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