· MAESTRI Lamberto Borghi SOCIETÀ E NONVIOLENZA NEL PENSIERO DI ANDREA CAFFI Lamberto Borghi (Livorno, I907) a causa delle leggi razziali nel 1938 emigrò negli Stati Uniti, dove si legò a intellettuali come Salvemini, Chiaro monte, Lionello Venturi e scrisse Educazione e autorità nell'Italia moderna, che venne poi pubblicato dalla Nuova Italia nel I951. Al suo ritorno in Italia ottenne nel '49 la libera docenza in Pedagogia e insegnò presso le Università di Pisa, Palermo e Torino. In questi anni ebbe inizio la sua collaborazione con Capitini. Nel '55 ottenne la cattedra di Pedagogia presso l'Università di Firenze, dove rimase fino al 1981. Fra le sue opere sono da ricordare numerosi saggi su Dewey, sull'attivismo, sulle pedagogie non direttive e l'educazione libertaria. I titoli più recenti sono Maestrie problemidell' educazione (Nuova Italia 1987), Presenteefuturo nell'educazione del nostro tempo (Liguori 1987), Educare alla libertà (Nuova Italia 1992). Numerosi sono i suoi saggi pubblicati in riviste, soprattutto su "Scuola e Città". Una bella intervista è uscita sul n. I del, I987 di "Volontà", un'altra intervista abbiamo pubblicato sul n. 68 di "Linea d'ombra", nel febbraio 1992. Di Andrea Caffi "Linea d'ombra" ha pubblicato nel n. 59 (aprile 1991) il saggio Critica della violenza, poi ripreso nel volume Violenza o nonviolenza della collana "Aperture". 1. li mio incontro con Caffì La mia conoscenza di Caffi non ebbe luogo in forma personale diretta. Lo conobbi attraverso ciò che di lui mi disse Nicola Chiaromonte, col quale, giunto di recente dall'Europa attraverso un fortunoso viaggio, iniziai a collaborare a New York all'Office of War Information e lo ebbi compagno di un lavoro che a nessuno di noi due era gradito. Egli e la sua compagna Miriam stabi)jrono presto con me rapporti di amicizia e ci ritrovammo sp'esso la sera nella casa di un'amica di Miriam impegnandoci per vari mesi nel la lettura e nel commento ili Platone, di Spinoza e di I(jerkegaard. Fu quello, dei primi anni Quaranta, un periodo di amichevole collaborazione, che ci ripagò delle sofferenze incontrate in Francia e in Italia dopo l'invasione nazista. Di Caffi, Chiaromonte mi parlò a lungo come dell'uomo migliore che avesse incontrato per generosità d'animo e per inesausta profondità di cultura. "Vivergli vicino" - Chiaromonte affermò nell'introduzione alla raccolta degli scritti di Caffi che egli riuscì a . reperire e che pubblicò nel 1966 col titolo di Critica della violenza - "Vivergli vicino era una gran lezione di generosità e di nobiltà". Di questi aspetti della personalità ili Caffi che Chiaromonte tratteggiò con conoscenza e affetto, ricordo per personale esperienza ciò che scriveva, che Caffi "non era uomo da accettare per un solo momento i I concetto che esistesse qualcosa come laproprietà privata delle cose dell'intelletto". Da questo motivo saliente della sua qualità di intellettuale la mia memoria risale con gratitudine alle note che egli aggiunse al manoscritto di Autorità e libertà nell'Italia moderna, cheChiaromonte gli aveva inviato in lettura. Nei tardi anni Quaranta e in quellj iniziali dei Cinquanta ebbi modo di conoscere più da vicino Caffi, incontrandolo e conversando con lui a Parigi nella stanza dell'Hotel meublé dove abitava e riceveva gli amici e durante le molte occasioni che ebbi di passeggiare con lui nelle vie di Parigi e nei luoghi a lui cari dal Pantheon al giardino del Luxembourg. 2. L'ideale sociale di Caffi. Società, comunità, umanitàcomeun tuttoe nei rapporti di reciprocità fra i suoi membri e le relazioni che inevitabilmente intessono lungo il loro cammino formano il fitto ed essenziale motivo di riflessione e di discorsi nel1'opera di Caffi consegnataci da Chiaromonte. Si legge agli inizi del primo saggio della raccolta che ha per titol,p lndlviduo e società: "Fuori degli individui che vivono insieme e agistono in rapporti reciproci, non vi è nessuna realtà concreta in quel complesso fenomeno che s'usa riassumere nella parola 'società"' _I Il primato del sociale è sostenuto senza posa da Caffi, ma in esso il posto dell'individuo è di "distinzione" piuttosto che di "opposizione". "L'individuo umano- lapersona cosciente- non è concepibile che come 'essere sociale' integrato in una comunità." "Sembra evjdente che non esiste 'società' distinta dalla somma degli individui che la compongono". "Ma tutte queste 'reti' o 'meccanismi' di realtà sociali, che sembrano sovrastare all'individuo e quasi tenerlo prigioniero, possono essere efficienti soltanto per un continuo gioco di azioni e reazioni alle quali non possiamo assegnare _altraorigine e altro arbitrio che le stesse coscienze individuali." "La realtà ... del tessuto sociale consiste unicamente in un sistema di molteplici 'azioni reciproche' fra individui con infinite gradazioni di spontaneità." "Tali affermazioni acquistano consi-' stenza" aggiunge Caffi "se si intende scartare dalla discussione sull'individuo e la società: a) anzitutto ogni appello a 'verità rivelate', 'valori spirituali' trascendenti e simili dogmatiche premesse; b) ogni esercitazione retorica sul tema ... se vi sia precedenza (se non di origine, di 'dignità' o di 'finalità') dell'individuo sulla società o viceversa. Quando l'individuo sembra 'trascendere' le norme della società in cui vive o ribellarsi contro di esse tali 'atteggiamenti personali' sono determinati - nella sostanza come nelle forme- da situazioni esperienze, "rapporti con uomini e con cose create da uomini" che solo l'esistenza sociale ha potuto creare e sviluppare." 2 Mentre il popolo non fa e non ha fatto altro - scrive Caffi con Proudhon - "che pagare e pregare", la vita di società si realizza "nelle ore di distacco dalle obbligatorie fatiche produttive o governative" 3 ad opera di "un ceto emancipato dalla necessità di lavorare (eq-uindi dalla voglia di pregare) ... attaccato alle seduzioni della vita privata, e talvoltaancheaquelledella 'vita interiore' ed emaP...:ipato dall'ambizione di dominare". Il distacco tra classe lavoratrice e società è fortement(; sottolineato da Caffi. Un simile distacco intercede tra essa e ciò che
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==