Linea d'ombra - anno XI - n. 87 - novembre 1993

Foto di Borry lewis Ruth cercò di concentrarsi sui caratteri che aveva davanti agli occhi. "È importante insegnare al bambino i principi fondamentali di 'fai come vorresti che facessero con te'. Può sembrare ovvio a voi che è sbagliato urlare come pazzi se contrariati. Non è ovvio per un bambino piccolo." "Che cosa leggi?" chiese Vesta. "Un libro sui bambini così potrò scrivere una pagina per la mia Agenzia Little Bo Peep." "Che razza di nome idiota" disse Vesta. "E anche un"idea dannatamente idiota. Che ne sai tu di bambini? l'J"onne hai mai avuti." "Non è sempre necessario provare personalmente le cose per conoscerle." "Hai aspettato un po' troppo se pensi di averne uno adesso. Anche se ne avessi, avresti bambini vecchi. Piccole cose rugose con problemi di ogni tipo." "Ho solo trent'anni e non sto pensando di averne uno adesso" disse Ruth. "Ci sarà tempo quando mi arriveranno un po' di soldi da Little Bo Peep." "Non mi preoccuperei se fossi in te" disse Vesta. "Danno più STORIE/SIMPSON guai di quanto meritino. Non ho avuto che guai da Janet." "Ma la mamma ti viene a trovare ogni due settimane da quando è morto il nonno" disse Ruth. "Ed è stato più di venticinque anni fa." "Solo perché fa l'assistente sociale" sputò Vesta. "Dice che avremo bambini vecchi" disse Ruth preoccupata quella sera a letto. "Non avremo nessun bambino se continui a metterti quel bel cappuccetto per me1 " disse Denzil. "Non cercare di fare lo spiritoso" disse Ruth. "Comunque, sei d'accordo che è più ragionevole fare così finché non hai una promozione?" "Oh sì" disse lui. "Più ragionevole." "Perché mi fai sempre passare per una guastafeste?" chiese Ruth. "Tesoro, nulla potrebbe essere più lontano dai miei pensieri" disse Denzil. "Ma se hai il cappuccio ..." "Potresti sempre andare a fare in culo" disse Ruth. "Per quanto me ne importa." "Come ti senti?" chiese Ruth. "Devi chiederlo?" gracchiò Vesta. "Ecco il giornale" disse Ruth. "Ed ecco i tuoi occhiali." "Prendi una tazza di tè con me" disse Vesta. "Guarda, ne hai fatto per un reggimento, non posso berlo tutto da sola. Quando vedo lo spreco che c'è in questa casa non mi stupisco che siate poveri in canna." "Va bene, ne prendo una tazza" disse Ruth. "Ma devo fare qualche telefonata stamattina." "lo non te lo impedisco" disse Vesta. "Sei di nuovo uscita per il giornale? Non dovresti farlo. Perché non puoi fartelo portare a casa? Dovete abitare in una zona ben povera. Dovresti vedere la ragazza che mi porta il giornale. È il tipino più sexy che tu possa immaginare. Veramente disgustoso. Capelli rossi, anche. Chissà perché hanno sempre i capelli rossi?" "Io ho i capelli biondo-rame" disse Ruth. "Ti sei lasciata andare" disse Vesta con tono conclusivo. "Niente trucco. Solo i capelli tirati indietro. Mi dirai poi quando divorzi. Non che lui sia un granché." "Perché non leggi il tuo giornale?" disse Ruth, prendendo la sua copia di "Baby Management". Sua nonna la guardò storto attraverso gli occhiali con gli angoli acuti, poi studiò i titoli. "Ancora studenti" borbottò. "L'istruzione è una parolaccia. Guarda i comunisti, sono stati tutti all'università. Ecco perché tuo marito non troverà mai un lavoro vero. Tutte quelle idee che gli hanno dato all'università lo hanno rammollito." "Oh, sta zitta!" disse Ruth. "Non hai controllo su di lui" gridò Vesta. "Non riesci neanche a fargli mettere su un accidente di maniglia." "Prendi la pastiglia per la pressione" disse Ruth freddamente. "Se hai finito la colazione." Nel passato, Ruth veniva mandata da sua madre a tenere compagnia alla nonna vedova durante le vacanze scolastiche. Tutte le mattine andavano a fare la spesa a Mortlake, con Ruth che portava la borsa di plastica con la cerniera per mezzo chilo di 45

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