Linea d'ombra - anno XII - n. 94 - giugno 1994

30 POLONIA/ MODZELEWSKI lo sarebbe stato per alcuni secoli, che poteva fare tutto e non aveva controparte politica. Dopo la tavola rotonda, infatti, la frazione più forte in parlamento era quella dei comunisti, ma erano ormai docili, calmi, sapevano che la storia, che si dice sia magistra vitae, li aveva messi nella loro classe sul banco degli asini e rimanevano tranquilli, non si opponevano. Gli alleati, gli ex alleati dei comunisti, dimostravano allora la loro lealtà verso Solidarnosc, nuova forza dirigente del paese, mentre i sindacati ufficiali si comportavano come i comunisti e quelli di Solidarnosc tenevano l' ombre! lo sopra la testa di questo governo per permettergli di agire contro gli interessi immediati e materiali dei lavoratori nel quadro di un Blitzkrieg modernizzatore, monetarista e liberista. C'era quindi un governo che poteva permettersi di tutto, non era più controllato dal movimento di massa, godeva d'eno1me prestigio, poteva mettere la maggior parte dei polacchi nella situazione psicologica di poter accettare anche una pauperizzazione molto forte pensando che si trattasse di un periodo d'austerità relativamente breve. Ecco, allora c'è stato ilparadosso di un governo chepoteva fare quello che voleva, che aveva grande prestigio, nessuna opposizione, nessun vincolo e fa invece una politica che in qualche modo è obbligata ma che però prepara lapropria sconfitta. O pensi, invece, che ci siano stati errori che hanno determinato questa sconfitta, o che si sia privilegiata una specie di scelta morale, tale da preferire la sconfitta futura in nome di questa rapida modernizzazione di cui il paese aveva bisogno? lo credo che non ci fosse immaginazione, perché conosco gli uomini che erano al governo; non c'era l'immaginazione suffiéiente per capire queste minacce. Balcerowicz stesso, che è demonizzato anche se è vero che era quello che teneva in mano l'economia polacca e in parte anche lo stato, non era a capo di forze politiche, era un uomo dell'università preso da una forza politica, Solidamosc, per realizzare ciò che essa voleva realizzare, cioè era un esecutore. Ora per lui, che era un uomo importantissimo, la sensibilità sociale era un fattore superfluo, che ostacolava una politica economica razionale. Questa era la sua mentalità. Un uomo del genere non si preoccupa del futuro della forza politica che gli ha affidato questo compito, lo realizza e basta. Tra i dirigenti politici che partecipavano al governo, quello di Masowiecki, l'uomo dotato di immaginazione sociale e che poteva segnalare questo pericolo era soprattutto Jacek Kuron, diventato il ministro del lavoro e dell'assistenza sociale. Kuron credeva che non ci fosse altra possibilità o ad ogni modo sapeva che nessuno, nel!' élite politica alternativa di cui faceva parte, era in grado di presentare un'altra politica e allora in quanto realista ha accettato di umanizzare un po' e di realizzare questa politica. Gli altri, secondo me, non si rendevano tanto conto delle future conseguenze politiche e sociali Vi furono quattro governi successivi che hanno avuto più o meno la stessa strategia e che hanno usato il grande prestigio di Solidarnosc per coprire questa profonda svolta economica; adesso, dopo le ultime elezioni, si può dire che questo mito è spezzato definitivamente e che non esiste più Solidarnosc in quanto forza politica in Polonia. Come sindacato no, ancora esiste, anche se è in una situazione non invidiabile, ma il campo politico di Solidamosc si è ormai diviso in parecchie correnti politiche divergenti e questo è irreversibile; del resto non potrebbe essere altrimenti perché Solidamosc era una formazione, si potrebbe dire semplificando le cose, frontista, era un grande movimento antitotalitario che univa la gente di idee politiche e ideali anche divergenti. Queste divergenze però non si formulavano, non si mettevano mai i puntini sulle "i" perché era superfluo, si trattava di divergenze accademiche visto che nella lotta contro il regime comunista l'importante era strappare degli spazi di libertà senza pensare neanche alla prospettiva di rovesciare questo regime o di sostituirlo con un altro tipo di assetto sociale. Che tipo di assetto sociale? È qui che nascono le divergenze e quando un movimento del genere diventa responsabile della pratica governativa, quando ogni decisione è una scelta, alcuni interessi e valori sono messi in primo piano e altri in ultimo, sono degradati. Allora la differenza di punti di vista e di interessi sociali diventa importantissima ed era inevitabile che si spezzasse questo movimento. Ma soprattutto, purtroppo perché sono di sinistra anche se vengo da Solidarnosc, la maggior parte dei quadri politici di Solidarnosc è andata a destra, sia verso la destra liberale o centrodestra liberale rappresentata dall'Unione democratica o dal Congresso liberaldemocratico, sia verso la destra tradizionalista cioè nazionalcattolica, quella di ZhN e gruppi di questo tipo, sia verso la.destra io direi un po' isterica, maccartis1/}, cioè coloro per i quali il senso del cambiamento politico e socÌale in Polonia si riduce alla lotta per le poltrone amministrative, economiche e così via, cioè per l'accesso al potere, ai quattrini, all'influenza. Lì allora il problema più importante è diventato quello di eliminare tutti i comunisti, fare una grande epurazione per liberare le poltrone per gli amici nostri. Qual è allora il problema dell'epurazione, della lustracja: è un processo che in parte è avvenuto, che non avviene perché sarebbe praticamente impossibile trovare criteri per la sua attuazione, è qualcosa che comunque pensi sia sentito dalla società o è $Olaun dibattito che rimane al chiuso delle élites? È molto più un dibattito delle élites che un problema sentito da larghi strati sociali. Certo, nelle piccole cittadine delle profonda provincia c'è il problema che tutti si conoscono e quindi il gioco personale tra i notabili e gli aspiranti diventa un po' proprietà di tutti. Lì si può dire che il punto di vistaélitistaècondiviso solo dai parenti, gli amici, i cugini e così via: ma in genere è un probiema delle élites, che dimostra proprio il loro isolamento sociale; questa importanza attribuita al radicalismo della fraseologia anticomunista non è condivisa, basti vedere il risultato delle ultime elezioni. La maggior parte della popolazione ha trascorso la propria vita sotto il regime comunista e ci viveva, non si può considerarla come una vergine posseduta da un diavolo che per proteggersi si è addormentata e ha dormito per 45 anni. Tutti erano svegli, collaboravano a livello quotidiano, semplicemente andando a lavorare o portando i bambini alla scuola pubblica e così via. Tutti convivevano più o meno col regime. Da questo punto di vista pensi che ci sia una spaccatura, una frattura tra i giovani che erano più estranei a qualsiasi compromesso quotidiano col regime e gli adulti? Ma, i giovani di tredici anni fa non sono più giovani e i giovani di oggi non si interessano tanto al comunismo e ancor meno alla vendetta sugli ex comunisti. La lustracja e la decomunistizzazione sono un po' diverse. La lustracja vuol dire raccolta di informazioni su chi era informatore dei servizi segreti. Ce n'erano tanti, senz' altro, il problema è quello di vedere se si possono ricostruire questi archivi. Bisogna ricordare che in Polonia, tra la tavola rotonda, la formazione del governo Masowiecki e la presa in mano da parte di Solidarnosc del ministero degli interni, è trascorso più di mezzo anno, durante il quale i generali comunisti continuavano ad amministrare i servizi segreti e avevano abbastanza tempo per epurare gli archivi di tutto quello che non volevano lasciarci da leggere. Se

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