Linea d'ombra - anno XII - n. 89 - gennaio 1994

72 PERIFERIE Roma,quartiereTorbellamonaca.Fotodi RobertoKoch !Contrasto). scolastica per la scuola elementare è del 2%. Per la scuola media voliamo oltre il 18%. Totale: più del 20% di evasione scolastica. Record nazionale? Interessanti eccezioni e iniziative in alcune scuole medie, come quella di via S. Biagio Platani, non bastano a inve1tire la tendenza. Quale futuro e quale lavoro per quel 20% di ragazzi e ragazze senza Licenza media? Eppme sappiamo che l'evasione scolastica è strettamente correlata con la tossicodipendenza. Sconfitti a tredici anni "lungo un itinerario che dalla disgregazione dei legami familiari porta via via il minore a percorrere le altre tappe dell'esclusione" (G.B. Sg1itta), a quali scelte sono destinati? Costi comunque da tollerare? "Non è vero che comunque si vada avanti" (P.P. Pasolini). "Vivere a Torbellamonaca" dice Antonio, nel video, è come andare sul motorino su una ruota sola in una strada piena di buche. Puoi salvaiti se hai fortuna, ma rischi grosso e non servono "i disturbi' per sbandare e cadere giù. Sul muro e sulla porta d'ingresso del Cfp un enorme graffitocol01i psichedelici. Non è forse la porta di casa? "Home sweet home" dice il faccione di un superkid che galleggia nell'aria. Varcate quella porta, gente, e siete in gioco. Un gioco di ruolo. Gli attori conoscono tutti la propria parte. Gli educatori e gli artigiani: maestri - normativi - "seri" - Mangiafuoco - Fatina - Geppetto, e i ragazzi: fase analitica - fase regressiva- cannabis -Lucignolo -fase "làssateme perde oggi so' dio". L'impo1tante è non dimenticare che è un gioco, che non ci si fa male e talvolta ironizzare sul proprio ruolo tutti ugualmente, educatori ed educati. Il graffito l'ha disegnato Tiziano come molti altri a Tbm, un ex allievo che qualcuno ricorderà nel film di Faccini Notte di stelle. Il Cfp adesso è vuoto, dal novembre 1992 e quelli del comparto, quel disegno, lo vogliono cancellare. Disturba. La storia del Cfp di Tbm ha una singolare forza emblematica, da cui trarre brevi ammaestramenti. Partiamo dal profilo dell'educatore, borghese, cultura media, levi's jeans, camicia con maniche rimboccate, sorriso accattivante; non basta. Chi sceglie questo particolare lavoro deve capire int:rospettivamente perché lo fa, deve risalire al proprio disagio personale che gli permetta di 1iconoscere e approcciare quello dei ragazzi, misurarsi con lo spasimo dei borderline, deve riconoscere i propri nervi scoperti. Singolari piccoli gruppi di radicali borghesi colti, con i nervi scope1ti hanno punteggiato la storia di straordinarie espe1ienze educative: a memoria, la scuola di Barbiana di Don Lorenzo, l'Orfanotrofio del ghetto di Varsavia di Janusz Korczack ("Il dovere di un educatore è di scoprire cosa lo tormenta"), il "Little Commonwealth" di un maleducato scozzese dai capelli rossi, Alexander S. Neill. L'esperienza selvaggia, (wild wind), con i nostri ragazzi, è stata per noi caratterizzata da una fortissima tensione autoriparativa in fondo alla quale abbiamo trovato quella che per Marco Lombardo Radice era "ragione e motivo sufficiente per alzarsi ogni mattina", la rivoluzione militante sui bordi di un campo di segale. Quid. Il Mandato formale per un Corso di formazione professionale come quello di Tbm è di formare e avviare al lavoro in 20-25 mesi LS allievi portatori di disagio (drop out). Il che diventa

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