Linea d'ombra - anno XII - n. 90 - febbraio 1994

CINA 63 l'arresto delle prostitute, lo stringersi dei controlli nei dormit01i universitari porterebbe solo a una recrudescenza del!' Aids: il sesso non si fermerebbe, sarebbe solo più insicuro, perché sarebbe considerato socialmente più pericoloso procurarsi preservativi. Del resto limitarne la diffusione con una campagna di sensibilizzazione presso i giovani e i soggetti a rischio (prostitute, omosessuali, tossicomani) equivarrebbe a negare formalmente proprio i primi passi mossi dalla Repubblica popolare. Questa nel '49 represse drasticamente prostituzione e tossicomania. Nel codice culturale cinese questa sensibilizzazione sarebbe oggi come legalizzare la prostituzione, l'omosessualità e l'uso di droga (tutti e tre reato in Cina). Ma realisticamente c'è un'altra strada per non portare, di qui a qualche anno, allo sterminio milioni di cinesi? Lo stesso tipo di alternativa si pone per il federalismo e più in generale per un problema politico presentato nell'87 al tredicesimo congresso e poi accantonato dopo la repressione del movimento popolare di Tiananrnen nell' 89, quello di chi controlla i controllo1i. Allora si individuava questa possibilità in un controllo dei burocrati da parte dell'opinione pubblica. Oggi però il dibattito è diverso. Su spinte di ideologi asiatici, come il leader di Singapore Lee Kuan-yew, riprese recentemente anche da seri difensori del mercato come i giornalisti dell"'Economist", anche in Occidente si fa ora larga la convinzione che la democrazia non faccia per la Cina adesso, che debba essere applicata solo con un maggiore sviluppo delle forze produttive, un maggior senso della responsabilità della popolazione, e memori dell'esperienza sovietica si sparge poi il terrore che la democrazia sarebbe la via maestra ai disordini nella Cina. Da questi disordini in Cina a più generali disordini e maga.ii guen-e che si diffondono in un paese di un miliardo e duecento milioni di persone, armato di bombe atomiche, e fuori, il passo può sembrare brevissimo. Abbiamo individuato i rapporti di clientela tra capi politici e industriali e finanziari, quello che in Cina è più comunemente conosciuto come "corruzione". Questa "co1TUzione"si è diffusa come un morbo in tutta il paese ed è stata la grande artefice dello sviluppo economico. Relazioni e interessi personali 1iuscivano a superare le mille rigide regole formali che frenavarro l'economia del paese. Ma oggi che si vuole stabilire un mercato trasparente la permanenza di questa "corruzione" impone un tasso di confusione e oscwità al mercato che toglie efficacia agli scambi. Così si 1ipropone il vecchio quesito dell'87: chi controlla i controllori? Infatti la riforma finanziai-iae fiscale che vuol dividere le competenze bancarie e separare imprese e pote1i politici non risolve il problema ma lo sposta semplicemente nel tempo e nello spazio, perché comunque formalmente direttori di banche centrali, istituti di credito, manager industriali e dirigenti politici sono tutti burocrati di stato. "Trattative commerciali" che cerchino il comune interesse privato contro l'interesse delle istituzioni che rappresentano diventano, con queste riforme, più difficili ma possibili perché ciascun dirigente non vede nella difesa della propria istituzione la difesa del proptio interesse privato. Questo problema è del resto ben chiaro ai dirigenti cinesi che guardano con preoccupazione all'evolversi della crisi italiana punteggiata di episodi del genere: un sistema finanziaiio e fiscale "capitalista" nel quale imprese statali hanno operato in combutta con parti della burocrazia dello Stato alla ricerca dell'interesse privato di alcuni individui ai danni delle aziende e più in generale della collettività. Inoltre gli interessi delle aziende e dei ditigenti dovranno essere repressi se il centro deciderà che bisogna fare così SuoniW'Vision Concerti Giovedì 24 febbraio, Teatro Orfeo, ore 21 (ingresso· L. 30.000) MichaelNymanBand L'architetto più acuto della musica d'avanguardia racconta il suo trasporto con il cinema: il meglio delle sue colonne sonore da I misteri del giardino di Compton House di Peter Greenaway a Lezioni di piano di Jane Campion. Lunecfi 2 l marzo, Teatro Ciak, ore 21 (ingresso L. 28. 000) PenguinCaféOrchestra Il gruppo più profumato della musica inglese, tra citazioni colte, minimalismo, sonorità etniche e tradizionali: otto elementi guidati dal grande Simon Jeffes. Lunedì 28 marzo, Teatro Nazionale, ore 21 (ingresso L. 28.000) Tangueros Da Buenos Aires danze e suoni dal ricco patrimonio popolare argentino: uno spettacolo coinvolgente con sei ballerini e l'orchestra Color Tango, per rivivere la cultura di un popolo. Lunedì 18 aprile, Teatro Ciak, ore 21 (ingresso L. 25.000) BlueConcert di Simon Fisher Turner e Derek Jarman Una performance multimediale per restituire integralmente le emozioni di un regista straordinario: il film di Derek Jarman nella lettura dell'ensemble di Simon Fisher Turner. Lunedì 9 maggio, Teatro di Porta Romana, ore 21 (ingresso L. 28.000) DiamandaGalas Voce e pianoforte nel delirio di un'artista per la prima volta a Milano. Da sola sul palcoscenico per incantare, scuotere e sovve1tire tutte le regole del canto e dello spettacolo. Giovedì 19 e Venerdì 20 maggio, Teatro di Po1ta Romana, ore 21 (ingresso L. 25.000) Delfi dal poema di Ghiannis Ritsos Opera per suono, voce , video e buio Un progetto di Studio Azzun-o, Piero Mi lesi e Moni Ovadia. Lunecfi 23 maggio, Teatro di Porta Romana, ore 21 (ingresso L. 25.000) ItalianInstabileOrchestra I nomi più autorevoli e famosi della scena italiana: diciotto musicisti, in rappresentanza di diverse generazioni, si incontrano sotto la bandiera del jazz. -,,, .i [m Provinciadi Milano c_nJ Assessorato alla cultura in collaborazione con I Pomeriggi Musicali di Milano

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