Linea d'ombra - anno XI - n. 87 - novembre 1993

... E il suo secondo film, La Zerda et !es chants de l' oublie? La Zerda et les chants de l'oublie è un film essenzialmente documentario, sul passato, e anche un lavoro sulla musica contemporanea. È il frutto di una passione che ho per le fotografie antiche e perle immagini d'archivio. Qualcuno l'ha preferito al primo, è un film che pone delle domande sullo sguardo e sul canto. L'esperienza cinematografica ·ha condizionato successivamente, in qualche modo, la sua scrittura? Non lo so, le riprese di La Nouba des Femmes sono state per me una sorta di ritorno alle origini, io avevo lasciato l'Algeria nel '65 e sono tornata nel '74, anche se nel frattempo andavo e venivo. 11 tempo delle riprese mi ha portato a una conoscenza sul terreno delle donne contadine, e avendo svolto tutto un lavoro di ascolto delle donne, durato ore ed ore- ho registrato circa 25 ore di racconti di donne sul passato, sulla guerra d'Algeria-, tutta questa memoria collettiva delle donne l'ho utilizzata nel mio libro L'Amour, la fantasia, pubblicato nel 1985. Si tratta di un'autobiografia, è uno sguardo sulla mia formazione, su quando ero bambina, sul rapporto con mio padre, ed è intervallato da grandi' affreschi storici sull' Algeria. Il lavoro che avevo fatto per molti mesi nelle montagne, non avendone utilizzato che una piccola parte nel film, l'ho usato in una parte del libro che riguarda i contadini. Ma è tutto ciò che posso dire su questo rapporto. Ciò che posso aggiungère è che dal 1987, dopo aver scritto Ombre sultane, a partire dal momento in cui sono tornata ad abitare a Parigi, avrei voluto ogni anno poter essere al mio paese per fare delle riprese, sia di tipo documentario che di finzione, che mi permettessero di mantenere il contatto con quella realtà. Riprese per il terza film? Sì, a partire dal 1987, ogni anno sono tornata nel mio paese e ho provato a presentare il soggetto, ma il mio soggetto faceva paura. E io d'altronde non volevo nemmeno far parte di un sistema di cinema di stato, volevo comunque avere la possibilità che, una volta termipato, il film potesse circolare. I suoi due film sono stati prodotti dalla televisione algerina, quali ostacoli ha incontrato, durante e dopo la realizzazione? Posso dire che nel corso della realizzazione sono stata libera di fare ciò che ho voluto, mi hanno lasciata tranquilla, ma una volta terminati, i film non sono stati distribuiti, neanche dopo essere stati premiati, perché anche La Zerda ha avuto un premio, al Festival di Berna nell'83. La burocrazia algerina è giunta a una censura a posteriori dei miei film, non li mostrava, non ha mai voluto distribuirti; anche quando venivano richiesti. Ecco perché adesso, contrariamente ad allora, non voglio dipendere esclusivamente dal!' Alger.ia, voglio che ci sia una coproduzione per poter essere protetta dopo. Che ne è stato del suo progetto? In questi anni ho fatto un primo progetto che non è andato avanti, poi un secondo, quasi non volevo più sentirne parlare, e poi da un anno a questa parte mi sono impegnata in un nuovo progetto, volevo passare a della vera fiction. Si tratta della storia di una donna berbera, si svolge dalla fine del secolo scorso ad oggi, riguarda tre INCONTRI/DJEBAR generazioni successive in Cabilia. Considerata la situazione attuale in Algeria un po' vulnerabile, questo progetto è momentaneamente interrotto, ma non vi ho rinunciato. Siccome è la storia di una famiglia che è emigrata, è possibile che possa riprenderla a partire dalla Tunisia, si svolge infatti in tre paesi, l'Algeria, la Tunisia e la Francia. Ora devo finire il libro che sto scrivendo, poi vedrò. Penso che il mio sia un cinema di ricerca, per me non è importante sapere come funziona il pubblico; gli autori che apprezzo, Robert Bresson ad esempio, gli Straub, non sono sempre cineasti per il grande pubblico. Ciò che per me è importante, piuttosto, è sapere quali sono i soggetti che riescono più autentici se resi attraverso le immagini. E poi credo che nel cinema arabo si possa raggiungere la massima ricercatezza mantenendo tuttavia i piedi nella polvere, mostrando tutta la povertà. Quali sono adesso i suoi progetti di scrittura? Letterariamente ho dei progetti sempre più importanti, ma che sono comunque sempre più o meno legati a dei bisogni, al rapporto col passato o a degli interrogativi rispetto al presente, e la sola differenza è che credo che in questo momento i miei soggetti siano soggetti che possono toccare tutte le donne, non solo le donne del mondo arabo. () • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • ILRITORNODELL'ISLAM •• StefanoAllievi/FeliceDassetto • n ,- • pp. 295 I Lire 35.000 •• () Unitinerarionell'islamitaliano, • regioneperregionep, erconoscerela realtà • deglioltrequattrocentomilma usulmani • • ............. immigratin Italia. • -2 • ILRIPUDIO • • ~ RachidBoudjedra • I • pp. 210 I Lire 25.000 • Il ripudiodellamadredelprotagonistada •• partedel'padrefallico·sconvolgegli equilibrinstabili • di un'esistenzainbilicofra religione, • / tradizione coinvolgimentopoliticonell'Algeriadi oggi. • •• () LATTEAGRODOLCE • • NuruddinFarah • • pp; 250 I Lire 28.000 • 1,1 • Perlatrilogianarrativa • 'Variazionsi ul temadi unadittaturaafricana", • dopoCHIUDITSI ESAMOe,sceLATTEAGRODOLCE. • n • cheinscenalevicendedellaSomaliadegli • anniSettantanell'ombradelladittaturadi SiadBarre. • I I I • • Distribuzionein libreria:PDE •• 1:1- • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • 39

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