Linea d'ombra - anno XI - n. 87 - novembre 1993

, INCONTRI/MINCH0 / ATXAGA da mangiare a tutti i figli, allora dovette, diciamo, impegnare mio padre: doveva regalare uno dei figli, e questo fu papà. Papà dovette cominciare a lavorare in un'altra casa, senza paga, senza niente, come se si fosse trattato di un cagnolino a guardia della casa, qualcosa del genere. Un servo senza paga. Che però non era nemmeno un vero servo. A sedici anni cominciò ad andare nelle fincas, ed ebbe l'idea di portare con sé la mia nonnina e i suoi fratellini, ma proprio allora fu preso per il servizio militare obbligatorio. Andò militare, e quando tornò mia nonna stava ormai morendo. Mia nonna morì, e restarono i tre fratelli. Lui era il maggiore. Allora mio papà cominciò a fare qualunque lavoro: fu militare, fu guardiano di chiesa, qualunque cosa. E dopo cominciarono a cercare terra a Chimèl, che si trovava nel cuore della montagna: per questo si chiama Chimel, perché era chemlic. Che significa ... Chemlic vuol dire un... Non un pianoro, ma ... Una valle, una valle nascosta? Sì, qualcosa come il posto di una laguna, qualcosa del genere, un luogo profondo nel la montagna. Da quando arri varono in quelle terre, diceva, vissero circa nove anni senza problemi, e solo quando la terra cominciò a essere coltivata sorse un problema, perché alcuni proprietari imbroglioni, quando videro che la terra produceva, cominciarono a privarne i contadini con la forza. Mio papà si impegnò nella lotta per la terra, e andava alla capitale, di qua e di là, pagando avvocati. La gente destinava una parte del raccolto per pagare un mucchio di parassiti che magari scrivevano una nota per le autorità. Papà fu messo due volte in carcere. Non lo vedevamo quasi mai: è per questo che mia cognata Juana e mio fratello Nicolas furono come i genitori per noi, proprio i genitori che ci fecero crescere, perché mamma arrivava, chessò?, all'una di mattina - a volte venivano a cercarla a cavallo, a volte a piedi, per andare ad assistere partorienti in altri posti - e mio papà se ne andava da un'altra parte. Hai vissuto lì, a Chùnel, tutta l'infanzia? Sì, tutta l'infanzia. E quando ti guardi indietro, e ricordi la casa, la tua infanzia, i luoghi dove sei cresciuta, i rumori di là, il paesaggio di Chimel, cosa evoca in te tutto ciò? Ti piacerebbe veramente tornare a casa? Perché sarebbe come ritornare in famiglia ... Questa nostalgia si nota nella poesia che hai recitata. Mi è piaciuta molto là dove parli degli animali, del mapache ... Degli zaraguate ... Sì, gli zaraguate. Sai cos'è uno zaraguate? È la scimmia che ruggisce, la scimmia urlatrice che annuncia la pioggia. Laggiù, quando questa scimmia comincia a piangere, ruggendo come un leone, e si sente da lontano, da molto lontano, quando ruggisce lo zaraguate per noi vuol dire che cominciano le piogge, o che c'è un tempo strano, che 26 viene una forte tempesta, o che viene un vento forte che può distruggere tutto, o qualcosa di simile. Bello questo zaraguate ... Il mapache, invece, è un gatto selvatico. Sì, quello che ha un muso a strisce, qualcosa di simile. Sì, sì, è più o meno così. È come mascherato. Questo mapache è una calamità, un mal di capo, quando si comincia a seminare. Arriva e scava scava i semi e allora dobbiamo preparare delle trappole nei campi e tutto questo per spaventare il mapache, perché il mapache viene di notte, scava le sementi e se le mangia. E il quetzal ? Proprio il quetzal fu il cuore di Tectin Uman4 . Tectin vuol dire "rivoltato dai suoi nonni", rivoltato e fatto dai suoi nonni. Lui era il capo, il grande eroe militare quando arrivarono gli spagnoli, e quando morì, si dice, da lui uscì il quetzal, come simbolo di libertà. Il quetzal è un animale nobile. Com'è? Un uccellino bellissimo. Non sapevo che fosse un uccello. È molto colorato. Ha una coda coloratissima, lunga, ed è in via di estinzione. La principale caratteristica del quetzal però, più che nella sua bellezza, nella sua eleganza - ha un petto rosso rosso - più che nella sua eleganza, dicevo, sta nel fatto che il quetzal è l'unico animale che non sopporta la prigionia. Se è messo m gabbia, il quetzal muore. Non sopporta la prigione. Bernardo Atxogo e Rigoberto Menchu (do El e/amor de lo tierro).

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