22 STORIEDALMONDO: CINA-USA Jeffery Paul Chan CINESIA HAIFA a curadi ScillaFinetti Jeffery Pani Chan e la letteratura cino-americana La chiamavano Montagna d'Oro i cinesi, che, angariati da miseria, carestie e guerre, vagheggiarono nell'America un novello Eldorado. E fu la scoperta dell'oro, infatti, nel 1848, e poi l'inizio della Ferrovia Transcontinentale, ad attirarli numerosi verso la California; tant'è vero che a San Francisco la popolazione cinese aumenta in tre anni ( 1849-1852) dalle 787 unità alle 20.025 e nel l 854esce il primo giornale in lingua cinese. Già dal 1842, d'altronde, quando con il Trattato di Nanchino si conclude la Guerra dell'Oppio, eracominciataad affluire verso il continente americano quella manovalanza miserrima, i coolies, che troviamo ignominiosamente stipata nella stiva del Nan Shan, in Tifone di Conrad. I cinesi si adattano a subentrare ai bianchi nello sfruttamento delle miniere d'oro, riuscendo a raccoglierne lebriciole anche se la falda è ormai quasi esaurita; fanno i contadini, i pescatori; bonificano il delta del San Joaquin. Quindicimila operai lavorano in condizioni massacranti e con salari da fame alla costruzione della grandiosa Ferrovia Transcontinentale e nel 1867 danno vita ad uno sciopero memorabile che costituisce una delle più belle pagine del romanzo China Men di Maxine Hong Kingston. Ma una volta finita la Ferrovia finisce anche il fabbisogno di manodopera e ha inizio il terribile periodo della persecuzione- "The Driving Out" - che ha il suo culmine negli orrendi massacri di Los Angeles e di Rock Springs. II governo americano per interrompere l'immigrazione cinese emana una serie di leggi fino al tristemente famoso Chinese Exclusion Act del l 882. Riescono a rimanere, in numero ridotto, i soli maschi, confinati nelle Chinatown e addetti a lavanderie, ristoranti e servizi. Contro queste discriminazioni i cinesi si organizzano in associazioni e dal 1900 sostengono attivamente la lotta dei loro connazionali contro il governo Manchu e l'invasore giapponese. Durante la Seconda Guerra Mondiale i giovani cinesi combattono a fianco dei soldati americani e quando finalmente nel 1943 il Chinese Exclusion Act viene abrogato, possono chiedere la cittadinanza americana. È proprio dal l940che cominciano a comparire scritti di autori cinesi, per lo più diplomatici e studiosi, che cercano di far conoscere la cultura cinese al pubblico americano, ancora incapace di distinguere tra giapponesi e cinesi. II più noto di essi è Lin Yu Tang (1895-1976), che scrisse numerosi saggi divulgativi di politica e di cultura cinese: My country and My People ( 1937), The Vigil of a Nation ( 1945), Gay Genius: Life and Time of Su Tung Po (1947), Famous Chinese Short Stories Retold ( 1952), The Chinese Way of Life ( 1959), The lmportance of Understanding (1960), The Chinese Theory of Art (1967), History of Press and Public Opinion in China ( 1968); la biografia dell'imperatrice Wu (VII sec. d.C.), "Madame Wu" (1957), e vari romanzi: Moment in Peking (1946), Juniper Loa (I 963), e, il più interessante di tutti, Chinatown Family ( I 948), che affronta con cauto realismo i problemi di una famiglia immigrata. Lin Yu Tang fu divulgatore capace ed eclettico e godette di grande popolarità negli Stati Uniti, anche grazie al suo convinto anticomunismo. Alcune delle sue opere sono state tradotte in Italia da Bompiani. Sconosciuto da noi è invece Chiang Yee, autore originale ed interessante, che pubblicò, oltre a saggi d'arte e una autobiografia, numerosi diari di viaggio: The Silent Traveller: a Chinese Artist in wkeland (1937), The Silent Traveller in wndon (1938), The Silent Traveller in Yorkshire Dales ( 1941), The Silent Traveller in Edinburgh, The Silent Traveller in Oxford (1944), The Silent Traveller in New York ( 1950), The Silent Traveller in Paris ( 1956). Sempre pacato, spesso arguto, talvolta un po' stravagante, Chiang Yee cerca di conciliare nelle sue riflessioni la civiltà occidentale con gli insegnamenti di Confucio e mostra una sensibilità verso la natura assai vicina a quella inglese: a volte il suo stile ricorda Charles Lamb. Sempre in queste periodo, escono per la prima volta autobiografie di scrittori nati in America da immigrati cinesi - la cosiddetta seconda generazione: Father and Glorious Descendants di Pardee Lowe, resoconto, centrato sul rapporto tra padre e figlio, del faticoso e contraddittorio cammino verso uno status rispettabile; e Fifth Chinese Daughter di Jade Snow Wong, in cui il travagliato percorso dell'emancipazione si accompagna ad un forte senso di identità familiare. Sono, queste autobiografie, un primo tentativo di introspezione edi presa di coscienza. Ma bisognerà attendere il 1961 perché compaia il primo autentico romanzo sino-americano: Eat a Bowl of Tea di Louis Chu, che ambientato nelle Chinatown di New York e San Francisco, attraverso la storia-apologo di due giovani sposi, affronta i problemi che travagliano la comunità cinese di soli uomini, la cosiddetta società degli scapoli sposati. Quando questi libri escono, è già nata la generazione della "nuova identità", quella che si formerà nelle lotte studentesche contro la guerra nel Vietnam e la discriminazione razziale e maturerà nel vivo della contestazione la rivendicazione della propria identità culturale. Una delle voci più interessanti è la scrittrice Maxine Hong Kingston, · · che nella sua opera ripercorre con grande forza evocativa le tappe di una presa di coscienza come donna: The Woman Warrior ( 1977) (w donna guerriera, Edizioni e/o 1992), come popolo: China Men (1981), come studente americano: Tripmaster Monkey: His Fake Book ( 1989). Dal suo privilegiato angolo di osservazione la Kingston scopre e disvela aspetti riposti e ignoti della società americana, elaborando in forme nuovissime ed originali reminiscenze letterarie cinesi. Altrettanto notevoli i romanzi di Amy Tan, autrice di The Joy Luck Club (w locanda della Fortuna e della Felicità, Rizzali 1992) e The Kitchen God's Wife, che danno voce alle tormentate esperienze delle donne cinesi in terra americana, nonché Typical American di Gish Jen, storia di tre giovani che rischiano l'autodistruzione inseguendo i miti consumistici della società americana. Nel 1983 infine esce una antologia di scritti asiatico-americani AIIIIIEEEEE! An Anthology of Asian American Writers, curata da un gruppo di scrittori e di docenti di letteratura dell'Università della California, fra cui Frank Chin, Shawn Hsu Wong e Jeffery Paul Chan, che si propongono di esprimere lo spirito autentico della loro cultura e di respingere lo stereotipo dell'orientale propagandato dagli americani. Frank Chin, autore singolare e spregiudicato, attraverso numerosi racconti, il romanzo Donald Duk ( 1991) e soprattutto le due opere teatrali The Chickencoop Chinamane The Yearof the Dragon ( 1981), ricerca un punto di riferimento per una nuova identità maschile, insidiata dalla svirilizzazione della figura paterna tradizionale, rifacendosi alla figura mitica di Guan Gong, dio cinese dell'arte e della guerra. Shawn Hsu Wong, nel suo romanzo Homebase ( 1979) rivisita, in forma di racconto fantastico, le vicissitudini degli antenati in terra americana. Jeffery Paul Chan (Stockton, California 1942) è direttore del programma dell'Asian American Studies alla California State University di San Francisco, ha fondato il CombinedAsian-American Resources Project e si batte per far includere la letteratura asiatico-americana nello studio della letteratura americana. Ha pubblicato vari racconti in cui affronta il problema dell'identità del maschio cinese-americano, ancora da delineare, poiché, come ha dichiarato Chan stesso in un'intervista, si conosce solo "ciò che non è: non è europeo, né cinese, né afro-americano". L'originalità dell'approccio di Cinesi a Haifa a questo cruciale problema, tema di acceso dibattito fra le minoranze etniche americane, risiede appunto nella capacità di fotografare con precisione e sobrietà
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