42 CINEMA ERADIO 38) È lo stesso Welles a parlare di "Halloween prank", "in a masterly understatement" come suggerisce Howard Koch, in As Time Coes By. Memoirs of a Writer (introduzione di fohn Houseman), London and New York, Harcourt Brace Jovanovich 1979, p. 6. 39) Marshall McLuhan ( Understanding Media, New York, McGrawHill, 1964), Cli strumenti del comunicare, Milano, Il Saggiatore/Garzanti 1977 (in particolare il capitolo Radio. Il tarnburo tribale). 40) Quarta intervista, a cura di Alain Bergala e Jean Narboni, raccolta in "Cahiers du Cinema", Orson Welles, Alain Bergala e Jean Narboni (Eds.), Paris, Les editions de l'Etoile I982. 41) ["paradox that while radio is a long-distance mode of communication it is also an inward, intimate medium"] (cfr. Crisell, p. 12). 42) McLuhan, p. 314. 43) Cfr. Naremore, p. 21; Brady, p. 138. 44) Viene naturalmente alla mente Franklin Delano Roosevelt con la filosofia dei suoi "fireside chats". La stima reciproca tra FDR e Welles portò quest'ultimo a scrivere, a suo dire, "parti meno impo11anti di discorsi" per il primo, definito da Welles "maestro dei maestri" ad un Tonight Show del 1976 (cfr. McBride, p. 39). 45) Cfr. Intervista ai "Cahiers" ( I982), a cura di Bill Krohn, p. 59. 46) Basti pensare alle sue pe1.formances negli show radiofonici di cornedians come Jack Benny, Edgar Bergen o Fred Allen, il più delle volte segnati dalla vena autoironica. 47) ["We pian to bring to radio the experimental techniques so successful in another medium, and so treat radio itselfwith the intelligence such a beautiful and powerful medium deserves"] (cfr. Brady, p. 138). 48) "Do not use an announcer, narrator, or interpretorto describe scene or play. Characters must do aJI this by their lines" (cfr. Stay Tuned, p. 172). 49) Importante dunque una regia che abbia ben chiaro lo specifico del medium fatto non solo di parole e musica, ma anche di rumori, di silenzi e di montaggi, meglio se incongrui e non realistici: "Orson Welles mostra come forzando i limiti del realismo si sovverte proprio la realtà in pura suggestione: la radio cessa di essere una voce, uno strumento ma diventa essa stessa messaggio, potere, terrore. È un gesto di regia che ne decide il senso, è un sapiente montaggio che ne determina il significato, è la 'radio Leggete una grande storia di libri. Un capitolo al mese. Le tariffed'abbonamentosono k sey,uenti: l1alia: Lit 70.400; ntno (via superficie): Lit 90.000- (via a~a): Lit IOJ.000. Paesi extraeuropei (via a~a): Lit 125.000. Numeri arretrati: Lit 10.000a copi.a per l'Italia; Lit 12.000 per l'estero. In assmza di diversa indic~ziont ne//,acauwk_tkl verwmento, gli abbonamenti vengono messi in corso __a partire dal mese succem1,10a quello in cui perviene l'ordine. Peruna<kcorrenza anhctpal.a occorre un v~mtnto suppkrntnlll" di lirt 2.000 (sia per l'Italia che per l'estero) per ognifascicolo anrtralo. Si consigliail versamenlosul conto correntepos111kn. 78826005 intestatoa L'Indicedei libri del mese - Via RiccardoGrazioliLante 15/a. 0019'.5Roma, oppurel'invio di un assegnobancario "non tras/eribik" allo stesso indiriuo. secondo Welles' che diventa la Radio" (Aldo Grasso, Regia radiofonica, in Adriano Bellotto e Gianfranco Bettetini, a cura di, Questioni di storia e teoria della radio e della televisione, Milano, Vita e Pensiero 1985, p. 41). 50) "Having a narrator, a man who Jeans back in his chair and says, 'Now this is the way it happened ...' was to him the most confidential and persona Iway to make contaci with the listener, bringing him into a one-toone relationship almost as though he were having a telephone conversation. ln this way, the intimacy ofWelles's own voice would be the key to his show. Sound effects, dramatic pause, and music would be combined to instantly produce in the listener's mind a new scene, a shift from past to future, from earth to the planets" (cfr. Brady, p. 138). 51) Scrive Naremore: "Con la sua voce magnifica, poteva diventare il perfetto st01ytellel', ed infatti i programmi sono di gran lunga dominati dalla voce di Welles, che legge ampi brani di prosa da romanzi famosi, e dalla musica di Hemnann. Pochi i dialoghi, un po' di effetti sonori e, complessivamente, risultati molto vicini agli originali letterari: "Romanzi [...] che si muovevano senza sforzo tra narrazione pura e dialogo, saltando attraverso il tempo e lo spazio con la velocità del cinema" (p. 21 ). 52) Paul Zimmerman, critico di "Newsweek", scrive che Welles "pareva in grado di gestire con i suoni e di muoversi nello spazio, creando illusioni di intimità o distanza facendo uso·solo di certi cambi di voce: una audio-pantomima" (cfr. Brady, p. 104). 53) "Radio is an entertainment and educational medium" (G. Howard Poteet, Radio!, Dayton, Ohio, 1975, p. I07). Seldes parla di una personalità scissa per la radio: "The broadcasting business is licensed by the federai government to operate in the public interest and is, itself, a huge private enterprise". E forse qui sta anche un riflesso dello split del Welles radiofonico, sempre diviso tra un'istanza etica del medium ed una sua più libera utilizzazione ... 54. Gilbert Seldes, p. 111. 55) ["lt provided what radio atthe moment needed: a new sound on the air, a new tempo, and an alert feeling for the radio medium itself'] Gilbert Seldes, p. I 19. 56) "li linguaggio della radio [...] può esprimere, nel modo più prossimo, quella contemporaneità che è propria della sintesi interiore del presente" (Virgilio Melchiore, Linguaggio radiofonico, in Questioni ..., p. 26). 57) ["Everything in the movies exists in the past tense: in radio ancl 1.:levision everything is in the present. The screen is primarily signiticant .1, a medium of fiction: broadcasting as a medium offact. Our myths are 1·;1bricatedin Hollywood, radio is the modem oracle"] Gilbert Seldes, Th.e ( ;reatAudience, New York, Viking 1951, p. 105 (capitoloOracle: Radio). 58) ["the mixed sense of adventure and doom, the crackling of ,·.:llophane mingled with thesoundofthe last trump in the portentous voice .,r the announcer, made this program exciting"] Gilbert Seldes, p. I07. 59) ["There is a hierarchy of oracular voices: at the top are those .11111ouncingwar and chaos, and at the bottom the veiled sybils, Big Sister .111dAunt Jenny, comforting, advising, a guide to Life"]Gilbert Seldes, p. 108. 60) Brady, p. I04. 61) Chion, p. 128. 62) Se potessimo figurarci proprio questo personaggio "Orson Welks .. quale protagonista di una delle fiction radiofoniche sopra menzionate, 1·icordando magari l'anonimo recensore di Denver citato da Brady che, ,·ommentando la tournée in provincia della compagnia della Cornell, ,criveva di "un tricheco che si lamenta con voce da basso profondo", passeremmo in rassegna certe apparizioni pubblicitarie, nelle quali qualc·hecritico ha cominciato a intravedere il senso della caduta: "È uno shock .1,coltare la pubbljcità di un succo di prugne dalla voce di qualcuno che ,.:mbra l'Arcivescovo di Canterbury" (Brady, p. I04). 63) "Orson Welles's tales from the Black Museum are based on real Iire events, but we would like to point out that the seri es has no connection "ith Scotland Yard Cri me Museum in London. The curators there are 11nableto arrange visits or deal with other inquiries. So the only museum , isits of this particular nature are visits of the imagination to the Black :vluseum. Here on Radio Five".
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