Linea d'ombra - anno XII - n. 94 - giugno 1994

una lingua lunga, diceva tutto quello che gli veniva in mente. I compagni di bottiglia gli hanno tolto la maniglia dalla porta, litigi fra avvinazzati e basta." "Forse lo dicono per proteggere qualcuno." Non la dà per vinta lo scrittore. Però parlano Nel film Grynberg bussa alla porta di diverse persone. Di gente che non vede da decine d'anni, o di completi sconosciuti. Fa delle brevi domande: Mi riconosce? Conosceva mio padre? Forse qualche volta sono venuto qui con lui? Ha visto il suo cadavere? Per Lozinski Grynberg era una specie di medium. Lozinski gli diceva da chi andare e cosa chiedere. Grynberg si presentavaall' inizio del discorso, a metà, o non si presentava affatto. Si vede che a volte nel film la spontaneità è accuratamente programmata. E il film è terribilmente sincero. Anche nelle risposte dei contadini, elusive, false, contorte. A volte sinceri, a volte bugiardi: ma parlano dritti verso la cinepresa, anche se potrebbero non farlo. Perché? "Perché non parlano sempre con me" sostiene Grynberg. "A volte me ne stavo seduto per un'ora intera dentro il camioncino, ed a parlare erano i membri della troupe. Mi chiamavano solo verso la fine. Alcuni degli interrogati riuscivano comunque a trovare delle scappatoie. Sicuramente temevano la vendetta. Questo terrore era molto più evidente nella realtà che nel film." "Erano curiosi di parlare con qualcuno arrivato dall'America" dice Lozinski. "Anche la presenza della troupe esercitava una certa Fotodi KrzysztofPowelo/Grozio Neri. POLONIA/ BIELAS57 pressione, che ha svolto un ruolo importante. È più difficile dire no a un gruppo di persone con la cinepresa che non a un singolo individuo." A parte ciò, per questi contadini parlare costituiva una sorta di terapia. Potevano buttare fuori tutto quello che sapevano, e che per anni avevano soffocato. Il segreto pubblico Perché tutto il paese sapeva che l'assassino di Abram era uno del posto. Il luogo dove era stato sepolto era un segreto di pubblico dominio. L'erba vi cresceva più rigogliosa e più verde. Durante le riprese si rintracciò un testimone oculare della sepoltura. Ricordava che nella tomba era stata gettata una bottiglia, con la quale Abram usciva sempre dai suoi nascondigli nel bosco in cerca di latte. Non sarebbe stato possibile identificare le ossa senza quest'uomo, che si ricordava di Grynberg perché da bambini giocavano insieme. La scavatrice al lavoro, la telecamera in attesa. I contadini scavavano con le pale. Vennero alla luce poche ossa, non c'era nessuna certezza. A un tratto qualcuno batté con la pala sul bordo del fossato. Un suono secco. Il teschio. Accanto ad esso il contenitore per il latte. A questo punto Grynberg, che durante tutto il film aveva mantenuto il sangue freddo, urla: Dio mio! E scoppia in singhiozzi. "A volte i miei nervi non tenevano. La troupe era in attesa delle mie reazioni: devo ammettere che avevano un buon occhio. In realtà ho piant~ diverse volte, soprattutto durante la preghiera sulla tomba di mio padre, ancora prima che iniziassero a scavare."

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