Linea d'ombra - anno XII - n. 90 - febbraio 1994

Geoffrey Drayton MISTERDOMBEY,LOZOMBI traduzionedi PaoloBertinetti Geoffrey Drayton è nato nel 1924 nelle Barbados. Dopo essersi laureato a Cambridge nel dopoguerra e aver lavorato per alcuni anni come insegnante in Canada, si è trasferito definitivamente a Londra nel 1953. È autore di molti racconti. Quello qui pubblicato fu trasmesso dalla BBC nel programma "Voci dai Caraibi", un'iniziativa benemerita che molto contribuì alla diffusione della letteratura caraibica. Ha scritto anche un romanzo cliun certo interesse, Christopher (1959). Mister Dombey, lo zombi, ogni mattina prendeva il treno delle 8.10 per Londra. Durante il viaggio leggeva il giornale, riassumendo attentamente quel mare di parole in modo da potere poi riferirne la sostanza in una forma accettabile per la sua hounsi, la sacerdotessa voodoo. Alla sua hounsi interessavano molto i casi di omicidio e di violenza carnale, ma il suo interesse non era tale da farle leggere colonne e colonne di articoli per quei pochi brividi che eventualmente potevano procurarle. Ad ogni modo era stato per evitarsi quel fastidio che si era presa la briga di procurarsi uno zombi. Mister Dombey non soltanto leggeva giornali e libri - CARAIBI/ORA YTON 43 "gialli", per Io più - ma le teneva anche in ordine il giardjno, tagliava l'erba, lavava i piatti. Naturalmente non era uno che potesse guadagnare gran che, perché, essendo uno zombi, era in grado soltanto di compiere azioni ripetitive e lavori manuali sotto il controllo di qualcuno che lo comandava. La cosa a volte le dava fastidio e gliela rimproverava aspramente, ma dato che non era colpa del poveretto (e dato che, in ogni caso, lui non era in grado di risponderle) il suo scontento non era poi troppo grande. Di solito si sfogava assegnandogli un compito particolarmente sgradevole- come pulire la gabbia delle galline o raschiare il pavimento del la cucina. Le galline erano decisamente ostili, forse perché sapevano di venir allevate- soltanto per essere sgozzate nelle varie cerimonie prestabilite. A quanto pareva non facevano mai le uova - questa almeno era la conclusione a cui Mister Dombey sarebbe giunto, se fosse mai stato capace di giungere a una conclusione. Lo beccavano tutte le volte che si avvicinava; ma data la sua natura se ne dimenticava. Se fosse stato umano senza dubbio non se ne sarebbe dimenticato, forse ne avrebbe addirittura avuto paura. Essendo quello che era, l'unica a fargli paura era la donna che aveva stregato il suo spirito e preso il controllo del suo corpo. Ora il suo spirito era tenuto prigionjero in una grande zucca, incisa ed adornata in modo curioso, che faceva bella mostra di sé sulla mensola del camino nel salotto. Fino al momento in cui la zucca non fosse stata spezzata e lo spirito non si fosse ricongiunto con il corpo, Mister Dombey non avrebbe potuto morire e avrebbe continuato a vivere indefirutivamente nel suo stato di schiavitù. Le cose andavano avanti così da trent'anni, quando improvvisamente un giorno la hounsi si ammalò. Provò varie erbe e Disegno di Fabian Negrin. ' ...

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