--.- ~ SCIENZAEFUTURO 9 MONITO DEGLISCIENZIATI ~ ALL'UMANITA Unionof ConcernedScientists a cura di EnricoAlleva e DanielaSantucci Alle soglie del Duemila la separatezza tra cultori di scienza e gente comune preoccupata per il destino dell'umanità va forse diminuendo. I giornali raccontano in queste settimane di scienziati (per lo più di area applicativo-militare) che spargono virus influenzali tra gli ignari passeggeri delle metropolitane statunitensi mentre si scopre che i loro colleghi russi facevano l'esperimento di far marciare plotoni di reclute in zone dove erano state fatte esplodere bombe atomiche, per studiare gli effetti del1'esposizione a radioattivi sull'umana sopravvivenza. Chi più del dottor Stranamore di Kubrick incarna l'idea del genio scientifico-tecnologico? Malefico perché intellettualmente superiore, asociale perché intelligente e dunque sol itario, che forse più che fama e danari ha bramosia di dominare il mondo secondo le regole di un grande gioco: dove chi vince assume sembianze quasi divine, confondendo il potere soprannaturale del Creatore con quello ultraterreno del Distruttore. Ed è indubbio che negli ultimi lustri il credo scientifico - almeno quello di marca più marcatamente paleo-positivistica-convinca sempre meno la gente comune: quando non arriva a renderla inquieta, a spaventarla, o a volte - grazie all'amplificazione potente dei media - a terrorizzarla. Ma affermare, come fanno illustri colleghi, che l'anno Duemila aprirà un medioevo prossimo venturo non è evento certo né ineluttabile: forse dipenderà in larga misura proprio dalle capacità degli "uomini di scienza" nel conquistare la fiducia della restante umanità. Evitando innanzitutto di far ingigantire dai media di massa promesse immantenibili, come la cura per il cancro a "portata di mano" o il vaccino per l'AIDS "quasi a punto". Lungo le coste del l'Atlantico- ai confini dello splendido Maine - il mondo colto degli scienziati bostoniani è nell'ultimo trentennio una delle culle più accoglienti della scienza occidentale. È proprio lì, dove fisica, tecnologia e soprattutto biomedicina, raggiungono l'apice professionale sul pianeta tena, che sono spontaneamente sorte congreghe di intellettuali "democratici", delle quali la più illustre e nota resta la molto postkennediana associazione Science for People. Organizzazioni elitarie e aperte, come elitario e aperto è quel mondo del New England e del Massachusetts dove "gente comune" ed "esperti" fondono i propri saperi e doveri, punto d'incontro e di discussione per insigni scienziati di professione e associazioni eticamente impegnate, umanitarie, conservazioniste. Quelle che nella provinciale Italia sono regolarmente vituperate, magari considerate gruppi estremistici dai quali il mondo della cultura scientifica deve tenersi alla larga: Creenpeace ne è un buon esempio. Cos'è l'Unio11of Co11cernedScie11tis1s L' U11io11of Concerned Scientists (UCS) è un'organizzazione indipendente, senza fini di lucro, che si occupa di problemi inerenti l'ambiente e la sicurezza, battendosi per una politica pubblica responsabile, in particolare nelle aree dove la tecnologia gioca un ruolo essenziale. Fondata nel 1969, I' UCS ha cercato tramite la collaborazione di eminenti scienziati di vari paesi e migliaia di cittadini impegnati di influenzare la politica dei governi a livello locale e internazionale. Nel 1993 ha dato vita a un nuovo progetto: "The Global Resources Program" che vuole reclutare biologi, medici e sociologi -oltre ai fisici, chimici e ingegneri che da sempre hanno sostenuto I' UCS-peraffrontare in maniera completa e credibile temi quali degrado ambientale, sovrappopolazione, consumo delle risorse critiche e sviluppo economico del Sud del mondo. La prima iniziativa nell'ambito di tale progetto è consistita nella stesura di un manifesto, inviato ai maggiori rappresentanti del mondo scientifico internazionale (premi Nobel, istituzioni scientifiche in Africa, Russia, India e America Latina): un grido d'allanne per la minaccia che incombe sul sistema Terra. L'idea è quella di offrire spunti polemici per stimolare gli scienziati a intraprendere azioni costruttive: se si sentono davvero i sostenitori naturali di un'impresa simile hanno l'obbligo di informare e sensibilizzare la "gente comune", così come di ricercare le soluzioni. Le donne e gli uomini che hanno sottoscritto questo manifesto rappresentano 71 paesi del mondo, le nazioni più popolose, 12 paesi africani, 12 asiatici e 12 dell'America Latina. Tra i firmatari 104 premi Nobel, e scienziati come .il paleontologo S.J. Gould e il fisico Ilya Prigogine noti da tempo per il loro impegno a favore di una scienza a misura di tutti. Tra gli italiani il notissimo farmacologo Vittorio Espamer, Giampietro Puppi e i premi Nobel Rita Levi Montalcini e Carlo Rubbia, solo per parlare dei membri più rappresentativi. Chiunque (scienziato o non) desiderasse ulteriori informazioni può rivolgersi a Lori Ano Jackson, Public Information Officer, UCS, 26 Church Street, Cambridge, MA 02238, USA. E, per chi può accedervi e non vuole sprecare carta, l'indirizzo di posta elettronica è ucsoutreach@igc. ape. org. Introduzione Gli esseri umani e il mondo naturale viaggiano su una rotta di collisione. Le attività umane infliggono danni duri, a volte irreversibili, tanto all'ambiente quanto a risorse critiche per la sopravvivenza. Qualora non controllate, molte delle nostre abitudini attuali metteranno a serio rischio il futuro che noi ci auguriamo per la società umana e i regni vegetale e animale: potrebbero alterare a tal punto il mondo vivente che esso non sarà più in grado di sostenere la vita nel modo in cui noi la conosciamo. Sono urgenti cambiamenti fondamentali, se vogliamo evitare la collisione cui la nostra rotta attuale ci va conducendo. l'ambiente L'ambiente soffre uno stress che si approssima a un punto critico di rottura. l'atmosfera L'assottigliarsi dell'ozono stratosferico ci minaccia per l'aumentata radiazione ultravioletta che raggiunge la superficie terrestre, tale da danneggiare o risultare letale per molte forme di vita. L'inquinamento atmosferico degli strati bassi del l'atmosfera e le piogge acide stanno già causando danni diffusi all'umanità, alle foreste e ai raccolti. Risorse idriche Lo sfruttamento sfrenato delle risorse idriche esauribili mette a rischio la produzione alimentare e altri sistemi umani essenziali. La gravosa domanda di acque di superficie ha determinato gravi carenze in circa 80 paesi, dove vive il 40% della popolazione mondiale. L'inquinamento di fiumi, laghi e acque superficiali limita ulteriormente la riserva d'acqua. Oceani La pressione distruttiva sugli oceani è severa, e particolarmente gravosa nelle regioni costiere - quelle che producono la gran parte del pesce commestibile. La quantità totale del pescato marino ha raggiunto attualmente - o ha superato - il quantitativo massimo sostenibile. Alcune industrie ittiche hanno già mostrato segni di collasso. I fiumi che trasportano in mare grandi
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