Linea d'ombra - anno XII - n. 93 - maggio 1994

estetici e non morali, esattamente come la produzione accademica deve rispondere a quelli culturali. Tuttavia scritti strettamente personali come diari, memorie, autobiografie non possono sottrarsi al giudizio etico. li contrasto tra l'attivitàgiornalisticadell'Eliade fascista e la sua produzione letteraria è stridente esattamente quanto quello tra il sostenitore della Guardia di Ferro e il rispettato intellettuale degli ultimi anni, ricordato dagli amici nell'atmosfera cordiale e cosmopolita della sua casa americana, sempre aspi talee affabile con colleghi e conoscenti di ogni razza e fede. Nessuno avrebbe potuto sospettare l'incombere dello spettro di un altro tempo e di un'altra personalità, che forse lo stesso Eliade cercò di dimenticare. Così, la macchia che il Diario tenta accuratamente di rimuovere lo infesta da cima a fondo. Lafelix culpa di Eliade non fu solo la già ricordata adorazione per Nae Ionescu. Capita spesso in vecchiaia che la nostalgia per gli entusiasmi e le passioni giovanili oltrepassi i limiti accettabili (anche lo scrittore ebreo Mihail Sebastian, amico di Eliade, in gioventù fu ammiratore di Ionescu; ma probabilmente nel 1985 avrebbe ricordato in modo diverso tale ammirazione), è difficile però scusare un passo come questo, tratto dall'Autobiografia: "Non so comeCorneliu Cordeanu veJTàgiudicatodalla sto1ia. Fatto sta che, quattro mesi dopo il travolgente successo elettorale del suo Movimento Legionario, egli fu condannato a dieci anni di lavori forzati e, cinque mesi più tardi, giustiziato. Questi avvenimenti rafforzarono la mia convinzione che la nostra generazione non avesse alcun destino politico". Corneliu Zelea Codreanu fu il carismatico "Conducator" della Guardia di Ferro; ferocemente antisemita e antidemocratico, si macchiò di crimini orrendi. Eppure, a Chicago e quarant'anni dopo la guerra, Eliade si dice incerto su come la storia potrà giudicarlo: è ancora affascinato dal "successo" elettorale di Codreanu, non accenna minimamente ai delitti commessi da questo "martire", non esita a identificarsi in quella "generazione" e persino nel suo destino politico. La stessa premura era stata riservata ai luogotenenti del leader: i "marti1i" TonMota e Vasi le Marin, combattenti volontari franchisti nella gueJTa civile spagnola caduti nel gennaio del '37 (all'epoca Eliade li aveva commemorati drammaticamente e li avrebbe poi rievocati spesso come "modelli" di sac1ificio secondo l'etica della Legione): bell'esempio di uno che non demorde dalle proprie posizioni. Anche sulle questioni sociali e politiche rumene la posizione di Eliade sembra essere rimasta immutata: un'ottica tradizionalista e conservatrice, "fondamentalista" ortodossa ("Non credo in Dio: credo in Cristo"), scettica sul conto della democrazia e della modernità, legata all'etnicità e a valori culturali locali. 5. Il recente appello di Aleksandr Solzenicyn per una fo1te caratterizzazione dello stato russo in senso slavofilo giunge nel momento in cui il sempiterno conflitto tra "separatisti" e "integrazionisti", tra i sostenitori del!' indipendenza dei singoli stati e gli "europeisti" si fa sempre più acuto nell'Europa orientale. In Romania questo contrasto fu già tragicamente strumentalizzato una volta nel periodo tra le due gueJTe. Riemerge ora, nel mutato contesto storico, contrapponendo i fautori di un'integrazione nell'Europa a chi sostiene invece il rafforzamento dello Stato e dei caratteri nazionali. Tuttavia anche la destra non è più acuta della sinistra e non trae alcuna lezione dai disastri propri e altrui. E tuttora gli intellettuali, nonostante le dolorose esperienze passate, sono incapaci di coltivare le loro utopie, idee e aspirazioni al riparo da malvagie strumentalizzazioni. Katherine Verdery della fohn Hopkins University riporta che negli anni Settanta Eliade, a detta del suo amico Noica, sollecitò dalla sua lontana residenza americana il professor Edgar Papu ad avviare una valorizzazione del MANEA SU ELIADE 5 1 "protocronismo" in Romania, con l'iniziale intento di enfatizzare l'importanza del contJibuto rumeno alla cultura mondiale e più genericamente il ruolo di stimolo sostenuto dalle culture minori e isolate nel conseguimento di impo1tanti risultati culturali. Ma l'operazione degenerò gradualmente in un'odiosa propaganda ideologica di tipo "patriottico", simile alle pressioni di Stalin sulla stampa sovietica affinché scoprisse sempre nuove dimostrazioni di "supremazia" della cultura sovietica su quella occidentale. Questo dibattito occupò la scena culturale rumena per una quindicina di anni e portò a una delle più sinistre campagne del regime di Ceauçescu contro l' intellighentia. Gli opportunisti politici sorvolarono disinvoltamente sull'abisso che separava il pensiero di Eliade dai loro meschini interessi ma ciò non diminuisce comunque la sua infelice colpa (questa volta involontaria): in fin dei conti Eliadeeraun intellettuale con una vasta esperienza di meccaniche di questo tipo. A differenza dei suoi grandi predecessori nella cultura rumena (scrittori e pensatori su posizioni destrorse come le sue: Eminescu, Hasdeu, Vasile Parvan, larga) Eliade aveva il "vantaggio" di aver assistito all'Olocausto, alla rivelazione del genocido stalinista, agli OJToridelle dittature di destra e di sinisa·a, e di aver vissuto gran parte della vita in una società democratica potendo constatare come, accanto ai risultati economici e intellettuali e nonostante i molti difetti, essa sia l'unico sistema dove può esistere dialettica anche tra la destra e la sinistra più estreme. La realtà spicciola e quotidiana di sistemi totalitari come il nazismo e il comunismo è stata molto più complessa di quanto generalizzazioni e condanne possano far pensare. Onestà esige che ' UnGiapponemitico e irraggiungibile· unadonnasensuale edenigmatica ihuna storiad'amorecheè soprattuttoricerca appassionatadell'altro nella consueta brillantescritturadi Nooteboom. ArtoPaasilinna L'ANNODELLA LEPRE pp.204-L 20.000 Il viaggioiniziatico allascopertadellalibenàe dellanatura diunquarantennein crisisalvatodall'incontrocon una lepre.Unromanzoumoristico-ecologico diventatolibro-culto neiPaesinordici. La partitaa scacchi conlamorte,eterno simbolodeldestino, per la primavolta tradottadall'originale svedese,rivelale qualitàdi operaletterariaancheindipendentemente dalla realizzazione filmica. JanJacobSlauerhoff SCHIUMA ECENERE pp. 164- L 18.000 TraConrade Roth, inunperennevagare traricercae fugaper i marie le terredel globo,il mondodi vagabondie maledettidiunodeigrandiclassicidellalette• raturaolandese. Via Palestro, 22 - 20121 Milano - Tel. (02) 781458 Fax (02) 798919

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