METZLAFF:Ne sa forse più di me? Gracchiare di cornacchie CUSTODE:Direi di sì. Ho le mie informazioni. METZLAFF:Se allude alla scatola ... CUSTODE:Allora anche lei sa che cosa c'è dentro. METZLAFF:Lo so come lo sa lei. CusTODE:Allora sa certamente anche di commettere un reato se dovesse venirle l'idea ... METZLAFF:Che idea? CUSTODE:Beh, potrebbe accadere che ... dopo le intimità che ci sono state tra lei e la ... la ... signora, qui al cimitero, che lei, per quanto riguarda la tomba aperta, le faccia una certa offerta. METZLAFF:Ha fatto bene a menzionare la tomba aperta lei stesso. Avrei voluto proprio richiamare la sua attenzione sulla cosa. CUSTODE:E se provassi io a richiamare la sua, di attenzione? Chi si è comportato in modo irriguardoso: lei o io? BECCHIo: Fra un po' mi si gelano i piedi. Lo chiudo 'sto buco oppure no? ANNI: precipitosamente Un momentino, signor becchino, un momentino. CUSTODE:Ah sì, eh? Perché le importa tanto che il becchino aspetti? METZLAFF:Tutto dipende dal fatto che la signorina, a differenza di lei, capisce che io adesso vorrei proprio essere lasciato in pace per prendere commiato. CusTODE:Capisco perfettamente. Venga, signorina. METZLAFF:La signorina rimane qui. CusTODE:La signorina viene con me. METZLAFF:In base a quale principio, esattamente? C STODE:ln base all'ordinamento del cimitero. METZLAFF:Ci sta scritto che bisogna molestare i parenti del defunto? CusTODE:C'è seri tto che intorno al le tombe bisogna mantenere il decoro e la dignità. METZLAFF:Appunto per questo l'ho appena pregata di andarsene. CUSTODE:E perciò, per lo stesso motivo, ho pregato la signorina di venire via. METZLAFF:Adesso mi stia bene a sentire: lei e i suoi uomini attendono alla morte. Per l'amor di Dio, anche questo va fatto. CusTODE: Mi rallegro che nonostante tutto lo ammetta. METZLAFF:La signorina e io, però, apparteniamo alla vita. E qui la sua competenza cessa. C STODE:Lei crede di poter parlare della mia competenza! Cribbio, basta un ordine e là fuori ho un tale potere che ... Ma lasciamo stare; perché sto qui a litigare con lei sulle mie competenze. METZLAFF: Mi piacerebbe incontrarla là fuori una volta. CusTODE: Non è detto che non possa succedere. Del resto credo che lei adesso dimentichi un po' dove si trova. METZLAFF:Sulla tomba di mia moglie. CusTODE:Bene. Me ne vado. A una condizione: se la signorina non viene, prendo la scatola. ANNI: on voglio che la prenda! METZLAFF: spaventato Signorina Anni! Ritorni m sé! È svenuta. La colpa è sua! CUSTODE:La dia a me; la porto in casa. METZLAFF:Insomma, ci lasci in pace! BECCHINO: Mi lasci dire, capo. Adesso basta. Il faccino, la guardi, è pallida come una morta, la signorina. CusTODE:Non si immischi e ricopra la tomba! RADIOTEATRO/SCHNURRE 55 BECCHINO:Attento al tono, capo. Senza di me lei è perduto. Perciò ... È chiaro? Gracchiare di cornacchie, che si allontana col custode METZLAFF:Finalmente se ne va. La verità non la vuol proprio sentire. BECCHINO:E chi la sopporta, poi. Anche lei, non più di quel!' altro. METZLAFF:Andiamoci piano. lo sopporto addirittura l'ultima. BECCHINO:L'ultima verità? E quale sarà, signore? METZLAFF:La faccio ridere: la vita. CusTODE:La verità. Che cosa chiamava verità, lui con la sua ... giardiniera che si fingeva svenuta tra le braccia! Che cos'era dunque la verità. La verità era la tomba aperta di fronte a loro due. L'ultima verità è sempre la tomba. Del resto, la mia tesi preferita. Avrei presto avuto un'occasione di avvalorarla. Al momento, comunque, quei due mi hanno messo in difficoltà. Non so da cosa sia dipeso: in un modo o nell'altro non riuscivo più a incastrarli. Naturalmente non sono rientrato in casa. Ma ho fatto dietrofront e, nascosto mi dietro i I ginepro, sono stato ad ascoltare quelli sulla tomba. A NI: affannosamente Proprio come quella volta. Quando, facendo finta di voler ordinare delle corone, venne a cercarmi di là, nella serra. Mi ha fissata in un modo. Erano di ghiaccio: ardevano i suoi sguardi, come attraverso una nebbia. Spettrale; veramente. Dopo non potevo più legare un filo intorno a un mazzo di fiori, avevo i brividi. METZLAFF:Dopo? Vuol dire che anche allora è svenuta? Gracchiare di cornacchie A NI: Proprio come adesso. METZLAFF:Facciamo presto; lei deve andare al caldo. ANNI: Però eh, che bel funerale. Sembrava fatto apposta per Heini. BECCHINO:Ma che dice, signore: credevo che dentro la bara c'era sua moglie. METZLAFF: È vero. Però ... Vorremmo pregarla di una cosa ancora. BECCHINO:Se non è un'assurdità possiamo discutere. A 1: La cosa sta così ... METZLAFF:Anche la signorina piange un suo defunto. BECCHINO:Le mie condoglianze. ANNI:Molte grazie. METZLAFF:Sì, e precisamente si tratta di ... ANNI:Ecco, ce l'ho qui nella scatola da scarpe. BECCHINO:Ma è minuscolo! Avrà al massimo sette mesi. A NI: Esattamente un giorno. Campana lontana. BECCHINO:Me lo dia! Allora. È mezzogiorno; devo sbrigarmi. Ce l'ha il certificato di morte? METZLAFF:tutto a posto. A 1: Lo vuole vedere? BECCHINO:No, lasci perdere. Vedo il suo faccino, signorina. Ci sta tutto certificato ... Dove pensavate che devo metterlo. METZLAFF:Pensavo ai piedi; la bara è ampia. BECCHINO:Bene. ansimando Un momentino. Adesso salto dentro la tomba. Sordo tonfo Sì, c'è un sacco di posto; lo sente dal suono. METZLAFF:Già, l'ho presa ultraspaziosa. Meta non ha mai potuto soffrire di stare allo stretto. Sempre le finestre spalancate. Spesso anche d'inverno. Una persona per la quale l'aria era proprio un regalo. BECCHINO:Allora, la apro. METZLAFF:Sì, sì; faccia pure.
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==