Linea d'ombra - anno XII - n. 91 - marzo 1994

ARIA NUOVA, CONTRO LO SMOG SergioAlbertini Il titolo della nostra rivista, "Smog", vuole essere una provocazione: come abbiamo scritto nell'editoriale del numero zero, smog è quel fumo grigio penetrante che respiriamo al mattino quando usciamo di casa nelle nostre città, passando per strade intasate di traffico e rumori; smog è quella nube densa e nera che si leva dalle mille discariche abusive sparse per le nostre montagne e che uccide ed inquina le ultime zone verdi; smog è quell'impalpabile atmosfera di connivenza mafiosa e di affarismo predatorio che si respira entrando nei palazzi della politica, nei corridoi dell'alta burocrazia, nel le stanze degli intrallazzatori e degli speculat01i; smog è tutto quello che un ceto politico con-otto ed affarista è stato capace di produrre e di farci respirare da cinquant'anni a venire, lo stesso ceto politico e gli stessi uomini che hanno consegnato la Sicilia nelle mani di Cosa Nostra e dei suoi accoliti, lasciando che il territorio e le sue risorse venissero selvaggiamente saccheggiate e distrutte dal cemento e dalle ruspe. Di tutto questo smog che ammorba la nostra vita tentiamo di parlare, e di denunciarlo, sulle pagine di "Smog", rivistaverdedi cultu,'.aepolitica. Dopo un numero zero, che abbiam fatto uscire nel maggio I 993 per essere presenti con un nostro contributo alle manifestazioni per il primo anniversario della strage di Capaci, abbiamo iniziato una regolare uscita bimestrale a partire dal novembre dello scorso anno. Nelle pagine di dibattito politico, "Smog" ha fermamente richiesto l'urgente scioglimento del!' Assemblea Regionale Siciliana (ricordiamo che oltre la metà dei deputati regionali sonori masti imbrigliati nelle magi ie della giustizia); ha analizzato l'ipocrisia di una parte della Chiesa e di una parte della cosiddetta "società civile" in merito all'omicidio di padre Puglisi; ha sottolineato l'estrema difficoltà in cui si trova oggi l'informazione in Sicilia (con la chiusura delle redazioni palermitane di Telescirocco, Telecolor Video 3 ed il probabile ridimensionamento del!' Ansa); ha pubblicato una lettera inedita di Giovanni Falcone in cui il magistrato spiega i motivi che lo costrinsero a declinare il posto di "professore a contratto" presso la Facoltà di Magistero di Palermo; ha seguito le battaglie curate dalla Legambiente contro la Bertolino di Partinico, la più grande distilleria d'Italia, che immetteva ogni giorno nell'aria del paese sette tonnellate e mezzo di anidride solforosa, tre tonnellate di biossido di azoto e due tonnellate di polveri (nove volte superiori ai limiti di legge!). Quel che in qualche modo differenzia "Smog" da altre riviste politiche palermitane è l'occhio curioso rivolto alla cultura: in esclusiva con la Ny Carlsberg Glyptotoket di Copenhagen stiamo pubblicando i giorni e le opere degli artisti danesi dell'Ottocento che, seguendo un tardivo Grand Tour, si recarono a Palermo; riscopriamo alcune figure locali di cui la città ha perso memoria (il grande direttore d'orchestra Gino Marinuzzi, o l'unica cantante wagneriana italiana, Amelia Pinto), una storia della "vastasata" (tipica forma teatrale siciliana del XIX secolo), e molto altro ancora. Infine, oltre a pagine dedicate a diverse realtà cittadine, dalla salvaguardia dei tanti parchi storici alle attività dei Centri Sociali, dalla drammatica situazione scolastica al lavoro svolto dai gruppi di donne organizzate, "Smog" apre diverse finestre sul mondo: dalla qualità della vita a Cuba nonostante gli anni di embargo alla logica degli aiuti umanitari in Jugoslavia, ad un rep01tage dai Territori Palestinesi. Un programma forse ambizioso, sicuramente confortato dal successo iniziale conseguito: certo, non mancano difficoltà, fondamentalmente di carattere organizzativo. Ma esserci ritagliati uno spazio ben identificabile, e così rapidamente, non ci può essere che di ulteriore stimolo. MEZZO CIELO, TUTTODI DONNE LetiziaBattaglia SICILIA/RIVISTE 61 "Mezzocielo", mensile di politica cultura e ambiente pensato e realizzato da donne, è nato a Palermo alla fine del 1991, senza finanziamenti pubblici, per l'impegno di un gruppo di donne provenienti da esperienze politiche diverse, ma libere da vincoli di partito. Il periodico si basa esclusivamente sul lavoro volontario, ed ha un obiettivo: fornire un'interpretazione femminile dei fatti che avvengono in città, nel Paese, nel mondo; cioè leggere la realtà "con occhi di donna", sotto I ineando quanto più è possibile vecchie contraddizioni e nuovi bisogni. Sono usciti finora 23 numeri. I temi prevalentemente affrontati sono stati: la lotta contro la mafia e le contraddizioni vissute dalle donne dentro e fuori le famiglie mafiose; storie di donne e di famiglie della Sicilia; esperienze di intervento nella società a favore dei più deboli; denuncia delle inadempienze dello stato a tutti i livelli; presenza (o non presenza) delle donne nelle istituzioni; creatività femminile in ogni campo. Sono usciti finora 23 numeri. "Mezzocielo" è diretto da Simona Mafai; direttrice responsabile è Rosanna Pirajno; vicedirettrice e responsabile dell'impaginazione e della ricerca iconografica è Letizia Battaglia. (Abbonamento annuo L. 30.000, abbonamento sostegno L. I 00.000. C/c I3312905, intestato a Rosanna Pirajno, via Giusti 44, 90144 Palermo. Fax: 091/347778.) UN NUOVO QUOTIDIANO, ulLCITTADINO" Anselmo Calaciura Non è facile spiegare il progetto "altro" di un quotidiano come "Il Cittadino" di Palermo senza tentare di rispondere prima a un interrogativo: ciò che sta accadendo in una parte del Meridione e a Palermo in modo particolare, in tema di informazione è metamorfosi o cambiamento? li modo più plausibile e realistico per abbozzare una risposta soddisfacente è di passare in rassegna i "modi" e le strutture in cui si stanno articolando le nuove proposte editoriali a Palermo e in Sicilia, tenendo presente che le metamorfosi non hanno bisogno di veri mutamenti. Anzi, solo se sono di facciata pagano. Un abitino per la nuova stagione, un ritocco. D'altra parte, una falsa idea del consenso potrebbe stimolare atteggiamenti passivi di questo genere. La gente è rima ta affezionata a stili e modelli che hanno segnato un'impronta talmente forte sull'informazione da sembrare intramontabili. Il craxismo affluente tira. Il "grande" maschera ancora il vuoto e l'inganno. Non è affatto scontato oggi che l'opinione pubblica sappia distinguere tra la quantità di patinata che acquista e la quantità di "verità" con cui entra in contatto, o sappia leggere con chiarezza nei seducenti inganni del!' informazione spettacolo delle tv e della persuasione subdola. Non è neppure scontato che la gente e la stessa editoria nuova abbiano analizzato a fondo questo problema e che invece non l'abbiano dato quasi

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