la bara della moglie e allaccia contatti con una che intrecciava corone! Mi proponevo comunque di richiamare l'attenzione sulla dignità del luogo, non appena se ne presentasse l'occasione. In quel momento infatti ilcorteo funebre raggiungeva il luogo della sepoltura. Nonostante il terreno gelato, gli uomini erano arrivati senza intoppi al mucchio di terra. E avevano infilato gli angoli, manco avessero una riga; davvero un bel lavoro; non si può proprio negarlo. Logico: che gli uomini avessero delle difficoltà con la morta nel calare giù la bara, era chiaro. Comunque pesava certamente un quintale; nonostante questo infarto, un monumento. E malgrado ciò più delicata di un'arpa. Come anche il pastore ha osservato giustamente: PASTORE: tono di predicatore Ma non solo delicata. Anche soccorrevole. E buona. Proprio il cuore di una bambina. Una bambina in tutta la sua innocenza, abbassa il tono in tutta la sua fiducia, che adesso fa ritorno colà donde è venuta questa dolcezza che la defunta irradiava in misura così esemplare. Questa dolcezza che ella ha albergato durante tutta la sua generosa esistenza, trascorsa nell'amore e nell'abnegazione. Facciamo, fedeli della comunità in lutto, l'esame di coscienza: cari membri della comunità, in tutto il circondario c'è mai stato un solo fratello, una sola sorella che al pari della scomparsa pasticciera Metzlaff abbia saputo ridurre al comun denominatore una vita molto attiva e la capacità di marciare nel mondo in maniera gradita al Signore? Certo: è incontestabile, noi siamo una comunità dalla fede intensa, una comunità che è per il Signore. Ma Meta Metzlaff era più che una semplice conoscenza; ben più di una cristiana della domenica. Viveva nel Signore; sia che facesse una delle sue insuperate torte alla panna, si desse da fare energicamente perché fossero sostituiti i banchi della chiesa ormai rosicchiati dai tarli oppure ammettesse per prima che bisognava rendere più interessante il catechismo per i cresimandi, era sempre la stessa: si trattava cioè esattamente di un essere umano come Dio l'aveva concepito: energico e allo stesso tempo estremamente discreto. Infatti, chi avrebbe potuto usare quella panna montata ad alto tenore di grasso e contemporaneamente dichiarare guerra alla ghiottoneria, come si era imposta di fare in una così naturale igiene dell'anima la nostra sorella Meta, che adesso riposa nel Signore? Nessuno di noi, cari membri della comunità e fedeli in lutto, nessuno di noi avrebbe potuto emularla. E soprattutto quale pulizia regnava in ugual modo nel forno, in casa e nel modo di vivere della nostra defunta! Che esempio luminoso nel grigiore e nel sudiciume di questi tempi sprofondati nel più gretto materialismo! Non sarà certo facile per lo sposo che le sopravvive accogliere questa radiosaereditàdi purezza, bontà e sensodell' ordine e darle esecuzione con tacito impegno e doveroso rigore. Dà conforto, ma anche sicurezza, poter respirare e vivere indisturbati in questa pura sfera dei morti! Indisturbati, proprio così. Poiché, cari fedeli in lutto, esiste una purezza la quale-confortante e fiduciosa a un tempo-si eleva al di sopra di tutti gli affanni, di tutto il dolore di origine mondana; è una purezza del cuore che non cessa di esercitare la sua azione anche quando coloro che furono prescelti per albergarla in sé sono entrati nell'eternità. Infatti questa purezza, di proposito ripeto la buona novella, è di origine terrena e celeste a un tempo. E così, per quel che riguarda la nostra sorella defunta, essa può cominciare a risplendere sia n~Ila qualità della farina di frumento sia nei campi Elisi verso i quali adesso tende l'anima della nostra cara defunta. Tende, cari amici, per sempre sciolta dal fardello della carne, che in questo caso, come sappiamo, gravava nell'immortale soffio divino, col suo peso di oltre un quintale. Riposi in pace tuttavia anche questo maestoso involucro dell'anima, la cui dignità tanto ammirata raggiungeva le più intime fibre del cuore e colmava di gioia. No, non vi è alcuna contraddizione nel fatto che adesso questa degna corporeità sia stata abbattuta. No, miei cari, per niente affatto. Ma di che cosa era fatta questa carne squisita, che ancora ieri RADIOTEATRO/SCHNURR5E3 viveva? Di argilla. E che cosa vediamo là ammucchiata sul bordo della tomba, plasmabile e in attesa di un nuovo alito? Ancora argilla. Il cerchio si chiude: il Signore si riprende l'alito che ha prestato e ciò che è mortale ritorna nel grembo della terra donde è venuto. ANNI: quasi bisbigliando Un bambino, ha detto un bambino. Heini, hai sentito? Un bambino in tutta la sua innocenza. Questo è per te, ragazzino mio. Questo, il pastore l'ha diretto a te. METZLAFF: con tono sommesso Non capisco: che cosa intende dire? ANNI:Non ho detto niente. METZLAFFN:o? Credevo che mi avesse chiesto qualcosa. ANNI:Volevo chiederle qualcosa. METZLAFFA:llora? ANNI: impaurita Presto! Si metta davanti a me. METZLAFFC:ome, cosa c'è di nuovo? ANNI: Il custode del cimitero sta guardando da questa parte. Gracchiare di cornacchie METZLAFFÈ: un uomo orribile. ANNI: tremando Soprattutto gli occhi. Ha uno sguardo così freddo che ti gela. METZLAFFS:e ne sta lì come un ufficiale giudiziario preposto ali' esecuzione. ANNI:Lei non deve parlare così sulla tomba della sua cara moglie. METZLAFFL:ei voleva chiedere qualcosa. ANNI:Dopo. Adesso lei certo preferisce ascoltare la predica. METZLAFFL:'ho già letta stamattina a colazione. ANNI:Bella, no? Così edificante! METZLAFFS:ì, meravigliosa; almeno per chi sopravvive. Ma dica, Meta commuove anche lei? lei. ANN1:Una buona predica commuove anche le pietre. METZLAFFD:a lei emana una quantità di conforto, signorina. ANNI:Da me? METZLAFFS:ì. Ma adesso chieda. Forse posso fare qualcosa per ANNI: Io immagino di sì, comunque. METZLAFFS:e è così, me ne rallegrerei sinceramente. ANNI:Io... dunque ... ho qui la scatola. METZLAFFL:a scatola, già; la vedo. ANNI: È molto grande? METZLAFFD:irei proprio di no. ANNI:A me pare piuttosto piccola. METZLAFFV:a bene: dipende dal punto di vista. ANNI:Però non porta via posto. METZLAFFD:ipende da dove la si mette. Che cosa c'è dentro? ANNI:Come dirle ... METZLAFFQ: ualcosa di valore? Giacché l'ha legata tutta col cordino. A 1: deglutisce Ci ho messo la cosa che per me ha il massimo valore. METZLAFFG:ioielli? A Nl:Le paio una da gioielli, io? METZLAFFN:o, è vero: sembra piuttosto una che ha bisogno di tutt'altro. AN 1: In realtà di niente altro mi importava, picchiettio sulla scatola era di questo che avevo bisogno. METZLAFFM: a ce l'ha pure! ANNI:Sì e no. METZLAFFM: i dispiace, ma non la seguo più. A Nl:Qual è la cosa che ha per lei il massimo valore? La voce del pastore, che si era andata affievolendo, risuona di nuovo. METZLAFFP:er me si chiama Meta e giace laggiù nella bara.
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