Linea d'ombra - anno XII - n. 91 - marzo 1994

24 PALERMO/STORIE vedere se manca niente, e il secondo allarme gli sarebbe fatale. A questa possibilità si aggiunge anche quella di essere accusato del secondo furto, che non ha commesso. Lorenzo Basta è stato scoperto, fermato e arrestato cinque volte nei sessant'anni del la sua carriera. In una occasione stava quasi per essere linciato. Ma la cosa che più gli dà fastidio, che teme, è l'istante dello smascheramento. È il dolore di essere scoperto nella finzione del suo essere perbene, finzione nella quale col passare del tempo finisce per credere lui stesso sempre di più. Ora poi, che è invecchiato, riesce sempre a farla franca. Passa il tempo e l'ultimo arresto gli pare lontanissimo, una ferita che si va rimarginando senza lasciare traccia. Una verginità miracolosamente restaurata. All'apparenza lui è forse la persona più rispettabile che si trovi lì in quel momento. Chi avrebbe potuto sospettare di un impiegato in pensione quale lui si sente e quasi è, anzi? Nel frattempo, il signore col cappotto grigio è riuscito a farsi strada fino al luogo del delitto e sta procedendo nelle indagini preliminari, interrogando le persone più sospettabili. I presunti studenti, innanzi tutti, che avrebbero potuto approfittare del trambusto da loro stessi creato. Anche Lorenzo Basta fa le sue indagini personali, cercando di capire chi possa essere il collega che lo ha messo nei guai. L'occhio dell'esperto vaga da un viso all'altro, anche ai più lontani. E finalmente: Carmelo Costagliola, cioè Carmelino, cioè razza di mala.carne che non è altro. Ma quando mai Carmelo Costagliola detto Carmelino ha fatto gli autobus? Sempre scippi, ecco la specialità sua. Quando mai rubare negli autobus? Giusto ora, per fottere a lui. Anche Carmelino si è accorto di Lorenzo Basta. Gli è sufficiente guardarlo in faccia per capire che pure lui ha colpito e ora non sa che Gangi. Foto di ErnestoBazan/Contrasto fare. Ma anche se Lorenzo Basta non avesse colpito, se un poliziotto li trovasse lì, tutti e due, non avrebbe dubbi: il colpevole è il vecchio, se non altro per una questione di competenze. Carmelino. A diciotto anni, in questi casi, si trova pure il coraggio di sorridere. E quasi ride, Cannelino, che forse si è già sbarazzato del borsellino della signora. Se solo in mezzo alla folla fosse possibile cercarlo, di certo lo si troverebbe per terra. Ma Lorenzo Basta non può esporsi ed essere lui a fare il ritrovamento. Può solo star li e sperare che le cose si sistemino. Mentre Carmelino (mascalzone) si va poco a poco allontanando dalla zona del furto, una signora anziana dalla sua postazione seduta ha visto qualcosa. "Ecco il borsellino", e tende il dito verso l'oggetto, che veramente è lì, fra una selva di gambe che adesso cercano di diradarsi. Si limita ad indicarlo, per non essere accusata di avercelo messo lei, ma anche per non ri chiare che qualcuno le freghi il posto. Sarà solo la legittima proprietaria che potrà raccattarlo e controllare se manca niente. Lo spazio, nel!' autobus ali' apparenza stipato, si vede che invece c'era, se adesso si creano due ali di passeggeri che lasciano libero un passaggio per la signora derubata o sbadata (a questo punto meglio non sbilanciarsi). E la signora va e controlla: "Non man.caniente." Un brusio di sollievo si diffonde nel!' autobus, arrivando persino dal cuore, veramente, di Lorenzo Basta. L'autobus fa in tempo ad avere uno strattone, partecipando pure lui alla soddisfazione generale, anche se poi deve fennarsi di nuovo perché il blocco a svastica

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