1O DALLARUSSIA Eh, Vladimir Volfovich hai la giacca aperta, Eh, Vladimir Volfovich cosa ci attende ora? Eh, Vladimir Volfovich la mia vita è un kopeko, Ma molti kopeki si uniscono sempre a formare un rublo! Pochi giorni dopo racconto a Viacheslav Shishlin, un consigliere di Zirinovskij, che sono stata all'incontro: "L'ha visto? Non è grandioso? Con quella forza oratoria dovrebbe insegnare alla facoltà di giornalismo! Ha notato l'effetto esplosivo dei suoi discorsi? È veramente speciale. La facilità con cui passa dalla tragedia ali' 'allegretto'!". Shishin mi spiega che questa non è semplice ammirazione per il suo partito, ma che come giurista, linguista e storico può giudicare Vladimir Volfovich dal punto di vista professionale. Faccio notare che a volte Zirinovskij non è molto logico. "Oh, gli scherzi e i giochi di parole sono fatti apposta per confondere l'avversario. Voi europei siete troppo pragmatici, non. amate le ambiguità". Quando vado a trovare Viacheslav Marichev, capo del Partito Liberale Democratico a San Pietroburgo (qui il quartier generale consiste di due stanze relativamente pulite, la più grande decorata con pagine del giornale locale "La Parola di Zirinovskij" e con un enorme ritratto di Saddam Hussein), mi sembra un giovanotto normale, normale per quel Partito. Nutre qualche rancore verso Vladimir Volfovich, specialmente per quel suo "protagonismo da star", e quel dimenticare "cosa noi abbiamo fatto per lui- il gruppo di Leningrado ha forinato Zirinovskij dal punto di vista politico" ma, mi assicura, "potrei essere in disaccordo con lui, ma non LQ, tradirò". Gli chiedo cosa pensa del fatto che Zirinovskij partecipi a riunioni del gruppo "Pamyat", notoriamente antisemita, e ad altre dell'organizzazione ebrea "Shalom" (era più una facciata sponsorizzata dai comunisti, ma comunque ...). Questo non sembra sorprendere Marichev: "Se vuole parlare con gli ebrei, può benissimo farlo, per me va bene. Per quel che riguarda 'Pamyat' è solo un'altra opposizione. Entrambi i gruppi sono potenziali elettori e in politica si tratta di ottenere voti". E a proposito del commento di Zirinovskij sulla TV russa che dovrebbe avere più presentatrici bionde con gli occhi azzurri? Queste cose non le sembrano un po', come dire, antisemite? No, Marichev non potrebbe essere più d'accordo con Vladimir Volfovich. Non mi rendo conto che alcuni circoli sono interessati a rovesciare le tradizioni e i valori russi, e che proprio nei media quei circoli ... Il capitolo "ebrei" di Zirinovskij sembra essere un esempio della sua "confusione voluta" di cui parlava Shishlin: ha detto a un giornalista di un quotidiano israeliano, il "Maariv" (11 gennaio 1994) di essere orgoglioso di avere avuto un padre ebreo, ma davanti a un pubblico russo dice che suo padre era russo. Agli inizi della carriera politica, quando gli venne chiesto del suo raro patronimico e di suo padre, rispose "mio padre era un avvocato", cosa che ha fatto dire a molti dei miei amici (ebrei e non) che lui è "figlio di una russa e di un avvocato". Durante il mio soggiorno a San Pietroburgo mi sono messa in contatto con Alexander Ivanovich Yuriev, capo del Dipartimento di Sociologia politica all'Università di San Pietroburgo, per avere una diagnosi professionale. "Vladimir Zirinovskij è relativamente ben educato, lavora sodo ed è psicologicamente molto resistente, anche se forse si sta bruciando, era solito parlare per più di sei ore senza fermarsi". Il Signor Yuriev pensa che Zirinovskij senta di dover portare a termine un compito, ma non crede a quello che dice o promette. "Trae la sua forza dalla gente che gli sta intorno, dalla sua organizzazione e viene 'contagiato' dalla folla - questo spiega perché dà il suo meglio di fronte a un pubblico. Un'altra fonte della ~1 sua forza potrebbe essere il voler compensare un'infanzia infelice, simile a quelle di Stalin e di Mao". Prospettive? Il Signor Yuriev è convinto che se nei prossimi sei mesi non ci sarà una figura politica capace di parlare alle masse- "di arrivare ali' elettorato" come dice lui - allora Zirinovskij sarà l'unico a fare incetta dei voti nati dall'umiliazione e dallo scontento, durante leelezioni presidenziali. "Ha dell'esperienza, si è già candidato due volte. E tanto è peggiore la situazione economica della Russia, tanto meglio per Zirinovskij". Dunque cosa possono fare i Russi? Il Signor Yuriev pensa che affrontare qualsiasi discorso serio con Zirinovskij ora equivarrebbe a fargli pubblicità. Si sarebbe dovuto fare durante tutta la campagna. Secondo alcuni sondaggi d'opinione condotti nella Facoltà di Yuriev a San Pietroburgo, molti elettori hanno scelto Zirinovskij all'ultimo momento. Anatoly Sobchak, il sindaco di San Pietroburgo, ha ammesso recentemente che era stato un errore non entrare in polemica con Zirinovskij, che le forze democratiche avevano sottovalutato il suo fenomeno e che il governo non aveva saputo spiegare le riforme al grande pubblico. All'ultimo momento, la TV russa aveva mostrato subito prima delle elezioni un film di due ore e mezzo con molti dei suoi discorsi più militanti, praticamente senza commento. Questo avrebbe avuto un effetto tragicamente opposto. Mentre per l'intellighenzia di Mosca e di San Pietroburgo il messaggio era chiaro e minaccioso, la massa dei telespettatori l'aveva preso sul serio, considerato pubblicità gratuita a Vladimir Volfovich. Ma Anatoly Sobchak non si è arreso e la sua più grande · ·rivelazione deve ancora arrivare. In gennaio ha annunciato sul settimanale letterario "Literaturnaya Gazeta" che il suo prossimo libro C'era una volta un Partito Comunista proverà che è stato il KGB a lanciare il Partito Liberale Democratico. Secondo Sobchak, nel 1990, dopo l'abolizione del monopolio del Partito Comunista alla guida del Paese, Gorbaciov, in quanto capo del Partito Comunista Sovietico, avrebbe detto a una riunione con il politburo "noi dobbiamo stare alla guida degli avvenimenti creare un partito di alternanza, però dev'essere un partito che possiamo controllare". Fu incaricato il KGB di scegliere il leader del nuovo partito, e come sempre il KGB riuscì nel suo compito: scavò nelle "riserve attive" e trovò un uomo con la stoffada capitano i I cui nome oggi è diventato famoso. Probabilmente, non appena queste rivelazioni saranno pubblicate i I suddetto capitano tirerà fuori la prova della sua innocenza: un certificato mandato dal KGB al leader del Partito Liberale Democratico, il compagno V.V. Zirinovskij. In data 28 agosto 1991, dice: "In riferimento alla sua richiesta, la informiamo che il KGB sovietico non è in possesso di alcun materiale che possa indicare la Sua cooperazione con gli organi della sicurezza di Stato". Non molta gente si fermerà a riflettere che, considerando quello che era l'Unione Sovietica, un cittadino (o compagno) doveva avere ottimi contatti con gli apparati di sicurezza per ottenere un tale certificato. Ad altri potrebbe non importare come si sia formato il partito di Zirinovskij, e chi abbia aiutato i I suo leader a reggersi sulle proprie gambe. Potrebbero semplicemente sentire un bisogno da orfani di abbracciare questo loro Idolo accigliato, senza curarsi se ha i piedi d' argiIla. Anna Husarska (Varsavia, 1952), laureata in letteratura latinoamericana a Parigi, ha tradotto dall'inglese al polacco (Orwell, Brodski, G. Ash, A. Lincoln) e dal polacco allo spagnolo (H. Krall e Brandys). Lavora come giornalista vivendo tra New York e Varsavia, ma soprattutto viaggiando. Collabora con le principali testate americane, inglesi e francesi, ed è nella redazione del "New Yorker" e di "New Republic".
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