STORIE/ ALFON con il bambino sul carretto, seduto su una coperta sopra alla pila di giornali. Non ebbero mai altri figli. Pendong ne avrebbe voluto un altro. Mi piacerebbe avere una bambina, aveva detto Amandina. Ma il bambino non arrivò. Entrambi si liberarono delle pillole e profilattici che l'infermiera del Centro di Puericultura aveva dato loro gratis. Ma ancora nessun bambino arrivò a far compagnia a Putot. Il terzo anno di vita di Putot - il nome vero e proprio, di battesimo, era Cristobal, ma il nomignolo gli restò appiccicato, non il Cris che gli era stato dato all'inizio-, il giorno dopo il suo compleanno, Amandina sparì. Lasciò qualche riga con i caratteri che lei e Pendong chiamavano scrittura: "Non mi cercare. Abbi cura di Cris. Un giorno ci rivedremo". Lasciò il loro amato libretto di banca, con tutti i soldi intatti. Lasciò anche la pi,ccola somma di denaro che tenevano come capitale per il giro quotidiano. Però aveva preso tutti i vestiti, le gonne e le camice che formavano il suo guardaroba erano tutti spariti. Per cercarla, Pendong andò nella zona vicino al mare dove si erano conosciuti.C'erano delle case nuove ora, ma quasi nessuno dei loro vecchi amici. Effettivamente a nessuno era stata data la proprietà delle nuove strutture costruite come promessa per tutti loro. I pochi amici che trovò, i vecchi amici bulletti e delinquenti che lo avevano sempre trattato come uomo e amico, non riuscirono ad aiutarlo. Non sapevano dove fosse Amandina, nessuno l'aveva vista e nessuno aveva sentito niente. Ecco perché, all'inizio della nostra storia, i due personaggi, il padre e il figlio, stanno percorrendo a fatica la loro strada enza la felicità. Erano passati due anni dalla scomparsa di Amandina. Non avevano mai ricevuto una lettera, ma Pendong si aggrappa alla sua promessa: un giorno ci rivedremo. Si prende cura di Cris nella maniera migliore, e padre e figlio parlano della persona assente che entrambi credono di rivedere un giorno. Un giorno, Pendong e Putot riuscirono a vedere qualcosa della casa con il recinto alto. Non molto, perché il cortile era così ampio e la casa troppo lontana dall'entrata. Padre e figlio stavano per prendersi la solita offerta di pane in cima al mucchio di immondizia - perfino la loro immondizia era di versa, avvolta in sacchi di plastica e legata in cima in modo da evitare che le mosche ci si riunissero sopra - quando il cancello si aprì e i due rimasero a bocca aperta alla vista del giardino che si stendeva all'interno. Alti fiori di un tipo che Pendong non aveva mai visto prima, viole che sfumano fino al rosa e che arrivano quasi alla sua altezza in fila e, paralleli, dei gai crisantemi con le corolle arricciate, come i fiori dei libri di racconti, giallo acceso, lavanda pallida e bianco immacolato. Pendong non sapeva nemmeno dare dei nomi ai colori che vedeva. Era talmente abbagliato da non poter impedire alla sua bocca di restare aperta. Una signora si stava avvicinando, e dietro di lei c'era un domestico con un'automobilina rossa sotto l'enorme braccio. Un'automobilina rossa per bambini, che poteva essere pedalata, con un sedile come una piccola panca dietro al finto motore sul quale il bambino avrebbe dovuto sedersi. Il domestico veniva verso di loro mentre la signora, con i capelli bianchi e un amabile sorriso, rimaneva ferma. L'uomo si avvicinò a Pendong. Domandò se a Pendong 34 sarebbe piaciuta l'automobilina rossa. Non era nuova, ma poteva ancora essere usata. Pendong balbettò che non aveva abbastanza soldi per comprarla. L'uomo arricciò il labbro e disse: Naturalmente non li avete. Ma la mia signora vuole che l'abbiate se vi piace. Se no, disse l'uomo con tono ufficiale, la metteremo in cima al mucchio dell'immondizia. Pendong chiuse la bocca ancora aperta con uno scatto e aprì le braccia per ricevere l'automobilina. La gioia di Putot si manifestava negli occhi spalancati. Il bambino si ricordò di ringraziare quasi strillando come faceva quando chiedeva la roba vecchia. Salamat Po! 12 L'uomo mise l'automobilina tra le braccia di Pendong, si girò e dopo aver raggiunto il cancello, lo chiuse con un fragore stridente. · Padre e figlio si sedettero sul marciapiede di fronte al cancello, e si misero a guardare l'automobilina rossa. A parte il vetro rotto di un fanalino, l'automobilina era quasi nuova. Putot prima ci girò intorno, ci si piegò sopra per girare lo sterzo e vedere quanto andasse lontano a destra e a sinistra, poi molto solennemente, molto lentamente, ci salì, si sedette sul sedile e pedalò dal marciapiede alla strada. Andava perfettamente. Essendosi convinto che veramente andava, scese, spinse l'automobilina vicino a suo padre, e poi iniziò a saltare su e giù, su e giù, e a correre in circolo sotto lo sguardo di suo padre. La luce nei suoi occhi era come se lui stesso saltasse con suo figlio e corresse in circolo con lui. Alla fine il ragazzo si fermò, e si sedette di nuovo sull'automobilina. Solennemente ora tutti e due mangiarono le solite quattro fette di pane, che come al solito stavano in cima alla pila di immondizia. Andarono solo alla casa di Aling Panchang, che aveva appena partorito e non aveva nessuno che l'aiutasse e che pianse dalla gioia quando loro si presentarono per riempire d'acqua le bottiglie del suo frigorifero e il grande barile dietro la cucina. Spazzarono il pavimento, passarono la spugna sulle mattonelle in cucina, innaffiarono le sue poche piante, e le palme nel vaso e poi diedero da mangiare al cagnolino ai piedi delle scale del suo appartamento. Fatto tutto ciò, Pendong accettò i cinque pesos di Aling Panchang, disse arrivederci e le promise solennemente che sarebbe tornato al calare del sole. Le lacrime di Aling Panchang inumidirono i suoi ringraziamenti e la sua gratitudine perché lui era stato così gentile. Padre e figlio dovevano andare a casa. Pendong credeva fermamente nel fatto che la promessa di Amandina si potesse avverare un giorno, perciò non mancava mai di controllare sempre la sua capanna, di non allontanarsi troppo e troppo a lungo, perché ogni giorno poteva e sere il giorno in cui Amandina sarebbe tornata a casa. Putot si sentiva molto sleale, ma gli chiese ugualmente se poteva restare a casa a giocare con la sua automobilina. Per di più, se l'avesse lasciata, qualcuno avrebbe potuto rubarla. Ma Pendong non poteva farlo. Lasciare il bambino da solo. Supponiamo che Amandina fosse tornata a casa, se avesse trovato il bambino solo, se ne sarebbe andata di nuovo, e forse avrebbe portato via il bambino. Quindi Putot continuò a fare i giri con suo padre, e per essere tranquilli per quanto riguardava l'automobilina rossa, la caricarono sul carretto portandosela in giro.
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