42 CARAIBI/LOVELACE quello che chiamano la Bestia: loro combattono contro Bango." "Ancil e Calloway e Johnny e la Bestia? Bango neanche li vede." "Perché te la prendi tanto?" "Fanno solo finta: ecco cosa fanno. Non vogliono davvero combattere. Fanno solo scena. Si vogliono solo fare belli." "E non è quello che sto dicendo io, Fleurs? Non è esattamente quello che dico io: loro fanno scena e tu vai a farti ammazzare." "E tu vuoi che vada?" Riprese di nuovo a falciare. "Comunque," disse lei, "manderanno qualcuno a chiamarti. Manderanno Phipps a chiamarti." "Phipps? Venga pure." "Manderanno Phipps a chiamarti, Fleurs. E Phipps verrà a chiamarti e tu ci andrai." "Ci andrò?" Lei cercò di abbozzare un sorriso. "Ci andrai, Fleurs. Prupps verrà su per la collina con quel suo corpo grande e grasso, sbuffando e urlando forte fo11e.'Tenete i cani prima che mi mordano. Sapete che, con tutto lo zucchero che ho nel sangue, non sopporterei il morso di un cane.' Dirà 'Fleurs, vecchio mio, che ti succede? Che diavolo pensi di fare? Non senti i tamburi? Non sai che tu sei l'unico uomo a Cascadoux che affronta Bango?'. Verrà e inizierà a scherzare e ti riempirà di chiacchiere e tu ti gratterai la testa e ti passerà il nervoso e ci andrai. Tu ci andrai!" "Ci andrò?" "Lo fai da quindici anni, Fleurs. La gente non smette di colpo di fare quello che ha fatto per tanto tempo." "Io gli dirò: 'Phipps, guardami. Sono un uomo con cinque figli, e devono mangiare. E ho una moglie e deve mangiare, e un giardino. Guarda quanto è alta l'erba nel mio giardino. E sono quindici anni che combatto contro Bango. Quindici anni per cosa? Tutti gli altri lottatori sono diventati amici di Bango. Per cosa io dovrei affrontarlo?'." '"Per il viaggio,' ti dirà. 'Per Cascadoux. Per orgoglio'". "Sai," disse a voce bassa, "in un certo senso vorrei poter fare amicizia con Bango. Non farei amicizia con Bango perché ho paura di Bango, ma perché Bango è... Bango è vero ..." "Cosa intendi per vero? Non sai tutte le cattiverie che fa Bango, la terra che prende alla gente, le mogli ..." "Perché Bango è vero verso Bango. Perché con tutti i suoi trucchi e la sua cattiveria e la sua presunzione e tutte le cose che non mi piacciono di lui, quando sei lì con Bango, sai che lui è venuto ad ucciderti e devi davvero combattere." "Ed è per questo che devi affrontarlo, Phipps ti dirà così." "Ma non questa volta. No." "No?" Più tardi,dallacucina, lamogliedi Fleurs udì di nuovoilrullìodei tamburi coprire il suono della falce di Fleurs, e provò una strana inquietudine, una sorta di paura come quando Fleurs combatteva. Aveva teso l'orecchio, attenta ali' abbaiare dei cani, in attesa che Phipps o qualcun altro venisse a chiamare Fleurs. Quando Phipps fosse arrivato gli avrebbe detto chiaro e tondo quello che pensava. Sono disposti a salire su questa collina solo quando vogliono che Fleurs faccia qualcosa per loro. Lascia pure che venga. Udiva il rullare dei tamburi e il rumore e le urla mentre faceva i lavori di casa; ma non udiva i cani abbaiare. Dopo un po' non sentì più il suono del falcetto di Fleurs. Pensò che fosse sui gradini del retro ad affilare di nuovo la lama; ma quando guardò fuori lo vide in un punto sotto la sorgente dove prendevano l'acqua. Era accanto alla tinozza. I bambini stavano giocando a cricket su uno spiazzo abbandonato dove una volta vivevano i loro vicini. Fleurs entrò in cucina. Si era cambiato d'abito e lei vide che aveva con sé il bastone. A fatica represse la domanda. Sembrava un po' triste, ma vigoroso e non locircondava più quel terribile silenzio delle prime ore della mattinata. Con l'orecchio attento al latrare dei cani, disse: "Allora, dove stai andando?". "Vado da Bango." "Sì," lei disse, "fai bene a essergli amico. Perlomeno ti rispetterà." Sorrise. "Non vado a fare amicizia con Bango." "Mio dio!" lei disse, con un misto di orgoglio e di stizza "Non so cosa farebbe Cascadoux senza di te." "Non è per Cascadoux che lo faccio," disse lui. "Non è per Cascadoux?" Lo guardava negli occhi e vi vedeva la lealtà, l'onestà, il fuoco e la dolcezza che, quindici anni prima, l'avevano convinta che lui era l'uomo con il quale e per il quale voleva lottare. Gli toccò il braccio: "Non hai mangiato niente tutto il giorno, lo sai." Allora lui si rilassò un po'. "Sai che in questo giorno non mi va di mangiare." Andò con lui verso la porta. Anche i bambini avevano smesso di giocare per guardarlo. E lei lo guardò scendere la collina, un po' più alto di quanto fosse al mattino, ma non quanto lo era molto tempo prima. Sperava ancora che venisse Phipps ·oqualcun altro prima che lui scomparisse giù per la collina. Sperava tanto che arrivasse qualcuno. Phipps e gli alt1i erano una banda di cani. Oh Signore, quanto desiderava che Phipps arrivasse. Ma quante cose che aveva desiderato si erano mai realizzate? Quando Fleurs raggiunse la gayelle per il combattimento vide la folla radunarsi e sentì l'eccitazione: ma non accelerò il passo. In piedi, all'aperto, davanti al negozio di rum, dove tutti potevano vederlo, Calloway aveva assunto una faccia feroce. Intorno alla fronte tre fazzoletti di diverso colore, al collo una collana di grani neri e rossi e annodato al centro del bastone un pezzo di stoffa rossa. Faceva ruotare il bastone fra le dita. Appariva forte. Fleurs non vide né Johnny né la Bestia; ma al di là della stradac'eraAncil con la camicia sgargiante aperta e il petto di fuori. Accanto a lui, lo teneva per mano la sua donna, Mary, così vecchia che la si sarebbe potuta prendere per sua madre e Ancil con la sua faccia liscia di bambino per il figlio. Guardò Ancil. Ancil dal la faccia pulita e dai lineamenti simili a quel I i di una donna, dalle mani delicate e dalle lunghe unghie con cui segnava le carte nei giochi d'azzardo. Mary con un paio di occhiali senza montatura, un vestito che evidenziava il sedere, l'orgoglio del suo corpo, e le calze. Ancil in piedi voltato a metà la guardava con la testa rivolta all'indietro. Vedendo Fleurs, gridò: "Fleurs, dì a questa donna di lasciarmi la mano, per favore". "No," disse Mary. "No. Non andrai lì dentro. Non ti lascerò andare a combattere." "Vedi qual è il mio guaio", disse Ancil, senza voltare la testa, un sorriso tranquillo sul volto, cercando di apparire distaccato. Bango passeggiava pomposamente sul terreno del combattimento. Fleurs non disse nulla. Attraversò deciso la folla ed entrò nella gayelle. Nessun urlo si levò alla sua entrata. Non avevano neppure notato che arrivava solo in quel momento; ma, quando mise il piede sul terreno del combattimento, il ghigno d'oro sul volto di Bango si fece più ampio e i muscoli delle braccia di Bango si irrigidirono e Bango andò a prendere dalla donna, la sacerdotessa, il bastone di combattimento sormontato dallo spirito amerindo e nei suoi occhi brillò una luce, perché ora, sì, ci sarebbe stato il combattimento. E forse quella era la ragione per cui, in ascolto dall'alto della collina, la moglie di Fleurs udì calare un terribile silenzio e quando i tamburi ripresero a suonare per Fleurs batteva in essi una nuova vita, come se l'avessero sempre aspettato. J) Gayelle è il "ring" del combattimento con i bastoni. Copyright Earl Lovelace 1990.
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