Linea d'ombra - anno XI - n. 88 - dicembre 1993

espressività; ma il risultato fu un veloce effetto di disorientamento nel pubblico, che continuava a riconoscersi soprattutto nei personaggi di Andrea Pazienza, vere maschere di una moderna commedia all'italiana. Nel frattempo avevano aperto spazi di mercato le riviste legate alla classica narrazione avventurosa come "Orient Express" e "L'Eternauta", a cui si sarebbe in seguito affiancata "Comic Art"; e la Milano Libri, editrice di "Alteralter", che sarebbe comunque sopravvissuto fino all'86, decise di inserirsi in questo filone con "Corto Maltese" nel 1982. Questo mensile, che partiva con i nomi più solidi del vecchio e del nuovo fumetto italiano, Pratt, Manara, Pazienza, Crepax e altri, cercava di conciliare la narrativa a strisce con il crescente interesse per viaggi ed esotismo tipico degli affluenti anni Ottanta; in un continuo piano-sequenza tra mari lontani e foreste tropicali. Un taglio tra l'escapista e il consolatorio che avrebbe retto fino al '93, mitigato infine da robuste iniezioni di fumetti americani di notevole interesse, come "V for Vendetta" o "Watchmen". Bruciati dunque rapidamente i fuochi dell'avanguardia, l'editoria del fumetto d'autore optava per la narrazione classica, mentre i gruppi innovativi iniziavano a dividersi e ricomporsi, dando vita a testate come "Dolce Vita" che, nata dal gruppo "Valvoline" e guidata da Brolli, avrebbe retto per alcuni anni presentando una raffinata commistionè di testi e immagini di alto livello. O come "Tic", realizzata attorno al gruppo Storiestrisce di Milano, che cercò di utilizzare il fumetto per descrivere lo sfaldamento dei rapporti sociali alla fine degli anni Ottanta. In realtà chi dimostrava di affrontare in profondità la crisi del settore e iIsuo rapporto con le fortune della televisione e dei nuovi media elettronici era la Bonelli Editore. Estrapolando alcune finezze grafiche del fumetto d'autore e inserendo nella narrazione seriale riferimenti cinematografici e letterari, nascevano prima "Martin Mystere", poi "Dylan Dog" e "Nathan Never", che andavano a controbattere la continua flessione di vendite della testata guida della casa editrice, "Tex". In particolare, il successo di "Dylan Dog" sarebbe stato tale da ridefinire totalmente lo scenario del fumetto italiano e la figura stessa di chi oggi vi si Leggete unagrande storia di libri. Un capitolo al mese. / L'Indice pubblica 11 numeri all'anno (tutti i mesi, tranne agosto). Abbonatevi per essere sicuri di non dimenticarvene. ù tariffed'abboMmento sonok seguenti: Italia: Lit 70.400; estero (via supnfìcie): Lit 90.000 - (vUJa~a): Lit 105.000. Paesiextraeuropei (via a~a): Lit 125.000. Numeri arretrati: Lit 10.000 a copia per l'Italia; Lit 12.000 per l'estero. 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D'altro canto, è sufficiente passare davanti a un'edicola per notare come tra i comics predominino manga giapponesi, supereroi americani, albi Disney e Bonelli; mentre tra le riviste cosiddette d'autore resistono "L'Eternauta", "Comic Art" e "Il Grifo", che ricalca in parte le orme del vecchio "Corto Maltese". I recenti tentativi di cavalcare l'onda di interesse attorno al cyberpunk e al giallo metropolitano di testate come "Cyborg" e "Nova Express" non hanno avuto buoni esiti; e "Frigidaire" sopravvive in veste ridotta e con uscite irregolari. Oggi, dunque, non esistono più gruppi di autori che si confrontino tra loro su differenti linee, e il ripiegamento nell'individualità ha coinciso con un ritrarsi dal fumetto per molti dei nomi fin qui citati; mentre altri, come Pazienza e Tamburini, sono prematuramente scomparsi. Ciò che è perciò possibile descrivere è un panorama attuale di generale azzeramento della ricerca attorno alle possibilità espressive del fumetto, che non si esauriscono certo nella produzione seriale. Va segnalato come eccezione in questo contesto L'uomo alla finestra, un volume realizzato da Mattotti e Ambrosi per Feltrinelli, uno dei rari tentativi recenti di dar forma a un romanzo con disegni e parole; sottile e attento ai toni della narrativa contemporanea. Resta comunque irrisolto un nodo che appare sempre più fondamentale: quello del passaggio dalla figura un po' lisa dell'autore a quella del costruttore di com ics, in grado di trovare i canali e i temi capaci di riportare qui e ora, nell'Italia della Lega e dello Stato che si sta sfaldando, il linguaggio del fumetto. Negli Stati Uniti, proprio nel decennio scorso, c'è stato chi è riuscito ad attuare questa mutazione. Si chiama Art Spiegelman, e con il suo romanzo Maus ha saputo conciliare memoria del passato e coscienza del presente. Insegnarelanonviolenza Mensile di idee per l'educazione Abbonamento annuale (9 numeri) L. 40.000 ccp. 26441105 intestato a SCHOLÉ FUTURO Via S.Francesco d'Assisi, 3 Torino Te!. O11.545567 Fax OI 1.6602136 Copie saggio su richiesta Distribuzione in libreria: POE 85

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