Jim Thompson LANOTTE DI UN LUNGOGIORNO ' NELLACITTANUDA traduzionedi RosariaCorica Mio padre aveva un amico a New York, si chiamava Edgar Volpe; l'andavo a trovare di tanto in tanto quando mi trovavo in città. È morto circa dieci anni fa e fino all'ultimo è stato un assiduo frequentatore del ristorante ViIlaLuna inGrand Street, tra Motted Elisabeth, a Little Italy. Di solito lo trovavo lì in un separé sul retro mentre parlava con un paio di individui che sembrava andassero sempre di fretta. Edgar era un uomo grasso, pesava circa centotredici chili ed era alto un metro e cinquantadue con tutte le scarpe. Pareva che avesse sempre un sacco di tempo a disposizione per chiacchierare. Dal poco che Edgar mi aveva raccontato del suo rapporto con mio padre ho dedotto che qualche volta avevano lavorato insieme nel traffico degli alcolici negli anni Trenta. Edgar non si è mai veramente aperto con me e non c'era alcuna ragione perché lo facesse. Era sempre molto simpatico e insisteva nell'offrirmi il pranzo al Villa. Un pomeriggio, mentre mangiavo linguine con le vongole e discutevo con Edgar delle vicissitudini dei Rangers di New York, di cui era gran tifoso, un tipo non molto alto e muscoloso venne al nostro tavolo e porse una busta a Edgar. "È tutto lì" disse. "Con questo ho chiuso." Edgar non toccò la busta, ma con un cenno del capo gli indicò di posarla sul tavolo, cosa che l'uomo fece. "Perché non ti siedi" disse Edgar. "Assaggia le linguine." "No, grazie" disse l'uomo. "Ho lasciato il taxi qui fuori. Sto lavorando." Si appoggiò sull'altro piede e si guardò rapidamente intorno. Poteva avere sui trentacinque-quarant'anni ed era alto circa un metro e settanta. Portava gli occhiali da sole, perciò non ho potuto vederne gli occhi. "Così adesso abbiamo finito, dico bene?" disse a Edgar. "Con questo siamo pari." Edgarannuì lentamente e accennò un mezzo son-iso. "Come ti pare" disse. "Se hai bisogno sono sempre qui." Quell'uomo robusto scoppiò in una breve e fragorosa ri ata. Si guardò ancora un po' attorno, quindi si girò verso Edgar, lanciò un'occhiata a me e poi si rivolse di nuovo a Edgar. "Allora io vado" disse. "E grazie, Mr. Volpe. Grazie tante." "Per qualunque cosa, sono a disposizione" rispose Edgar. L'uomo andò via ed Edgar prese lentamente la busta e la mise nella tasca interna della giacca. "Strano tipo" disse. "Faceva lo sbitTO. Poi, una volta, mentre di notte faceva un lavoretto extra sorvegliando degli edifici sulla West Side, momenti ci rimette un occhio. C'è lì fuori una fantastica ragazza bianca che ferma certe macchineMercedes, Cadillac, Jaguar, modelli costosi, insomma-e dice al conducente che ha la gomma a terra o qualcosa del genere. Poi, quando il guidatore sta per darle un passaggio, un negro vestito come un vagabondo spunta alle spalle della donna e la trascina in un vicolo. Ovviamente, il conducente salta fuori e si mette a inseguire l'aggressore. Sai com'è, la ragazza è una bella pupa, tutta in ghingheri, insomma una di lusso, e il tipo ci fa un pensierino, capisci?, così corre ad aiutarla. Appena lo vede arrivare, il negro prende il volo e lascia perdere la donna. Il tipo la consola e la porta nella sua macchina. Le chiede dove vuole andare. Per tutta risposta, lei gli punta una pistola alla testa, apre lo sportello e il negro entra dietro, pure lui con la pistola. Lavorano assieme, capisci? Derubano l'uomo, si fanno portare a casa sua e la ripuliscono dei gioielli e del denaro. Un bel trucco ripetuto trentadue volte di fila fino a che quell'amico mio, lo sbirro che fa un secondo lavoro per mettere da parte i soldi per sposarsi, li becca sul fatto. Quel Sonny, lo sbirro, cerca di tirar fuori il negro dalla Mercedes e ladonna gli spara in testa. Sonny finisce teso a terra accanto alla macchina e il negro gli si butta sopra. Sonny sanguina da morire, ma pensa che se proprio deve crepare non creperà da solo, così con un colpo di pistola stende lo scimmione e perde i sensi. Quando rinviene, si ritrova in ospedale con un occhio bendato. È vivo e i medici gli dicono che con un paio di operazioni forse non perderà l'occhio destro. Lo scimmione è morto e la donna se l'è squagliata. Mentre è in ospedale, la fidanzata di Sonny non va a trovarlo nemmeno una volta. Era convinta che tanto sarebbe morto, capisci? Lui le ha già dato, non so, forse dieci, quattordicimila dollari per il matrimonio. Tanto per cominciare è per lei che s'era messo a fare quel maledetto lavoro extra. Così, mentre lui è in ospedale tra la vita e la morte, lei se ne scappa con un altro. Quando e ce, Sonny si ritrova nella merda fino al collo, perché la polizza di a sicurazione del dipartimento di polizia non lo risarcisce dal momento che era fuori servizio e lavorava per qualcun altro. Così ha bisogno di denaro e si rivolge a me. Ha fatto causa alla compagnia di assicurazioni, al padrone dell'edificio a cui faceva la guardia quella notte, agli sbirri, a tutti quelli che gli sono venuti in mente. Perdipiù ha paura d'andare a trovare la donna che lo ha abbandonato perché le scaricherebbe il revolver il"\corpo. Ora si fa il culo su quel taxi cercando di rimettersi in piedi. Gli ho prestato un bel po' di quattrini e gli ho lasciato tanto tempo per restituirmeli. Perché no? Anche tuo padre dava sempre una mano a un sacco di gente." Copyright the Estate of Jim Thompson 1990.
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==