Linea d'ombra - anno XII - n. 89 - gennaio 1994

76 SCIENZA EMORALE valore monetario assegnano alla salvaguardia dell'ambiente e alla conservazione della salute. Maquestaè una "china scivolosa" che può portare ad esiti del tutto indesiderati. Oltreché sollecitare un atteggiamento consumistico (basato su transazioni commerciali) verso la salute e l'ambiente, non considera che gran parte delle cose che hanno "valore" per noi, lo hanno per ragioni simboliche. Nel caso dell'etica ambientale, per esempio, possiamo grosso modo assumere tre diversi atteggiamenti: il primo che enfatizza i possibili danni per la salute umana (la posizione utilitarista antropocentrica finora dominante); una seconda deontologica- ma non necessariamente fondamentalista- secondo cui abbiamo dei doveri verso la natura anche in assenza di un danno verso la nostra salute; e un terzo atteggiamento che prende in considerazione la componente simbolica e culturale delle relazioni tra uomo e natura. Tale componente simbolica, oltre ad essere ineliminabile, è quella che conferisce senso all'esistenza, le dà per così dire il "tono". "Alles Bestehende ist ein Gleichnis" (tutto l'esistente è un simbolo; Goethe). Un autore che tenta di proporre una deontologia non fondamentalista dei rapporti con l'ambiente è Vittorio Hosle, filosofo tedesco alli_evodi Jonas ed esplicitamente collegato alla tradizione romantica goethiana 8 . Nel suo interessante Filosofia della crisi ecologica, egli avverte l'incapacità del pensiero laico di sviluppare un'"etica universalmente condivisa e adeguata all'era della CENTRSOTUDPIIERGOOBETTI, "LINEDA'OMBRAEA" RCHIVNIOAZIONALE CINEMATOGRAFICO DELLRAESISTENZA PERALDOCAPITINI GIORNATEDI STUDIOSULPACIFISMO Venerdì21gennaio1994o, re 16.30 alla Bibliotecadel CentroStl)diPieroGobetti via Fabro6,Torino PietroPolito, Qualepacifismo; NorbertoBobbio, I limitidel pacifismo; EnricoPeyretti, Lepossibilitàdel pacifismo. Inoccasionedell'incontrosaràdistribuitoilsaggiodiNorberto Bobbio, Elogiodellamitezza, EdizionLi inead'ombra 1993. Luned3ì 1gennaio1994,ore 16.30, alla Bibliotecadell'Archivionazionalecinematografico della Resistenzav,ia Fabro2,Torino, proiezionedel film Sogni di AkiraKurosawa (1990),dur. lh.20. Luned7ì febbraio1994,ore 16.30, alla Bibliotecadel CentroStudiPieroGobetti, via Fabro6,Torino, Discussionesuilimitie le possibilitàdel pacifismo sullabasedelle relazioni e dei materialiproposti. ' tecnica". Ma si possono citare altri tentativi, come l'ipotesi di un atteggiamento di "accudimento" verso la natura, ispirato alle relazioni di genitorialità, proposta dalla scienziata Evelyn FoxKeller. Tale ipotesi - contenuta in modo simile anche nel libro di Hosle - si regge sulla constatazione dell'aggressività insita nel modello di conoscenza baconiano, ma anche sul rifiuto di un modello di accettazione fatalistica del destino naturale. Forse, sostiene la Fox-Keller, possiamo ispirarci alla relazione di genitorialità: in essa la madre da un lato ha un atteggiamento di accudimento verso un essere che dipende da lei per i bisogni fisici e lo sviluppo di competenze linguistiche, dall'altro però deve riconoscerlo come altro da sé, individuo dall'evoluzione autonoma9. Un'altra voce laica dissenziente rispetto alla prevalente posizione utilitaristica è quella dello psicoanalista junghiano James Hillman 10 . Le analogie con il filone romantico rappresentato da Hosle sono forti. Secondo Hillman, infatti, affrontando i problemi ambientali dovremmo assumere un atteggiamento "estetico": dichiarare cioè "che il cuore soffre, che è a disagio nel mondo delle cose, e che le cose sono brutte, vuote, sbagliate, prive di un cosmo che dia senso" (p. 109). "Le cose sono fatte di sostanze velenose e infiammabili, stampate con modelli tutti uguali, saldate all'interno grossolanamente, in fretta e con il minimo di cura, senza che la mano dell'uomo le tocchi (...). La loro esistenza è sollecitata dall'incalzare dell'obsolescenza, come una generazione, come una generazione che subentri alla precedente in pochi mesi" (p. 110). Le conseguenze che Hillman trae da queste considerazioni sono tra le altre un radicale rallentamento nello sviluppo tecnologico e il "riportare il valore dal soggetto alla cosa, dove era stato sostituito dal prezzo", contrapponendo al dominio dell'economia ("la più universale delle religioni") una riscoperta delle qualità estetiche ed affettive. Per concludere, la confusione tra fondamentalismo e deontologia e la battaglia per un'etica di tipo teleologico rischiano di portare l'etica laica verso la teoria della "centralità morale del mercato" di Engelhardt, esito forse non apprezzato da tutti, oppure verso una nuova forma di scientismo. D'altra parte, mi pare di avere mostrato che esistono, in campo laico, posizioni differenziate e non tutte riconducibili alla filosofia utilitarista. Autori come Hosle, Fox-Keller, Hillman e Gargani, provenienti da retroterra assolutamente diversi, tentano di proporre un'etica ambientale di origine laica che ha al suo centro il "rispetto delle cose", la "cura", un atteggiamento di ascolto anziché l'imposiziqne tecnica sul mondo. Note 1) P. Flores D' Arcais, Eticasenzafede, Einaudi contemporanea 1992. 2) "Bioetica - Rivista interdisciplinare", n. l, Franco Angeli Editore 1993. 3) M.A. Strosberg, J.M. Wiener, R. Baker, I.A. Fein, Rationing America's Medicai Care: The Oregon Pian and Beyond, The Brookings Institution, Washington D.C. 1992. 4)0. Wartenberg, C. Chess, The risk wars: assessing risk assessment, "New Solutions", n. 3, pp. 16-25, 1993. 5) R. Ginsburg, Quantitative riskassessment and the illusion of safety, ibid., pp. 8-15. 6) G. Pontara, Filosofia pratica, Il Saggiatore 1988. 7) L. Wittgenstein, Note sul Ramo d'oro di Frazer, Adelphi 1990. 8) V. Hosle, Filosofia della crisi ecologica, Einaudi contemporanea 1992. 9) E. Donini, Conversazioni con Evelyn Fox-Keller, Eleuthera 1991. 10) J. Hillman, L'anima del mondo e il pensiero del cuore, Garzanti 1993.

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