Linea d'ombra - anno XII - n. 93 - maggio 1994

10 STUDENTI TALVOLTA SI PUÒ ANCHE VINCERE lA BATTAGLIA DIMARZODEGLISTUDENTIFRANCESI FabioGambaro AU . -· o ,~[tSCL~ •.. •· sjfU ,,... ..--:-1 V r - ,...; l. Gli studenti francesi hanno vinto la battaglia di marzo. Di fronte alle decine di manifestazioni che hanno riempito le strade di tutte le principali città francesi, il governo Balladourèstatocostretto a ritirare il decreto con il quale alla fine di febbraio aveva istituito il Contratto d'Inserzione Professionale (Cip). Questo prevedeva per i neoassunti minori di 25 anni compensi limitati all'80% del salario minimo previsto per legge: un giovane diplomato con due anni e passa di studi universitari o parauniversitari alle spalle avrebbe guadagnato solamente 3.800 franchi, senza alcuna contropar1ita in termini di orario e di formazione, e senza garanzie per il futuro. Insomma, retribuiti di meno solo perché giovani. Di fronte a una simile proposta, gli studenti francesi-peri quali la scuola rappresenta una delle poche possibilità di promozione sociale - non potevano che sentirsi beffati. Il Cip avrebbe ridotto drasticamente il valore aggiunto dei loro diplomi. Perché studiare allora? E come vivere con un salario di 3.800 franchi? E una volta raggiunta l'età del salario completo, come evitare di essere licenziati per far posto ad altri giovani retribuibili all '80%? Come combattere Fotodi leynse/Réa/Contrasto la sempre più vasta disoccupazione giovanile? Queste ed altre incertezze hanno spinto i giovani dei licei e delle università a scendere nelle piazze, con l'inevitabile sequenza di scontri e violenze che tanto hanno impressionato l'opinione pubblica francese. In realtà, di fronte all'ampiezza della mobilitazione, gli episodi di violenza sono stati tutto sommato marginali. Assai significativo è invece il fatto che le manifestazioni non si siano svolte solo a Parigi, dove le mobilitazioni sn,dentesche raccolgono tradizionalmente maggiori adesioni, ma anche e soprattutto in provincia, nei luoghi cioè dove la disoccupazione si fa sentire con maggiore intensità: a Lione, a Marsiglia, a Lilla, a Bordeaux, a Tolosa, a Grenoble, a Metz, ecc. In tre settimane, le quasi trecento manifestazioni che si sono svolte in tutto il paese hanno raccolto almeno un milione di giovani manifestanti. Era parecchio tempo che in Francia non si vedeva nulla di simile. Il crescendo e la determinazione della protesta hanno sorpreso

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==