Se non sei a Milano ti manca ~ RadioPopolare Milano e provincia FM 101.500-107.600 Pavia e provincia FM 107.600 Como e provincia FM 107.900-107.600 Varese e provincia FM 107.900-107.600 Novara e provincia FM 107.600 Alessandria e provincia FM 107.6:00 Vercelli e provincia FM 107.600 Asti e provincia FM 107.600 Provincia di Torino FM 107.600 Bergamo e provincia FM 107.850-107.600 Piacenza e provincia FM 107.600-91.500 . Cremona e provincia FM 96.300-107.600. Brescia e provincia FM 96.300-107.600 Provincia di MantoYa FM 107.600 eco Insegnarleanonviolenza Mensile di idee per l'educazione Abbonamento annuale (9 numeri) L. 40.000 ccp. 26441105 intestato a SCHOLÉ FUTURO Via S.Francesco d'Assisi, 3 Torino Tel. 011.545567 Fax 011.6602136 Copie saggio su richiesta Distribuzione in libreria: PDE 74 SU FOUCAULT ma abbia una caratteristica accessibile agli altri"; per questa ragione, egli si è sempre sforzato di connettere la propria "esperienza", "a una pratica collettiva, a una maniera di pensare". In periodi diversi, si è immerso nei giochi linguistici dello strutturalismo, del maoismo, nonché in quelli più superficialmente impersonali della filologia classica. Tuttavia persino a questo livello pubblico ed esoterico, così sottolineò, molti aspetti che altri potevano trovare sconcertanti ed esoterici circa il "rapporto fra 'esperienza-limite' e 'storia della verità"' si potevano chiarire solo prendendo in mano "i fili di certi episodi della mia vita". "Ciò che dico non ha valore oggettivo", conclude con disarmante candore: ma visto attraverso le lenti della sua investigazione dei limiti dell'esperienza, ciò che ha detto, e scritto, potrebbe nondimeno "aiutare forse a chiarificare i problemi che ho portato alla luce, e le loro conseguenze". 3 I primi episodi della vita politica di Foucault, e alcuni dei problemi che aveva portato alla luce, possono essere riassunti qui in breve. Ancora ventenne, Foucault fu reclutato nel Partito comunista francese dal suo professore all'École Normai Superieure, Louis Althusser. Rimase nel partito per quasi quattro anni; dal 1950 al 1954, dimostrando assoluta fedeltà alla linea stalinista e, inoltre, molto imparando di prima mano sulla flessibilità del vero-e anche sull'efficienza di una mente che sia stata addestrata a credere, e a trovare ragioni per credere, quasi in ogni cosa. Ma non si sentì mai a suo agio nel partito, dichiarerà più tardi; non solo, così dirà, "perché ero omosessuale. Il partito era un'istituzione che rinforzava tutti i valori della vita borghese più tradizionale". Gli stessi valori, come ebbe modo di scoprire, prevalevano nella Svezia social-democratica e anche nella Polonia comunista, due Paesi in cui egli visse fra il 1955 e il 1958. Tornando in Francia nel 1960 (dopo un anno in Germania), Foucault si ritirò in una specie di esilio interiore, rifiutando tutte le 57 varietà di marxismo francese, da quello sartriano a quello strutturalista. Se la si osserva superficialmente, la sua pare la vita di un normale professore. Al contempo, diventa amico intimo di un giovane militante, Daniel Defert, che fa presto da suo alter-ego politico. E fra il l960e il 1968, in corrispondenza di una volontaria astinenza dalla vita pubblica, Foucault venne esprimendo la sua fascinazione in termini tutt'altro che equivoci con momenti di follia, rapimento ed estasi erotica, in particolare nei saggi su Artaud e Bataille, Klossowski e Blanchot; nelle pagine mozzafiato di questi saggi, così come nella vertiginosa tensione che conduce a Storia della follia, appaiono arditi apprezzamenti del Marchese de Sade e dei suoi eredi letterari. Di loro si dice che alimentano "vulcani di follia", che le loro opere promettono di "distruggere le leggi e i patti più antichi", che l'evidente patologia dei loro sogni mira a una "contestazione globale" della civiltà occidentale. Queste non sono certo parole di un uomo rassegnato al suo destino. 4 La prima importante epifania politica di Foucault avviene nel marzo del 1968 in Tunisia, dove allora risiedeva in quanto docente all'università di Tunisi. Nel marzo del '68 l'università insorse. "Sono stato testimone delle rivolte studentesche, durissime, intensissime," ricordò più tardi Foucault. Sino ad allora era rimasto al di fuori dell'agitazione montante, dissuaso dal I' adesione degli studenti alle svariate formule marxiste, molte prese a prestito dall'opera di Althusser, allora in auge fra i radicali francesi. Ma più vedeva, più si convinceva che il movimento studentesco tunisino incarnava "un atto di esistenza eccezionale". Il marxismo, in quest'ambito, sembrava agire come un mito, nell'accezione di Georges Sorel: un corpus di immagini capaci di ispirare "una sorta di energia morale", di eccitare "una violenza, un'intensità, una passione davvero straordinaria", di infondere
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