Linea d'ombra - anno XII - n. 92 - aprile 1994

nove. Spingendo il suo carretto da sola, 1isaliva fino alla vecchia balera, in capo all'isola, dove depositavano i pneumatici usati. Montagne di cerchi di gomma, come se un collezionista avesse deciso di ammassare lì tutte le gomme lisce del pianeta ... Era raro che strada facendo non raccogliesse qualcosa di interessante. Le capitava di spingersi fino alla stazione di Saint-Denis, dopo il ponte, e di passare in quella specie di grosso tubo che attraversava la linea della RER. Non andava mai più lontano e si appoggiava con i gomùi al parapetto polveroso, proprio sopra il punto esatto in cui nasceva il canale di Saint-Denis. Mireille partiva tranquilla: i cani difendevano il territorio. "Poco fa, ai cantieri Franco-Belgi, hanno varato una nave, una vedetta per collegare Saint-Piene a Miquelon, ma si è arenata nella melma portata dalla piena della Senna. Quando il rimorchiatore ha voluto tirarla, è derivata di lato squarciandosi contro il pontile. Ho messo a macerare le bocche di leone con le bucce di cipolla. Fa bene per le vene varicose ..." Il sole si mise a tremare. Mfreille allontanò il suo quaderno. I cani abbaiavano dibattendosi in cima alla corda. Fece scorrere il cartone che la proteggeva dal sole. L'albero crollò di schianto spazzando via i ninnoli sulla credenza. "Cosa diavolo state facendo! Siete impazziti? Qui c'è gente che ci abita ..." Stavano già attaccando il secondo pioppo, quello contro il quale d'estate appoggiava la sedia. I denti della sega mangiavano la corteccia. Lei liberò i cani. "GIALLO"/DAENINCKX 29 I forestali abbandonarono i loro attrezzi e si rifugiarono nel bulldozer che ripuliva il terreno, cinquanta metri più indietro. "Vent'anni che abito qui ... Lo sanno tutti, ma è come se non esistessi. Questa casa l'ho costruita io, l'ho ammobiliata. Non me ne andrò." li giorno dopo mandarono in avanscoperta gli addetti del comune. Le grida di Mireille coprirono l'abbaiare dei cani. Poco prima di mezzogiorno un'ambulanza la condusse verso Sevran, a RenéMuret. I boscaioli poterono così abbattere il loro pioppo in santa pace. I cingoli del bulldozer distrussero i bordi della caverna, spinsero i televisori, le radio, gli aspirapolvere, i tostapane, i frigoriferi che servivano da difesa al paradiso di Mireille. Cadendo, la porta del congelatore esplose liberando una pila di quaderni. Uno di questi si aprì alla pagina centrale. "Questa notte, alle tre, il carroattrezzi dello sfasciacarrozze si è fermato sul bordo della Senna, dopo i pioppi. Lui è sceso insieme a suo figlio e hanno gettato un uomo nell'acqua. Penso proprio che fosse morto. Si vedono quasi tutte le costellazioni salvo l'Orsa maggiore che è nascosta da una nuvola ..." Quando tutto fu accatastato nella buca, il conducente del mezzo meccanico si avvicinò con in mano una tanica e cosparse di benzina l'universo mutilato della barbona. Accese un fiammifero. Copyright Didier Daeninckx 1988, Verdier 1993. Periferiadi Parigi. Foto di S Elbaz/Sygmo/GrazioNeri.

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