Linea d'ombra - anno XII - n. 94 - giugno 1994

MAFIA 13 Come finisce questa storia? Il suo libro, scritto prima della sua elezione alla Camera eprima della vittoria della destra, si chiude con una previsione aperta ( ''Non è ancora detto che si vinca, ma nemmeno che si perda") che si riferisce alla possibilità di liberazione delle istituzioni, anche giudiziarie, dalla ''funzionalità al potere mafioso". Questa sfida è veramente ancora aperta? Oggi più che mai. Storicamente la vittoria della destra rafforza i poteri già forti; se ciò è vero, la mafia è uno dei poteri finanziariamente e politicamente più forti che-come si dice-offra il mercato. Io credo che con questo nuovo governo ci sarà una nuova ondata di antimafia classica: operazioni di polizia contro la mafia militare, magari qualche legge che affronti, senza affondare troppo il coltello nella piaga, i problemi della criminalità media e bassa. In queste ultime settimane, Palermo è significativa, si respirano già segnali chiarissimi: tra gli avvocati c'è euforia, gli imprenditori invitano i giudici alla prudenza e chiedono garanzie per lo sviluppo, i politici promettono riforme della legge sui pentiti e parlano di cancellazione della commissione antimafia. Oggi si 1iparla male dei giudici, ma ovviamente solo della minoranza tra loro che esercita il controllo di legalità nei confronti della classe dirigente. È l'epoca del liberismo selvaggio, per cui chi parla male di quei giudici che indagano, lo fa richiamandosi alla necessità che il mercato economico non venga bloccato dalle inchieste, anche se si tratta di mercato inquinato dagli interessi mafiosi. In Giudici, lei dedica pagine di grande interesse e poca retorica alla esperienza di lavoro fatta nel pool antimafia accanto a Fa/eone. Chi era esattamente Falcone e perché nellafasefinale della carriera fu oggetto di attacco anche all'interno della magistratura che fin lì lo aveva considerato un "eroe"? Falcone non era un politico. Il suo passaggio al ministero di Grazia e giustizia fu visto, ali' interno di molti settori della magistratura a lui anche molto favorevoli, come la fine della sua "anomalia". Io credo che lui fosse certo di vincere contro il blocco di potere costituito intorno al Caf di Cmxi, Andreotti e Forlani. Falcone credeva nei suoi straordinari mezzi di giurista e di investigatore di altissimo livello. In realtà il sistema continuava ad essere ovviamente più forte di lui e della sua volontà antimafia. La sua morte dimostra che la lotta istituzionale e repressiva da sola non è sufficiente a sconfiggere la mafia. Il mio libro spero che serva almeno a far capire questo: finché la lotta alla mafia sarà solo delegata alla repressione giudiziaria, della mafia non ci libereremo mai. Maria Cristina Ercolessi (Bologna, 1952) dopo la laurea in Scienze Politiche, ha conseguito un M.A. in Relazioni Internazionali alla Johns Hopkins University, Washington, D.C. Successi vamenteè stata ricercatrice al Centro Studi di Politica Internazionale di Roma. Dal 1992 è professore associato l!Ì Sistemi politici e sociali del!' Africa contemporanea nella Facoltà di Scienze Politiche dell'Istituto Universitario Orientale di Napoli. Nell'aprile 1994 è stata in Sud Africa come osservatore dell'Unione Europea. Tra le sue principali pubblicazioni: Sud Africa: i conflitti dell'apartheid (con A.M. Gentili e M. Emiliani), Editori Riuniti 1987; Conflitti e mutamento politico in Africa, Franco Angeli 1991; Rapporto 1991 sulla cooperazione allo sviluppo dell'Italia, (con J.L. Rhi-Sausi), Edizioni Associate 1992. Maria Luisa Pesante (Trieste, 1941) insegna storia all'Università di Torino. Si occupa soprattutto di storia intellettuale ed economica delle società industriali. Tra le sue pubblicazioni, Produttori senza democrazia (in collaborazione con A. Lai, Il Mulino 1981), Economia e politica (Franco Angeli 1987). Antonio Roccuzzo, catanese, è giornalista de "I Siciliani" dai suoi primi anni e scrive per altre testate tra cui !''Unità". Campagna abbonamenti Non perdete un Lapis 1994 percorsi della riflessionefemminile Condizioni d'abbonamento abbonamento annuo ordinario (4 numeri) lire 40.000 abbonamento annuo sostenitore (4 numeri) lire 60.000 Pagamento e/ e postale 24001 208 intestato a: La Tartaruga Edizioni srl via Filippo Turati 58 20121 Milano Tel. 02-6555036 Fax 02-653007

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