Linea d'ombra - anno XI - n. 87 - novembre 1993

INCONTRI/VELOSO Abbiamo inciso quattro brani vecchi, ma non sono musiche del Tropicalismo. Ho registrato Tradiçào, che è una canzone degli anni Settanta che io amo molto, composta da Gil quando siamo tornati in Brasile dall'esilio di Londra. Poi abbiamo registrato Wait Until Tomorrow di Jimi Hendrix, che è una musica che ascoltavamo moltissimo ai tempi del Tropicalismo. E la figlia più grande di Gil, Narinha, che allora aveva due anni e adorava questa canzone - ci chiedeva sempre di suonarla - e che nel frattempo è cresciuta e ha a sua volta un bambino, canta con noi in questa incisione. In realtà di tutto il disco questa di Jimi Hendrix è la parte più di memoria dell'epoca tropicalista. Abbiamo inciso anche Cada Macaco No Seu Galho, che è una vecchia canzone baiana di Riachao, molto divertente, e che avevamo già registrato in un quarantacinque giri nel '72 quando eravamo tornati da Londra ma che non aveva avuto molta diffusione. Così l'abbiamo rifatta adesso. E c'è una quarta musica che non è nostra che in questo momento non mi viene in mente. (NdR: è Nossa Gente, recentissimo super-successo baiano degli Olodum.) Ma l'operazione è pensata come celebrazione del venticinquesimo anniversario di Tropicalia? Sì, è per festeggiare i venticinque anni di Tropicalia e insieme anche i nostri cinquant'anni. In realtà tutti e tre gli anniversari □ cadevano l'anno scorso, ma il disco è venuto pronto solo adesso. Ma devo dire che festeggiare i ventisei anni del Tropicalismo è ancora più tropicalista ... E che cosa rimane oggi, nel suo pensiero e modo di fare le cose, dello spirito di Tropicalia? Molte cose. Rispetto alle cose che hai letto in quella mia intervista con Augusto de Campos, rispetto alle cose che noi diciamo lì, penso di poter affermare che il mio pensiero sostanzialmente non è cambiato. Come si immaginava allora, quando era "allegro e giovane" - come dice una sua canzane -, quando avrebbe compiuto cinquant'anni? E com'è oggi? Devo dire che non ho mai pensato molto a quando avrei avuto cinquant'anni. In ogni caso,ecredocapiti a tutti, io allora pensavo che una persona di cinquant'anni era una persona vecchia. Era comunque una cosa molto lontana. Oggi naturalmente sono più vecchio, ma non così tanto come allora credevo. Sostanzialmente mi sento uguale. Certo sono più vecchio: molte cose si sono attenuate, altre sono nate, altre sono cambiate, si osservano i mutamenti fisici e psichici ... Ma è molto più simile a quando avevo ventiquattro anni di quanto immaginavo. □ I 12.000 librfia, nascevLa'Indice. I I I I □ 74 Per il suo decimo compleanno L'Indice vi dà una bella notizia: l'abbonamento per il 1994 costa solo 70.400 lire, come nel 1993. Effettuando il versamento sul c/c postale n. 78826005, intestato a "L'Indice - Roma", riceverete a casa 11 numeri (tutti i mesi, tranne agosto) con lo sconto del 20% sul prezzo di cope1tina. N on solo. Se vi abbonerete entro il 10 dicembre prossimo, vi regaleremo L'Indice di tutto L'Indice: in due floppy disk, leggibili con qualsiasi Persona! Computer, abbiamo registrato i circa 12.000 titoli recensiti o schedati dall'ottobre 1984 al dicembre 1993. I I programma di ?estione, adattabile_ a! principali sist~mi ?I?erativi, offr~ ar_np_ipeossibilità di ricerca: a partire dall'autore, dal rnolo, dalla Casa ed1tnce, dall'anno d1 ed121one, dalla d1sC1plma,dal recensore, e dal numero e anno della rivista in cui è apparsa la recensione o la scheda. A ffrettatevi ad abbonarvi e riceverete in omaggio uno strumento bibliografico di grandissima utilità per le più diverse esigenze! Intanto è in edicola il numero di questo mese. t~,~~~çE Come unvecchiolibraio. I I I □

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