INCONTRI/ BERGER45 Alla scrittura narrativa, poetica e saggistica, continui ad alternare anche la scrittura giornalistica. Che differenza c'è, se c'è, tra queste due attività? Naturalmente una differenza c'è. Come giornalista ho una sorta di training professionale: so che devo scrivere un certo numero di parole e so esattamente come farlo senza neppure contarle; so anche che le referenze vanno fornite in modo chiaro fin dall'inizio e via di seguito. Il giornalismo insomma prevede un certo tipo di disciplina e già questo fa in sé una qualche differenza. Ma se si va più in profondità, non credo che le due cose siano veramente diverse. Non ho la sensazione di impiegare nell'una parti del mio spirito che non uso nell'altra o di doverne reprimere alcune. No, nient'affatto, per me l'energia profonda è esattamente la stessa. Diciamo che, invece di essere alla guida di una motocicletta, a volte si va in bicicletta o a cavallo. E il cinema? Tu scrivi sceneggiature e a volte partecipi alla realizzazione di progetti cinematografici. Anche in questo caso non c'è contraddizione? No, tutte queste cose si tengono. Naturalmente anche il cinema ha una sua specificità. So, ad esempio, che in un film le parole, le parole parlate, non sono molto importanti. Che nel cinema la parte veramente creativa è iImontaggio. Ma quando sogno un determinato montaggio, quando cerco di realizzarlo o lo sto effettivamente facendo, una volta di più mi sembra che sia all'opera lo stesso tipo • di immaginazione. No, non ci vedo nessuna differenza. E forse una delle ragioni per cui a volte passa parecchio tempo prima che ciò che faccio sia visto e preso in considerazione è proprio che lemie attività sono così diversificate. La gente tende a non dare credito, a non prendere sul serio, la diversificazione. Cosa diavolo è? Un eclettico (il che, nella testa della gente, equivale a dilettante)? Ma, per affrontare anche l'altro lato della questione, vale a dire come mai riesco a fare un po' di tutto, la risposta è che mi viene molto naturale. Di questo sono sicuro. Credo che abbia a che vedere con iIfatto che non sono andato ali' università e che perciò queste categorie sono nel mio caso disattivate. Sono convinto che sia impossibile andare all'università e uscirne senza ritrovarsele, almeno in qualche misura, stampate addosso, anche se si è fatto di tutto per contrastarle e per resistere. Ai tuoi figli hai cercato di dare unaformazione simile alla tua? No o almeno non consapevolmente. Ma, innanzitutto, c'è una grande differenza, perché io sono stato educato in Inghilterra, mentre i miei figli hanno studiato in Francia e in Svizzera. E l'intero sistema scolastico è molto, molto diverso. Non so, non ho mai pensato o desiderato di interferire. Bisognerebbe chiedere a loro. Forse per loro sono stato una specie di esempio, forse li ho influenzati, ma senza averlo assolutamente pianificato. C'è un episodio capitato di recente che potrebbe forse, parzialmente, rispondere alla tua domanda. Si tratta di una sorta di collaborazione, nata quasi casualmente e che ha funzionato in modo meraviglioso, tra mia figlia Katya e me. Un padre e una figlia che si scrivono di un pittore. È lei che comincia. È a Venezia e ha appena visto la grande mostra di Tiziano. Da piazza San Marco mi scrive una lettera in cui, invece di fare un discorso di tipo critico, mi racconta una storia (ha incontrato un vecchio, che crede sia Tiziano, e si è messa a parlare con lui). Le rispondo. Lei mi risponde. Andiamo avanti per mesi e all'improvviso mi accorgo che, con un editing minimo, quelle lettere potevano essere qualcosa di veramente speciale. Scritte in due lingue diverse (le sue in francese, le mie in inglese), le abbiamo tradotte e pubblicate: sono un nostro lavoro comune. Sono riuscito a risponderti? ArtoPaasilinna L'ANNODELLA LEPRE pp.204. L 20.000 Viaggi, battaglie, Il viaggioiniziatico scoperte; imprese allascopertadellali- valoroset,ra realtàe bertàe dellanatura magia,con persodiunquarantennien naggui manei sovrucrisisalvatodall'io- mani,nellasagadi controcon una le- unodeipiùcelebrei pre.Unromanzou- popolarieroi della moristico-ecologico letteraturaislandese diventatolibro-culto medievaleil, fieroe neiPaesinordici. invincibiOleddr. CeesNooteboom lngmarBergman MOKUSEI ILSETTIMO pp. 76 . L 16.000 SIGILLO UnGiapponemitico pp.96· L 16.000 e irraggiungibile La partirna scacchi una donnasensuale conlamorte,eterno edenigmaticianuna simbolodeldestino, storiad'amorecheè per la primavolta soprattutto ricerca tradottadall'originaappassionatdaell'al- le svedeser,ivelale tro nella brillante qualitàdi operaletscritturadi Noote· terariaanche indill'l'\ll<~HA boom,PremioGrin- pendentemendtealla zane-Cavou'9r4. realizzaziofnielmica. Via Palestro, 22 - 20121 Milano - Tel. (02) 781458 Fax (02) 798919 Leggi? la Rivisteria Librinovità • riviste • video Ogni mese tutte le novità di libri, riviste, video e tutto ciò che si dice sui libri. Richiedeteci una copia saggio: nomee cognome ___________ _ indirizzo e numero città __________ CAP -- - professione _____________ _ La Rivisteria - Via verona, 9 - 20135 Milano tel. 02/58301054 - fax 02/58320473
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