Linea d'ombra - anno XII - n. 94 - giugno 1994

UnGiapponemitico e irraggiungibile unadonnasensuale edenigmaticianuna storiad'amorecheè soprattuttoricerca appassionatdael!a' ltro nella consueta brillantescritturadi Nooteboom. ArtoPaasilinna L'ANNODELLA LEPRE pp. 204- L 20.000 li viaggioiniziatico allascopertdaellalibertàe dellanatura diunquarantennien crisisalvatodall'incontrocon una lepre.Unromanzoumoristic-oecologico diventatolibro-culto neiPaesinordici. Lapartitaa scacchi conlamorte,eterno simbolodeldestino, per la primavolta tradottadall'originale svedeser,ivelale qualitàdi operaletterariaancheindipendentemendtaella realizzaziofnilemica. JanJacobSlauerhoff SCHIUMA ECENERE pp. 164 L 18.000 TraConrade Roth, inunperennevagare traricercea fugaper i marie le terredel globo,il mondodi vagabondie maledettidiunodeigrandiclassicdiellaletteraturaolandese. Via Palestro, 22"' 20121 Milano - Tel. (02) 781458 ' ~ · Fax (02) 798919 école Labellascuola. Mensile di idee per l'educazione Abbonamento annuale (9 numeri) L. 40.000 ccp. 26441105 intestato a SCHOLÉFUTURO Via S.Francesco d'Assisi, 3 Torino Te!. O11.545567 Fax O11.6602136 Copie saggio su richiesta Distribuzione in libreria: PDE 20 YEHOSHUA Direi proprio di no. Sono io, in realtà, che non mi concedo troppo agli studenti. Le generazioni più giovani le conosco, ma solo attraverso i miei figli. Leggendo Cinque stagioni, in verità, si avverte una distanza, una netta cesura fra Molcho e i suoi figli. È vero. All'inizio non do loro neppure un nome, perché voglio che il lettore si concentri su quanto sta accadendo in Molcho. Del resto è così che lavoro. Pretendo che il lettore abbia la pazienza di aspettare, mentre il personaggio viene messo a fuoco. Forse così creo una sorta di frustrazione in chi legge, ma è l'unica condizione per mantener vive le mie intenzioni, per far silenzio intorno al personaggio. È vero, ma è anche vero che i figli di Molcho restano sullo sfondo, che il suo rapporto con i giovani è ottuso, quasi muto. Anche perché talora pare che Molcho sia più piccolo di loro, come se stesse, in qualche modo, rinascendo. Sì, dopo la morte della moglie, Molcho assorbe la moglie dentro di sé, diventando una creatura androgina, maschile e femminile. Ed è solo così che può riconoscere la strada per liberarsi del fantasma della moglie. La sua rinascita è anche la sua liberazione. Torno ancora alle giovani generazioni: ha idea dell'impatto che hanno i suoi romanzi, e quelli di altri scrittori israeliani, sui giovani? In Israele il mio libro ha venduto più di ventimila copie, che per un Paese di 4 milioni di persone è una bella cifra. Immagino che fra questi lettori siano compresi anche i giovani. Il riscontro più significativo è tuttavia al di fuori del mercato editoriale. I miei romanzi, e più in generale tutta la letteratura prodotta in Israele negli ultimi cinquant'anni, sono una letteratura "giovane". È giovane anche la lingua in cui sono scritti. I nostri romanzi sono letti nelle scuole come fossero dei classici. Tanto che mia figlia, una volta, ha dovuto rassicurare un'amica che Yehoshua era suo padre ed era vivo e vegeto. Al di là di questa singolare forma di "classicità" che passa attraverso la scuola, non ho idea del!' impatto che le mie opere possono produrre. So solo - ma credo che il problema vada oltre i confini di Israele - che le giovani generazioni si dimostrano poco sensibili ai grossi problemi del Paese, che preferiscono coltivare il "privato", che palesano una sorta di rigetto nei confronti di quelli che sono stati e continuano ad essere gli interessi collettivi del Paese. Interessi che, immagino, lei condivida coi suoi colleghi. Sì. Esiste una grande solidarietà sul piano politico. Anzi, posso senz'altro dire che se un legame sussiste fra gli scrittori israeliani, non è certo di tipo letterario, ma politico. Sono intimo amico di Amos Oz, conosco Grossman e Appenfeld, mal' aspetto decisivo di queste frequentazioni è la sostanziale responsabilità che tutti sentiamo, in quanto sc1ittori, per l'avvenire del Paese. Abbiamo dovuto combattere la stessa lotta ed è su questo che è cresciuta la nostra amicizia. Ma bisogna soprattutto tener conto della responsabilità che lo scrittore h·aavuto nella storia di Israele. li sionismo in fondo è stata una creazione degli scrittori: si pensi a quanto peso ha avuto l'immaginazione di Theodor Herzl, a come egli ha saputo anticipare il destino degli ebrei, guardando attraverso la drammatica vicenda del "caso Dreyfus", alla forza utopistica del suo romanzo Altneuland. I leader del sionismo sono tutti scrittori. Profeti e scrittori. Noi continuiamo ad avere, come gruppo, un'enorme responsabilità. Una responsabilità linguistica, culturale. La responsabilità dell'immaginazione.

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